la storia dei Re Magi 🌠
C’erano una volta tre re…
I Re Magi sono delle figure importantissime del Presepe e tra le più significative.
Scopriamo la loro storia…
Quando ero bimba e facevamo il presepe in casa, i Re magi venivano posizionati lontani dal centro della scena. Con il passare dei giorni si avvicinavano e comparivano di fronte alla capanna solo il 6 gennaio, giorno del loro arrivo.
Di loro, nei Vangeli ufficiali, si dice solo questo.
«Abbiamo visto la sua stella in Oriente e siamo venuti per adorarlo»
(Matteo 2,2)
Ma allora, perché i Re Magi sono così cari alla tradizione cristiana e non mancano mai nel Presepe? Anzi, Gasparre, Melchiorre e Baldassarre sono una parte indispensabile di ogni presepe di Natale e sono tra le figure più significative.
Proviamo a raccontare la loro storia…
Non si sa se i Re Magi siano davvero esistiti, perciò le interpretazioni e le congetture su di loro sono davvero tante…
La loro storia ha probabilmente origine nel Vangelo di Matteo. Lì si può leggere che saggi, maghi e astrologi arrivarono dall’Oriente per rendere omaggio a Gesù Bambino. Come i pastori, seguirono la stella che splendeva in cielo e che li guidò fino alla capanna di Betlemme.
Il termine Magi è un titolo che serve a indicare il ruolo dei sapienti. Anticamente venivano chiamati così gli scienziati, alchimisti e guaritori ma soprattutto custodi del sapere astronomico.
E Matteo nel Vangelo lo conferma: hanno seguito un segno celeste e si mettono in viaggio per fare visita con dei doni al bambino indicato dalla Stella Cometa.
E hanno l’umiltà di riconoscere la grandezza del fatto che un astro del cielo si sia mosso solo per indicare la nascita di un bambino.
I loro nomi forse ci possono dire da dove arrivano…
Gasparre, Melchiorre e Baldassarre sono i nomi che tradizionalmente diamo ai Magi qui in Italia e, analizzandoli bene, possiamo farci un’idea più precisa della zona da cui forse potrebbero provenire…
Gaspare deriverebbe dal greco Galgalath, che significa “signore di Saba”, un regno leggendario che si sarebbe trovato nell’attuale Yemen. Spesso è raffigurato di carnagione molto scura e porta in dono la mirra, simbolo associato alla sofferenza successiva di Gesù, in alcune interpretazioni.
Melchiorre sarebbe la versione italianizzata di Melech, che anticamente indicava il titolo di “Re” nella zona dell’attuale Israele e Libano. E infatti, in quanto re, dona a Gesù l’oro.
Baldassarre deriva sicuramente da Balthazar, nome del mitico re di Babilonia. In antico siriano significa anche “Dio salvi il re” e porta l’incenso, simbolo divino.
Però in altre zone del Medio Oriente, i nomi sono diversi: In Siria, per esempio, sono identificati con Larvandad, Hormisdas e Gushnasaph.
Perciò il mistero non si risolve e potremmo semplicemente pensare che, a seconda della tradizione di riferimento, i nomi cambino.
Ma erano davvero in 3?
Anche questo non è indicato in nessun testo ufficiale, ma il 3 è un numero importante nel simbolismo religioso e dell’essere umano in generale.
Basti pensare alla Trinità Cristiana o alla trinità egizia di Horus, Iside e Osiride.
Anche la filosofia indiana conosce l’essere, il pensare e la beatitudine e il numero 3 ha un ruolo importante anche nelle fiabe tradizionali (tre desideri, tre fratelli…)
Nel caso dei Magi ci sono anche altri riferimenti importanti. Infatti i Magi potrebbero rappresentare le tre fasi della vita – la giovinezza, l’età adulta e la vecchiaia -, le tre razze bibliche discendenti dai figli di Noè o anche i tre continenti noti nell’antichità – Africa, ‘Asia e Europa.
Ma c’è una leggenda che narra l’esistenza di un quarto re Magio che aveva deciso di portare a Gesù bambino una collana di perle.
Durante il viaggio, però, iniziò a donare una perla ad ogni persona bisognosa che incontrava, finché le perle finirono e lui decise di interrompere il suo viaggio visto che non aveva più nessun dono da dare a Gesù.
Ma Gesù Bambino gli apparve in sogno ringraziandolo per aver aiutato tutte quelle persone e premiando quindi la sua generosità.
Ma quando si festeggiano i Re Magi?
Tradizionalmente i Re Magi arrivano a Betlemme il 6 Gennaio, in corrispondenza dell’Epifania, ovvero il giorno dell’Apparizione del Signore.
E’ festeggiata non solo dalla Chiesa Cattolica ma anche da quelle protestante, anglicana e ortodossa fin dal IV secolo.
Le usanze per questo giorno sono tante e diversificate, a partire dai canti che fin dal XVI secolo i ragazzi delle scuole di canto cantavano bussando alle porte delle case.
Con i loro “carol” raccontavano la vita di Gesù e la casa veniva benedetta disegnando una croce sulla porta, in cambio i bambini ricevevano noci e mele.
E, sempre sulla porta, venivano scritte le lettere C, M e B che da un lato stanno per il latino “Christus mansionem benedicat”, (ovvero: Cristo benedica questa casa), ma sembrano anche le iniziali latine dei nomi Caspar, Melchior e Balthasar.
In Spagna e in Russia, ad esempio, i doni ai bambini non vengono portati da Babbo Natale ma proprio dai Re Magi (in effetti, chi più di loro sarebbe indicato a fare questo?) perciò la “festa della famiglia con i regali” si svolge solo in questo giorno.
In Germania, però, l’Epifania è anche la fine del periodo natalizio. Molte famiglie smontano il loro albero di Natale dopo il 6 gennaio.
Ma anche in Italia in realtà: “l’Epifania tutte le feste si porta via” è un detto che conosciamo tutti…
Ma c’è un’usanza super golosa: la torta dell’Epifania, un tradizionale dolce festivo preparato solo per il 6 gennaio.
Anche se le ricette sono molto diverse da luogo a luogo, tutte le torte hanno una cosa in comune: all’interno della torta viene cotto un ciondolo portafortuna a forma di mandorla, moneta, fagiolo o figura di porcellana.
Solo uno dei commensali lo troverà e sarà il re di famiglia per quel giorno. Si tratta di una vecchia usanza molto diffusa nei Paesi Bassi e in Svizzera, ma anche in Inghilterra, Francia e Spagna.
Insomma, questi Re Magi hanno molta importanza nel periodo natalizio e, anche se forse non potremo mai sapere chi fossero e da dove venissero, siamo tutti d’accordo sul fatto che, senza di loro, il Natale e il Presepe non sarebbero gli stessi.
Abbiamo scritto una tenera e dolce storia, incentrata sull’attesa dell’arrivo dei Re Magi, che si intitola proprio “L’arrivo dei Magi” e siamo sicuri che vi piacerà molto!
A presto!