Il gatto magico 🐱✨
L’avidità non porta mai a nulla di buono…
Quando si pensa solo ai soldi, dimenticando i sentimenti e la gentilezza, si finisce sempre per fare una brutta fine… meno male che Beatrice ha gatto magico!
Il gatto magico 🐱✨
Miele non era un qualsiasi gatto domestico, aveva una caratteristica in più, possedeva un potere speciale; di qualsiasi cosa avesse bisogno bastava che si concentrasse e il suo manto color dell’ambra si illuminava ed emanava un fascio di luce potentissimo che faceva comparire esattamente quello che il gatto aveva pensato, nessuno sapeva della sua magia, neppure la sua piccola padroncina Beatrice, una bambina di sei anni dolcissima.
Miele e Beatrice vivevano in un’elegante casa molto grande con la governante, la signora Eco, i genitori della bimba erano spesso via per lavoro e Miele era come un fratellino peloso per lei, con lui giocava, passeggiava e si scambiavano moltissime coccole.
Beatrice era una bimba indipendente e solare ma come ogni bambino sentiva la mancanza dei genitori e quando non erano a casa, la piccola stringeva a se la foto di mamma e papà che aveva sul comodino per sentirli più vicini, ma una sera la cornice le scivolò di mano e si ruppe in mille pezzi rovinando anche la fotografia.
Beatrice iniziò a piangere, nessuno riusciva a consolare quel pianto, neppure la signora Eco che di solito ci riusciva sempre. la bimba volle restare sola nella sua cameretta, insieme a lei rimase solo Miele che le stava accoccolato in grembo, il gatto sapeva che avrebbe potuto aiutare la piccola ma così avrebbe svelato il suo segreto. Era indeciso ma pensò a tutto l’affetto che la bimba gli donava ogni giorno ed era tempo di ripagarla. lei meritava di essere felice, così il gatto prese coraggio, scese sul pavimento e chiudendo gli occhi
pensò intensamente alla cornice, non passò che un’ istante e la stanza della bambina fu invasa da una luce accecante e.. puff! la cornice apparve nelle mani di Beatrice nuova nuova senza un graffio.
la bimba non credeva ai suoi occhi, era successo davvero o era uno dei suoi bizzarri sogni? si pizzicò il braccio e si accorse che tutto era reale… Attirato e seccato dal pianto della bambina il vicino di casa, il signor Money, si era affacciato alla finestra e fu spettatore di tutta la magia.
Essendo un uomo cinico, avido e senza scrupoli, pensò che con quel gatto tra le mani sarebbe divenuto ricchissimo!
il malefico Money aspettò il momento perfetto per entrare furtivamente nella casa di Beatrice e rubare Miele, così non appena la bimba uscì per recarsi a scuola, arrampicandosi dalla grondaia entrò nella stanza di Beatrice e in uno battito di ciglia Miele era finito dritto in un sacco e portato via alla velocità della luce, il gatto miagolava a si divincolava ma senza risultati.
Arrivato nella sua casa il signor Money scese in tavernetta e rinchiuse il gatto in una gabbia e senza perdere altro tempo ordino’ al gatto di pensare intensamente al denaro e fargliene comparire una lauta somma sotto gli occhi. il gatto impaurito obbedì e esaudì il suo desiderio.
Alla vista di tutto quel denaro il volto del signor Money si illuminò e come tutte le persone avide ne volle sempre di più, quindi ogni giorno fece ripetere la magia a Miele per ottenere e stipare sempre più denaro.
Nel frattempo Beatrice era disperata senza il suo Miele, non si era mai separata da lui da quando era entrato nella sua vita e non passava giorno che insieme alla signora Eco provava a cercarlo ovunque in città, passando anche davanti alla casa di Money, senza sentire che Miele miagolava disperatamente, perché dalla taverna non fuoriusciva alcun suono essendo insonorizzata.
Di giorno in giorno il signor Money diventava sempre più ricco, la taverna era ormai stracolma di soldi e la casa ricca di oggetti, ma si sentiva stranamente stanco, così un pomeriggio si sdraiò sul divano e per la prima volta osservò le sue mani con attenzione, erano rugose e macchiate, non le aveva mai viste così… corse in bagno si guardò e vide il suo riflesso, era invecchiato, aveva un
colorito grigiastro, si vedeva consumato ma non gli diede molto peso, la sua voglia di ricchezza era più forte di qualsiasi altra cosa.
Giorno dopo giorno peggiorava sempre di più, le forze erano allo stremo e con lui anche Miele si stava consumando, le energie erano sempre meno.
Un pomeriggio Beatrice, sconfortata dalle quotidiane ricerche del gatto, decise di passare di porta in porta a chiedere a tutto il vicinato notizie sul suo Miele. bussando alla porta del signor Money si accorse che era aperta e la bimba entrando chiamò il suo vicino. nessuno rispondeva ma un suono labile proveniva dalla taverna, la bimba spinta dalla curiosità scese le scale e non appena arrivò nella stanza trovò un vecchietto malconcio seduto a terra e girando lo sguardo vide nella gabbia il suo Miele, stanco e provato dallo
sfruttamento di quei giorni.
La bimba chiese al vecchietto dove fosse finito il suo vicino e con le poche forze rimaste il signor Money spiegò alla bambina ciò che aveva fatto. Le disse di aver rapito giorni prima il gatto dopo aver visto alla finestra il prodigio e lo aveva sfruttato giornalmente per la sua sete di denaro, senza accorgersi però di come quotidianamente si stesse consumando e così anche le energie del gatto, era disperato al pensiero della morte e avrebbe fatto di tutto per vivere ancora.
Beatrice che nel frattempo aveva liberato Miele e lo teneva in grembo, ascoltò con attenzione il vecchio signor Money e pensandoci attentamente capì di cosa avrebbe avuto davvero bisogno, guardando Miele si rese conto che il gatto era sfinito ma sapeva di dover chiedere un ultimo sforzo alla bestiola, così si chinò sul gatto e gli sussurrò qualcosa all’orecchio…
Con le ultime energie che gli restavano, il gatto fece ciò che la sua padroncina gli aveva chiesto e dal fascio di luce comparve un piccolo grazioso cucciolo di cane che corse verso il signor Money e gli si tuffò nelle braccia. immediatamente la luce emanata dal gatto si affievolì per sparire completamente, con lei sparirono anche i soldi ammucchiati nella taverna e la vecchiaia di Money.
Beatrice e Miele andarono a casa sicuri di aver donato al signor Money una seconda possibilità.
la vita pian piano tornò alla normalità e di tanto in tanto il gatto e la bambina sbirciavano il vicino dalla finestra, il signor Money era finalmente un uomo felice, l’affetto del cagnolino gli aveva insegnato ciò che nella vita era davvero importante.
— Fine della fiaba —
fabulinis ringrazia Federica Bertone per aver condiviso con tutti noi questo racconto. Federica ha scritto anche una serie di fiabe con protagonista il topolino Sam, le trovate in vendita su Amazon al link qui sotto:
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