Le filastrocche divertenti che parlano di animali.
Queste sono filastrocche per bambini ispirate ad alcuni degli animali che più ci stanno a cuore, e che ci tengono compagnia, chi con il suo canto, chi con il suo caratteristico verso.
Queste filastrocche le ha scritte Lulù, con la sua solita leggerezza e simpatia.
Indice delle filastrocche
L’uccellino ferito 🐦
Ho visto un uccellino ferito in un prato,
non ho capito se è caduto o cosa è stato,
forse la sua mamma gli insegnava a volare
e lui però non è riuscito ad imparare.
Si sente solo, si sente smarrito,
non ha capito perché è ferito,
eppure aveva ascoltato per benino,
in cosa ha sbagliato, si sente un cretino.
I suoi fratelli gli volan vicino,
eppure hanno fatto lo stesso cammino,
perché loro sì e invece lui no,
è molto triste tutto ciò.
Ma noi non siamo tutti uguali,
chi mette prima o dopo le ali,
chi vola veloce e va lontano,
chi gira intorno a un deltaplano.
Il nostro uccellino adesso ha capito,
si guarda l‘ala un poco smarrito,
ma guarirà, questo lo sa,
e riprenderà il volo, ma con mamma e papà!
I due uccellini amici 🐦🕊
Due uccellini sono in un prato,
uno dei due però è azzoppato,
non si sa bene come è successo
e purtroppo, è proprio mal messo.
L’altro uccellino si ferma a guardare
e non capisce che cosa può fare,
gli lecca la zampa, lo vuole guarire,
è molto triste vederlo patire.
Gli porta un vermetto, lo vuol consolare,
è l’unica cosa che adesso può fare.
Deve pensare, lui è ancora piccino,
ma ha un cuore grande, come un mastino.
Per quanto ci pensi non c’è nulla da fare
e solo il tempo lo può risanare,
può stargli vicino, farlo mangiare,
la compagnia non gli deve mancare.
Passano i giorni e sono poi tanti,
l’uccellino sta bene, ce l’ho qui davanti,
comincia a saltare sulla zampina,
è buona cosa, mi dice una vocina…
Allora ho capito che l’amore fa tanto,
sono stato bravo e un po’ me ne vanto,
niente è nessuno ci potrà separare,
se guardi su in cielo ci vedrai volare.
Lo scambio 🌱
Un giorno mentre ero in giardino,
si è avvicinato un uccellino,
era stanco e molto assetato
e nella mano un po’ d’acqua ho versato.
Con molta paura ha iniziato a bere
dalla mia mano, come fosse un bicchiere,
poi ha preso il volo e si è allontanato
e, secondo me. un bacino mi ha inviato.
Dopo qualche giorno è ritornato,
nel suo beccuccio un seme ha portato,
lo ha fatto cadere vicino a me
e mi son chiesta:” chissà che seme è!”.
Quel seme dopo è germinato
e un grande albero è diventato
e mi ricorda quell’uccellino,
che ha scambiato un po’ d’acqua con un semino.
Il gattino 🐈
Oggi ho preso in mano un gattino
e l’ho girato vedendo il pancino;
tante tettine, un nido d’amore
e ho sentito batter forte il suo cuore.
E allora ho iniziato a pensare
a quante boccucce poteva sfamare,
se abbia 4 o 10 tettine,
se faccio il conto c’è da impazzire.
Ci son tanti gatti sparsi nel mondo
e tante persone gli portan conforto,
chi lascia il cibo fuor dal portone
e chi li fa entrare per poche ore.
E poi ci sono i più fortunati
che addirittura sono stati acquistati,
dal pelo raso o morbidosi,
per tutti i gusti si rendon preziosi.
Essi sono di compagnia
anche se a volte se ne vanno via,
riescono a tranquillizzare gli ansiosi
e se ci giocano li rendon gioiosi.
Non si può dire altro dei gatti,
se non che fanno molti misfatti,
addio alle tende o ai cuscinoni,
in fin dei conti i gatti son…birboni!
La zanzara Pitì 🦟
Son una zanzara e mi chiamo Pitì,
a nessuno piaccio ma son fatta così,
ho un triste compito, son fastidiosa
io pungo tutti e mi diverto a iosa.
Forse non tutti sanno perché,
siamo noiose e facciamo male, ahimè,
il nostro ronzio è per attirare un compagno,
lo cerco sempre attorno allo stagno.
Non sono cattiva, ho questo difetto,
non piaccio ai bambini, soprattutto a letto,
vi do un consiglio, lasciatemi fuori
perché se entro sono dolori.
Ogni animale è diverso dall’altro,
c’è chi è buono e chi invece tutt’altro,
son piccolina, mi puoi anche schiacciare,
solo così mi riuscirai a debellare.
Questa è la storia della zanzara Pitì,
è durata poco, solo per un dì,
forse è servita la sua esistenza
o forse per noi è meglio star senza!
La mantide cerca marito 👰
Una mantide religiosa si vuole sposare
ma non trova nessuno che la porti all’altare.
Tanti maschietti ci vorrebbero andare
ma non c’è nessuno che lo osa fare.
Questo insetto infatti è un po’ strano
se allunghi una zampa la mangia pian piano.
È molto strana questa cosa qui
ma purtroppo la Mantide fa proprio così.
Prima di tutto non è molto bella,
però ha un corpo da modella,
le lunghe zampe sono una figura
da far invidia a qualsiasi creatura.
La sua nomea gira in qua e in là
non ha amicizie e lei questo lo sa,
ma non importa, lei è fatta così
È alta e snella e si piace così.
L’eleganza del merlo 🐦
Un merlo passa
e poi vola via
ha fatto notare
la sua grande maestria
nel prendere il volo
e nel camminare
a testa alta
senza tanto pensare.
Col suo manto nero
di estrema eleganza
con gli altri uccelli
dà dimostranza
che non serve avere
un colorato piumaggio
e una livrea
non ti dà il coraggio.
Per quanto si dice
che il nero non è bello
se hai un bel portamento
diventa un gioiello,
il becco arancione
gli dona quel tocco
di estrema eleganza
in un corpo un po’ tozzo..
Persino le uova
che fa sono belle,
un tocco di cielo
e qua e là delle stelle.
La rinascita della farfalla 🦋
Oggi ho visto che nella piscina
era caduta una farfallina,
sbatteva le ali, voleva volare
ma non ce la poteva proprio fare.
La tirai fuori delicatamente
ma il suo respiro era assente,
io non sapevo che cosa fare
e la misi al sole ad asciugare.
Aveva le ali trasparenti
con delle strisce fluorescenti
e due antenne sul suo capino
e un corpicino marroncino.
E dopo vidi che respirava
e l’ala di destra piano vibrava,
voleva aiutarsi e darsi calore,
voleva togliersi da quel torpore.
E poi a un tratto cominciò a volare
e poco dopo sopra a un fiore girare.
L’avevo aiutata a tornare in vita,
la mia preghiera era stata esaudita
Le sette paperelle 🦆
Ho visto al lago sette paperelle,
eran fratelli e anche sorelle,
la loro mamma le guardava
e in mezzo ai bagnanti le accompagnava.
Alcuni bambini si misero ad osservare
mentre altri continuavano a giocare,
c’era anche chi giocava al pallone
mentre gli adulti prendevano il sole.
Un pezzetto di pane galleggiava
e mamma papera lo beccheggiava,
giunsero di corsa i piccolini
con l’entusiasmo di tutti i bambini.
Non più uno solo ma a decine
furono i pezzi, non c’era fine,
ognuno aveva un pezzo di pane
e quindi le papere continuavano a mangiare.
E dopo essersi ben ingozzate
presero il largo, un poco ingrassate,
guardarono indietro per un saluto
e presero il largo con fare piaciuto.
La gazza e il corvo ⚪⚫
Una gazza disse al corvo:
“lo sai il bene che ti voglio
son più bella e ho dispiacere,
ho le piume bianche e nere
che sono belle da vedere.
Il tuo piumaggio non è elegante
e di te se ne dicono tante,
che vai a caccia di serpenti
e metti ogni cosa sotto i denti.
C’è poi un detto un po’ strano
e si riferisce a un umano.
Se ti si incontra nella notte buia
c’è da aver proprio paura.
Poi si fan dei paragoni
che non sono certo buoni.
Ma il Signore ti ha creato
e un motivo avrà trovato,
ogni animale ha un suo perché,
ma non spetta dirlo a me.
Il tuo amore è fedele,
solo una ti appartiene,
una vita sempre insieme,
nulla lei adesso teme.
Ora andiamo a passeggiare,
siamo amici, non lo scordare
e se i bimbi mi guarderanno
su di te porrò il mio sguardo.
Ti dovranno ben vedere,
nulla a loro può accadere,
e vedran che da vicino
anche tu sei un po’ carino”.
Il bruco con lo scotch 🐛
Ho visto un bruco giallo e marrone
e mi ha fatto proprio impressione,
mentre su e giù egli strisciava
la coda sbatteva sulla strada.
Tun, tun, tun ad ogni passo,
vederlo andare era uno spasso,
però il bruco aveva un problema,
non era possibile, non se ne accorgeva?
Passo di lì il Gufo dottore
e vide il lombrico che, senza ragione,
strisciava per terra con grande fatica.
Non era giusto, non era vita!
Gli andò vicino, gli diede un’occhiata,
voleva vedere la camminata,
aveva dello scotch in fondo alla coda,
capì così perché zigzagava a iosa.
Chiamò a raduno i suoi aiutanti
e subito questi si fecero avanti,
l’uccello Carmelo tirò con il becco,
mentre Pallino aiutò lo stesso.
Con gli artigli districò lo scotch
e in poco tempo questo si staccò,
avevano fatto un bel lavoro,
ora il bruco poteva andar da solo.
Si girò indietro, guardò i suoi amici
e vide che questi erano felici.
Diede uno sguardo e salutò…
e una farfalla da terra si alzò.
Il topolino birichino 🐭🐱
Un gattino riposava
nella cuccia e non si alzava,
mamma gatto lo chiamava
ma il micetto non l’ascoltava.
Mentre dormiva passò un topolino
e vide il gattino nel suo cestino,
si avvicinò pian pianino
e lo morsicò sul sederino.
“Ahi che dolore, povero me”
Disse il micio tra sé e sé,
il sederino intanto gonfiava
e il topolino sghignazzava.
“Perché mi hai fatto tanto male,
io sono buono, non lo scordare
e la mia pappa con te ho condiviso,
il riso e il formaggio abbiamo diviso.”
Il topolino aveva sbagliato,
come poteva aver scordato
che il gattino era suo amico,
perché mai lo aveva ferito?
Chiese perdono al povero gatto
del misfatto che aveva fatto,
era davvero molto pentito
e del micetto fu di nuovo suo amico.
L’orsetto lavatore 🐻
Un orsetto lavatore
si lavava a tutte le ore
e quando aveva quasi ultimato
ricominciava tutto daccapo.
Passò di lì un maialetto
e lo vide fare il bagnetto.
“Non si deve lavarsi mai,
se lo fai sei nei guai”.
Il procione non capiva
quel che questi gli suggeriva
con un tono un po’ acceso,
beh, lo aveva quasi offeso!
“Perché mai dovrei lasciare
di far quello che mi pare,
a me piace esser bello
e lavarmi nel ruscello”.
Il maialetto non capiva,
era d’indole impulsiva,
e sbeffeggiò così l’orsetto
che nuotava nel laghetto.
Non aveva grandi amici,
tutti gli altri eran felici,
di mangiare, di saltare
e fra di loro anche giocare.
Forse il suo era un difetto,
l’esser bello, esser perfetto!
Si doveva rassegnare
e con gli altri insieme stare.
Era bello avere amici,
sol così si è felici.
I sette uccellini 🐤🐤🐤🐤🐤🐤🐤
Dentro un’anfora
nel mio giardino
un cinguettio
udii vicino.
Mi avvicinai
allora pianino
posi l’orecchio
dentro al buchino.
Di colpo vidi
uscir un uccellino
le piume eran gialle
era un canarino?
No, non poteva
essere quello
poteva forse
esser un fringuello.
Ma cosa dico,
è una cinciallegra,
che fregatura
che mi son presa.
Aveva covato
sette ovetti
e tutti quanti
uscirono lesti.
Non sanno ancora
bene volare,
ci tocca dunque
allora aspettare
E quando son pronti
se ne potranno andare
e il mio giardino
potran visitare.
Dopo che avranno
dato uno sguardo
voleran via
senza nessun traguardo.
Ma tanta strada
non deve fare
dovrà a Giugno
ancor ritornare
Ritroverà
la stessa casetta,
cioè l’anfora
che l’aspetta!
La rana invidiosa 🐸
Ho visto una tortora
in un giardino,
vicino al laghetto
del mio vicino.
Tra rane e pesci
essa volava
mentre una rana
vicino saltava.
Fece un sobbalzo,
lei sapeva volare
mentre la rana
sapeva saltare.
Voleva imparare
a far quella cosa,
tutti l’avrebbero
invidiata a iosa.
Che ci voleva,
lo poteva fare
si mise in posa
per osservare.
Allargò le zampe,
si fece anche male,
ma non importa,
doveva imparare.
Si mise d’impegno,
slanciò le zampine
e cadde in terra
in mezzo al cortile.
Tenta e ritenta,
non c’era nulla da fare.
La rana saltava,
lei doveva volare!
Il passerotto occhialuto 🐦👓
Un passerotto mentre volava
contro ogni cosa si schiantava
e non riusciva a capire il perché,
sapeva volare, altro non c’è!
Il passerotto era carino,
aveva un musino birichino,
un piccolo becco molto appuntito
ma alcune volte era ferito.
Andando a sbattere continuamente,
a volte si faceva male e a volte niente,
ma molto spesso era ammaccato
e qualche volta anche tagliato!
Mamma passero lo portò dal dottore,
un gufo saggio e molto sornione:
guardò il musino e poi gli occhietti
che non trovò proprio perfetti.
Doveva trovare una soluzione
per il passerotto e aveva ragione.
Tutta la notte restò alzato
ma un rimedio aveva trovato.
Quel povero passero tanto carino
non ci vedeva da vicino!
Prese due lenti, un fil di ferro,
li mise insieme e fece un modello,
forse un po’ strano ed inusuale
di occhialino, per poter volare.
Ora se guardi lassù nel cielo
e vedi brillare a ciel sereno,
è il passerotto, ma non lo fissare
perché si potrebbe… vergognare!
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Chi sono
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
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