Raperonzolo (Rapunzel) 👸💈🤴
Per raggiungere l’amore della propria vita si è pronti a scalare alte torri e anche a vagare per i deserti…
Rapunzel è stata rinchiusa da Dama Gothel dentro un’alta torre inaccessibile a chiunque, ma un principe coraggioso si innamorerà di lei e farà di tutto per raggiungerla.
Rapunzel, meglio conosciuta in italiano come Raperonzolo, è stata scritta originariamente dai fratelli Grimm, ma molto probabilmente anche loro si sono ispirati ad alcuni racconti tradizionali dell’epoca, tra cui il mito di Danae (risalente all’antica Grecia) e il racconto “Petrosinella” di Giovan Battista Basile, antecedente di quasi 200 anni l’edizione dei Grimm.
Anche Italo Calvino ne ha fatto una sua versione intitolata “Il Principe Canarino”.
Questa è la versione di fabulinis, buon racconto!
Guarda la videofiaba raccontata da Silvia
🖌 Disegno da colorare 🎨
Alla fine del racconto troverai anche il disegno da colorare di Rapunzel!
🔊 Audiofiaba 😴
Nella pagina delle Audiofiabe classiche, puoi ascoltare Rapunzel da Silvia!
Rapunzel 👸💈🤴 storia completa
I due all’inizio non se ne preoccuparono, anche perché pare che nessuno negli ultimi anni avesse mai visto la Dama Gothel (così si chiamava la strega) e quindi la davano tutti per morta.
Passarono alcuni mesi e i due sposi ebbero la felice notizia di aspettare un bambino. I due erano le persone più felici del mondo, e il marito cercava di soddisfare in tutto e per tutto le “voglie” della moglie, che fossero di cibi particolari o di fiori bellissimi.
Un giorno la donna, passando vicino alle mura della strega, vide da una apertura nel muro che nel giardino vi erano dei bellissimi raperonzoli, i fiori a forma di campanula dal colore violetto, e se ne innamorò.
Così la sera stessa pregò il marito di andare a prenderne un mazzetto per adornare la casa. L’uomo all’inizio ebbe gran paura della strega, ma poi, rassicurato dal fatto che della strega non c’era più traccia già da un bel pezzo, prese coraggio e scavalcò l’alto muro del giardino e colse un bel mazzetto di raperonzoli.
La donna quando vide i fiori fu felicissima, tanto felice che chiese al marito di prenderne un altro mazzetto. Così l’uomo scavalcò di nuovo il muro, ma questa volta dall’altra parte si ritrovò faccia a faccia con la Dama Gothel.
– Cosa ci fai tu qui nel mio giardino?! – gridò la strega.
L’uomo balbettando rispose – Mi scusi… volevo solo raccoglie un mazzetto di fiori di raperonzolo… sa mia moglie aspetta un bambino e a volte ha delle “voglie” incontrollabili…
La strega strinse gli occhi e si avvicinò all’uomo – Così aspettate un bambino eh… Bene! Se volete aver salva la vita mi dovrete consegnare quel bambino non appena nato, lo tratterò come fosse figlio mio, non preoccupatevi…
L’uomo disperato pensò che era meglio salvare la vita del nascituro, anche a costo di darlo in mano ad una strega, piuttosto che morire tutti quella stessa notte.
Così quando dopo qualche mese nacque una bellissima bimba, la Dama Gothel la prese con sé e le diede il nome di Rapunzel.
Rapunzel crebbe tranquilla e spensierata tra le mura del giardino, e i suoi genitori, guardando attraverso una delle aperture nel muro, potevano vedere che stava crescendo bene ed in salute.
Rapunzel ignorava completamente che la Dama Gothel non fosse la sua vera mamma, ma, come da promessa, la strega la trattava bene e non le faceva mancare nulla. Anzi le stava curando gli splendidi capelli in modo da farle crescere una lunga treccia dorata.
Ma un giorno Rapunzel, ormai stanca di vivere dietro quelle alte mura e curiosa di vedere il mondo, cercò di scappare. Ma non ce la fece e la strega accortasi del tentativo, andò su tutte le furie.
La Dama Gothel rinchiuse così Rapunzel in una torre altissima, senza scale per salirci né porte per entrarci.
L’unico modo per salir fin lassù era far calare la lunga treccia di Rapunzel giù per la torre, in modo da usarla come corda per arrampicarsi.
Così ogni giorno la strega passava per la torre e diceva – Rapunzel, cala la tua treccia, che per salir lassù mi serve quella…
E Rapunzel calava la treccia e la strega saliva per darle cibo e da bere.
L’unico modo che aveva Rapunzel per sfogare tutta la sua solitudine e dolore era cantare tristi melodie per tutto il giorno.
Un giorno un principe, passando vicino alla torre per caso, udì quella bellissima voce cantar quelle tristi melodie, e si avvicinò incuriosito.
Vide così che dall’unica finestra della torre era affacciata una bellissima fanciulla.
Il principe non si perse d’animo e tornò più e più volte sotto la torre ad ascoltare il canto della dolce ma triste fanciulla.
Finché un giorno il principe, nascosto tra alcune siepi, trovò la Dama Gothel che pronunciava la frase con cui Rapunzel faceva calare la sua lunga e bionda treccia. Vide così qual era l’unico modo con cui si poteva salire fino in cima alla torre.
Aspettò che la strega si allontanasse e dopo poco pronunciò anche lui la frase – Rapunzel, cala la tua treccia, che per salir lassù mi serve quella…
Rapunzel calò la treccia, e lui salì. Quale sorpresa fu per la ragazza vedere il principe invece della Dama Gothel!
Rapunzel all’inizio cercò di gridare per la paura, ma il principe la tranquillizzò, dicendole che era venuto solo per conoscerla e per sapere come mai una così bella fanciulla fosse rinchiusa dentro una così alta torre.
Rapunzel spiegò la sua storia al principe, che dopo averla ascoltata disse:
– Ti salverò io mia bella Rapunzel, troverò un modo per farti fuggire da qui!
– No! – gli rispose la ragazza – se fuggo da qui, sono sicura che la Dama Gothel ci troverà e ci ucciderà entrambi!
Sentendo quelle parole il principe le disse:
– Allora tornerò qui ogni giorno, a farti compagnia.
– Va bene… – disse Rapunzel, che dopo tanta solitudine sentiva il bisogno di aver qualcuno con cui passare del tempo.
Così ogni giorno, per molti giorni, il principe andò a farle compagnia, e la rallegrava con i suoi racconti e le avventure che aveva vissuto girando il mondo.
Piano piano i due si innamorarono.
Ma la cosa non sfuggì alla strega, che vedeva Raperonzolo diventare sempre più felice e cantare melodie sempre più gioiose.
Così un giorno decise di aspettare tutto il giorno sotto la torre, nascosta tra le siepi, per vedere cosa succedeva. Ed infatti vide il principe far calare la treccia e salire su in cima alla torre.
La strega era furente e decise che si sarebbe vendicata.
Aspettò che il principe se ne andasse per tornare da Rapunzel.
– Come mai siete tornata Dama Gothel? – chiese la ragazza.
– Fai pure la finta tonta! – gridò la strega – ma ora io ti punirò!
Con una grossa forbice le tagliò la lunga treccia dorata, e con una magia la trasportò in un deserto lontano lontano, da cui non sarebbe mai più potuta tornare.
La Dama Gothel però voleva punire anche il principe, così il giorno dopo aspettò che arrivasse, e quando lui pronunciò la frase “Rapunzel, cala la tua treccia, che per salir lassù mi serve quella… “ la strega calò la treccia tagliata di Rapunzel.
Che sorpresa per il povero principe trovar in cima alla torre la strega invece di Rapunzel!
La Dama Gothel gli disse che non avrebbe mai più rivisto Rapunzel perché l’aveva confinata in uno dei deserti più lontani del mondo.
E vedendo la disperazione sul volto del principe, la strega si mise a ridere e con una magia lo scaraventò giù dalla torre, dove lo aspettavano dei rovi pieni di spine che gli ferirono gli occhi, togliendogli la vista.
Il principe sentiva ancora l’eco delle risa della strega alle sue spalle, ma senza perdersi d’animo decise di andare a cercare Rapunzel, anche in capo al mondo.
Iniziò a vagare per tutti i deserti della terra. Cieco, poteva fidarsi soltanto del suo udito che diventò allenatissimo a riconoscere anche i più piccoli rumori e sussurri.
Finché un giorno, quando ormai stava per perdere la speranza, udì in lontananza un triste canto melodioso…
– E’ lei, è Rapunzel! Non posso sbagliarmi, riconoscerei quella dolce voce in mezzo a mille altre! – gridò il principe, e corse in quella direzione.
Rapunzel sentendo dei passi che correvano nella sua direzione, alzò lo sguardo e, quando riconobbe il suo principe, gli corse incontro.
I due si abbracciarono forte piangendo dalla gioia, e le lacrime di Rapunzel caddero sugli occhi del principe, che come per magia riacquistò la vista.
I due tornarono a casa, titubanti per la paura che la strega potesse far loro ancora del male.
Ma della Dama Gothel nessuno seppe più nulla. Alcuni pensarono che, impazzita dalla rabbia, rimase rinchiusa dentro la torre per il resto dei suoi giorni.
Così Rapunzel ed il principe poterono sposarsi e vivere per sempre felici e contenti.
⚜ Fine della fiaba ⚜
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