Le filastrocche invernali, adatte per quando fuori fa freddo.
Queste simpatiche filastrocche a tema invernale, terranno compagnia a te e i tuoi bambini durante tutta la fredda stagione 😊
L’uccellino altruista 🐦
Un uccellino è passato su un prato e si è appoggiato ad un ramo spezzato, gira la testa di qua e di là, ha molta fame ma fortuna non ha.
Nel freddo inverno, dove tutto è ghiacciato, trovare del cibo non è proprio scontato, i vermi ormai sono tutti spariti e anche i semi si son rinsecchiti.
Eppure qualcosa deve trovare, non può vivere senza mangiare. Ecco, vede una luce in una casina, è molto lontana ma è tanto carina.
Dispiega le ali, è pronto a partire, prima o poi la fortuna deve venire, comincia a volare e va piano piano, fa molta fatica e la casa è lontano!
Si appoggia sul vetro della finestra, si accorge che dentro c’è una gran festa, ma poi, con lo sguardo vede un piattino con dentro le briciole, sul balconcino.
Anche per lui oggi è un festa, mangia le briciole ma qualcuna ne resta, vuole dividerle con un altro uccellino e spicca il volo dal balconcino.
Gennaio ❄
Sono Gennaio, non son tanto bello e porto in testa un grande cappello, a molti piaccio e sono proprio buoni invece molti mi voglion far fuori.
Sono un po’ strano, questo lo so, porto la pioggia oppure no, porto la neve che riscalda i cuori ma solo ai bambini perché giocano fuori.
Molti vecchietti di me han paura, io porto il freddo e non è cosa sicura, ma che volete, non c’è nulla da fare, io devo venire, non mi posso assentare.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Mentre si aspetta il Natale, e fuori fa tanto freddo, perché non divertirsi a recitare o cantare delle simpaticissime filastrocche?
In questa pagina raccogliamo alcune bellissime filastrocche a tema natalizio, così da poter passare dei bei momenti insieme ai vostri bambini, ridendo e scherzando con le rime.
Per questo Natale un po’ strampalato, in questi giorni che ricordan il passato, è molto difficile stare a guardare quello che avviene in oltremare.
Eppure dobbiamo chinare la testa e fare lo stesso una grande festa, per tutti quelli che ci sono vicini, ma soprattutto per i bambini.
Allora apriamo la nostra casetta, accendiamo le luci e iniziamo la festa, Babbo Natale ci porterà i doni anche quest’anno, se siamo stati buoni.
Stampiamo sul viso un grande sorriso, poniamo il cibo che sarà condiviso, pensiamo un attimo a chi ci ha lasciato perché in questo giorno non sia scordato.
E allora facciamo che questa giornata, possa esser di gioia e non rovinata, diamo la mano a chi ci è vicino e non scordiamo che oggi è nato un Bambino.
Sognare il Natale 🎅
In casa scoppietta il camino, una luce fioca nell’abbaino, Babbo Natale se n’è già andato, chissà se a casa è già arrivato.
I bimbi stanno ancora giocando e alla scuola non stanno pensando, c’è ancora nell’aria odore di festa e molti sogni ancora nella loro testa.
Ma i nostri cuori non sono sereni, ogni giorno è pieno di mille pensieri, vediamo i bambini che stanno soffrendo e tutti quelli che stanno morendo.
Non può esserci pace per tutto questo, puoi solo pensare che è disonesto che alcuni bambini siano contenti, ma molti altri siano dolenti.
Ma non c’è niente che possiamo fare? Non abbiamo risorse da sfruttare? Noi mamme e nonne possiamo solo pensare, che ogni bambino ha il diritto di sognare.
Gesù Bambino 👼
Oggi la mia nipotina mi è venuta vicina e mi ha chiesto, d’amblé “Nonna, il Natale cos’è?”
Cara, il Natale è assai bello, c’è un bue e un asinello e nella grotta un bambino che giace nel suo paglierino
A fianco ha la sua mamma che gli mette a posto la paglia, mentre il suo papà lo governa e guarda in alto una stella
La nascita di questo bambino è stata un evento divino, tutti lo voglion vedere e accorron per questo ottenere
Ecco il Natale cos’è, non regali o luci, ahimè, ma la nascita di questo Bambino che ha cambiato il destino
Babbo Natale in mutande 🎅🩲
Oh oh, che fatica, sono arrivato ma il mio vestito è tutto bagnato, ho tanta strada ancora da fare, devo per forza farlo asciugare.
Lo stendo per bene in un cortile, devo far piano, non mi devon sentire. Sento rumore nella casetta, voci di bimbi e di una maestra.
Sono in mutande, non mi devon vedere, sennò che figura…è meglio tacere. Mi affaccio un pochino alla finestra, tanti visini, c’è aria di festa.
Vedo le luci, un alberello, vedo il presepe con l’asinello, che armonia, che pace mi dà, presto il vestito si asciugherà.
Mi spiace lasciare questo ambiente fatato, ma il mio tempo ormai se n’è andato, metto il vestito tutto di fretta, aspetto la slitta e auguro “Buona Festa!”
Gli elfi e Babbo Natale 🎅
Siamo gli elfi e siam piccini, noi piacciamo a tutti i bambini ma non abbiamo ancora capito se è per i doni o il nostro vestito.
Alla mattina di buon’ora siamo ancora sotto le lenzuola, una campana rimbomba nell’aria, è la nostra sveglia ed è necessaria.
Tutti di corsa andiamo a lavarci, è un grande caos per accaparrarci sia il sapone che l’asciugamano, facciamo presto o la colazione saltiamo.
Poi profumati e tutti bellini andiamo a finire i giocattolini, chi è addetto alle bambole o ai trenini, chi ai peluche o ai cavallini.
Che bella atmosfera che noi creiamo, una musica dolce nell’aria sentiamo, siamo ancora assonnati e anche stanchini ma Natale è vicino: pensiamo ai bambini!
Ecco, siam pronti, è tutto finito, facciamo i pacchetti con qualche candito, le renne aspettano che i sacchi mettiamo, son pronte a partire e tutti aspettiamo.
Ecco Babbo Natale, è ancora più bello, per noi lui è un caro fratello, no , anzi, qualcosa di più, gli vogliamo un gran bene tutti quassù.
Ed ecco che partono, con un saluto, anche questo Natale abbiamo potuto costruire giocattoli per i bambini, siamo proprio contenti, anche se siam piccini.
Caro Babbo Natale 🧸
Toc toc. Posso entrare? Però nessuno mi deve disturbare, sono venuto a portare dei doni, mi hanno detto che i bimbi son stati buoni.
Ecco in un angolo una letterina, non c’è nessuno in casa stamattina. Con questo freddo chissà dove sono andati, c’è anche la neve, si saran bagnati!
Ora mi siedo in questa bella poltrona, è di raso rosso e sono sveglio di buon’ora. Sprofondo così nel morbido tessuto mi sento proprio molto benvoluto.
Però purtroppo nel caldo tepore mi addormento e passano le ore e mi ricordo d’un tratto della letterina, non l’ho ancora aperta, che figura barbina!
“Caro Babbo Natale, sono dovuta partire, oggi la mamma deve partorire, ti ho lasciato sul tavolo i biscottini, un poco di latte e alcuni grissini.
Dona i miei regali a un altro bambino, a me basta avere un fratellino, non c’è al mondo cosa più bella, sul mio albero di Natale aggiungo una stella!”
Arriva il Natale 🌠
Arriva il Natale è tutto imbiancato, guardo la neve e resto abbagliato.
Tutti i bambini comincian a sognare e invece le mamme ad incartare…
Brilla la luce sull’alberello, ha tante palline, è proprio bello.
Dona allegria in tutti i cuori e i bambini sono più buoni.
Dentro al presepe l’asino raglia e il bue lo osserva e mangia la paglia.
Gesù Bambino deve arrivare e dentro al presepe poi riposare.
E tu che dici, sei stato buono? allora ecco, questo è il mio dono.
Babbo Natale e la casa nel bosco 🎅
In una piccola casa nel bosco viveva un uomo, era un po’ orso, non gli piaceva molto parlare ma tutto il giorno si dava da fare.
Tagliava la legna, curava gli uccelli, amava molto i pipistrelli, erano brutti, nessun li voleva, forse per questo ad esso piacevan.
Un giorno al caldo, nella casetta, mentre di fuori c’era tempesta, si mise a pensare: “Che vita che faccio, sono qui solo, con questo tempaccio.
Io sono qui, nella casetta, sono al caldo ma nessuno mi aspetta, lo so, non amo molto parlare, ma se insisto ce la posso fare”.
Chiamò a raccolta i suoi amici animali, doveva lasciarli e andar dagli umani, solo così poteva trovare un nuovo amico con cui conversare.
Qualcosa di bello doveva portargli, qualcosa di raro doveva fargli, prese del legno e cominciò a lavorare, fece un carretto, poteva bastare.
Ma fece ancora tanti altri oggetti, venivano bene, eran perfetti. Un cavallino, la macchinina, anche un pupazzo e la bambolina.
E mise tutto dentro un sacco, pesava tanto, era proprio fiacco, chiamò allora degli amichetti, erano gnomi, piccoletti.
Avete capito di chi parliamo, e che ogni anno noi festeggiamo? È Babbo Natale, che ama i bambini e porta i doni anche ai birichini.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Le filastrocche che parlano dei nostri amati nonni.
Queste filastrocche per bambini parlano di una delle figure tra le più importanti per i nostri piccoli: la nonna. Le nonne sono incredibili ed a volte indispensabili, e non si pensa mai a quanti sacrifici facciano ogni giorno. Ma a loro basta solo un sorriso dei loro nipotini che gli si riempie il cuore di gioia.
Potrebbe essere un bel pensiero dedicarglene una proprio per la festa dei nonni!
Queste filastrocche le ha scritta Lulù, forse descrivendo un po’ di sè e delle sue giornate piene di cose da fare.
La casa dei nonni è un posto fatato, ci sono molti oggetti legati al loro passato.
Con alcuni di essi ci possiamo giocare, ma la maggior parte si posson solo guardare.
C’è un album di cuoio con foto sbiadite, un pendolo che batte le ore, scandite…
Oggetti di legno e libri datati foto appese dei nostri antenati.
Ma quel che è più bello è la pace e l’amore, quel dolce tepore che riscalda il cuore.
Questo è quel che vorrebbero sentire, o forse è quello che ci vogliono dire.
Le necessità della vita 🌟
Non chiedere a una stella, se vuole brillare, è l’unica cosa che riesce a fare.
Non chiedere al sole, se vuole scaldare, gli riesce facile e lo sa fare.
Non chiedere a un fiore, se vuole sbocciare, ti dirà che è giusto e che i semi deve fare.
Non chiedere a un alpinista, se vuole scalare, è un necessità che deve soddisfare.
Non chiedere a un prete, se vuole pregare, è nato per questo, non c’è da obiettare.
Non chiedere a un bimbo se vuole giocare, ti dirà subito che lo vuol fare.
Non chiedere a una nonna, se è capace di amare, guarderà il nipotino e inizierà a cullare.
Auguri ai nonni 👵👴
Auguri ai nonni che sono soli, auguri a quelli che hanno dolori, auguri a quelli abbandonati o che in casa di cura sono lasciati.
Auguri a quelli che oggi festeggiano, a quelli che una telefonata attendono, a quelli che non sono dimenticati ma che la vita li ha allontanati.
A chi sta male, a chi aspetta un perdono, a chi guarda nel vuoto, a chi si sente solo, a chi è in famiglia a festeggiare e a quelli che non lo possono fare.
Auguri a quelli che sono in cielo, a tutti essi va il nostro pensiero, i nipotini sanno che da lassù, i loro nonni non li lasciano più.
E allora che venga questo nuovo giorno, per chi lo attende e ne ha bisogno, a quelli che lo senton nel cuore, a chi invece dà solo dolore.
A tutti voi, vicini e lontani, vi abbraccio tutti a piene mani
Imparare ad amare 💗
Se tu chiedi a un uccello che ti insegni a volare, egli ti saprà dire che non si può imparare.
Se tu chiedi a una talpa che t’insegni a scavare, ella ti saprà dire che non lo sa spiegare.
Se tu chiedi a una stella, che t’insegni a brillare, ella ti saprà dire che non lo puoi fare.
Se tu chiedi a una nonna che t’insegni ad amare, ti prenderà in braccio e comincerà a parlare…
Il vuoto di una nonna 👰♀️🤵♂️
I capelli bianchi, gli occhi stanchi, una ruga accentuata su una faccia scavata.
I suoi passi sono lenti, le parole sono assenti, vive in un mondo tutto suo, a che pensa…non è affar tuo.
Sente un vuoto dentro sé, ma non sa spiegarsi il perché, vede che il posto non le appartiene, non sa capire, ma non ci sta bene.
Ogni giorno è sempre uguale, ogni giorno la devono alzare, mani invisibili la devono spogliare e in una vasca la devon lavare.
Lei si ricorda che era bella, due occhi splendidi come una stella, le gambe snelle per camminare e correr veloce, nel vento vibrare.
Uno “splash”, un ricordo, era proprio bella quel giorno, davanti a un altare a consacrare, due giovani vite che si volevan legare.
E poi il buio, l’assenza di tutto, un brutto periodo ha cancellato tutto, e ora vive di qualche ricordo, ma non sa più chi era da quel fatidico giorno.
La mia stella 🌟
C’è una stella su nel cielo che mi guarda, per davvero… se mi sposto qua e là anche essa lo farà.
È una stella luminosa che fa luce su ogni cosa ma mi viene da pensare che vicina mi vuol stare.
E ripenso alla nonnina che mi svegliava ogni mattina, un bacino sul visino e poi giù dal mio lettino.
Che ricordi che io ho, dei suoi gesti, del suo amor, del suo cuore così grande dal calore inebriante.
Quante cose mi ha insegnato, quante volte mi ha abbracciato, non la potrò mai più scordare e quella stella me la fa ricordare.
La soddisfazione di una nonna 👵
“Nonna ma oggi cos’hai? Sei proprio strana, lo sai? Vai avanti e indietro in giardino e parli con un uccellino.
Mi sembri di buonumore ma mi si stringe il cuore, quello che fai non ha senso, anzi, mi lascia sgomento!
Poi ti rivolgi a un topino E gli dici che ha un bel visino. E alzi gli occhi al creato con uno sguardo beato.”
Tu noti il mio turbamento, mi abbracci e in un momento io ho capito ogni cosa, per te la vita è gioiosa.
Sei grata di quello che hai, null’altro ti interessa ormai, dalla vita hai avuto e hai dato e il tuo cuore ora è appagato”.
Il nonnino allegro 🥳
Mio nonno è un gran burlone, lui ride sempre, a tutte le ore, la gente dice che è un po’ strano che ha qualche rotella fuorimano.
Se un giorno ridi ti danno del matto, se invece piangi hai il cuore affranto, se stai in silenzio sei un emarginato, se parli troppo sei mal giudicato.
Qualsiasi cosa non va mai bene, ma al mio nonnino forse conviene pensare sempre a cose belle e ridere sempre a crepapelle.
Si sa che la risata è contagiosa e tutti quanti ridiamo a iosa, più io lo guardo e più m’innamoro. È proprio bello e io lo adoro!
La nonnina instancabile 👵
Ahimè la schiena della nonnina, quando ti prende la mattina, scende le scale con un fardello che non è proprio leggerello.
Ma le nonnine questo san fare e non si posson lamentare e non si debbono nemmeno ammalare, sennò i nipotini chi li può guardare?
Ogni mattina al levar del sole, ben riposata o di malumore, la calda casa deve lasciare e con qualsiasi tempo se ne deve andare.
Varca la soglia di quella dimora, non fa rumore perché dormono ancora. No, non si debbono ancora svegliare i due tesori che vuole abbracciare.
In quella casa, che non le appartiene, ci sono ricordi e mille atmosfere, tanti giocattoli con cui giocare e tante foto da ammirare.
Ora le deve proprio svegliare, i loro sogni devon lasciare. È giunta l’ora di dare il buongiorno e salutare il nuovo giorno.
La nonna è come un fiore 🌼
Una nonna è come un fiore appassisce ma non muore, i suoi petali cadranno ma nel cuore resteranno.
Il ricordo del bel fiore resta impresso dentro il cuore dei nipoti e dei figlioli, non saranno mai da soli.
Se un canto sentiranno a una frase assoceranno, un disegno o una foto riempiranno il loro vuoto.
E la sera, mentre scende un silenzio che ti prende, verso il cielo guarderanno solo allora capiranno.
Quella luce tanto strana dalla forma quasi umana, la potran sempre guardare senza gli occhi abbagliare.
Quella luce non è un errore, se la guardi dà calore, nella notte che verrà sul loro sonno veglierà.
Ora dormi bel tesoro, fai la nanna perché coloro che per sempre ti ameranno, mai e poi mai ti lasceranno!
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Con le conte per bambini in rima… sei sotto proprio tu!
Vi ricordate quando da piccoli dovevamo scegliere a chi toccava fare un certo ruolo in un gioco? Usavamo le conte, e ognuno di noi ha di sicuro la sua preferita! 🥰
In questa pagina abbiamo raccolto tutte le conte per bambini che abbiamo trovato, cerca la tua preferita e “cantala” insieme al tuo bimbo, siamo sicuri che vi divertirete come matti 😄
Din, din, din, gattino mio, tutto il bene lo voglio a te, la ciccina la mangio io, e l’ossicino lo do a te.
L’uccellin che vien dal mare quante penne puo’ portare? puo’ portarne 33 un, due e tre!
Farfallina bella bianca vola, vola mai si stanca, vola, vola sempre in su, farfallina non c’è più e resti fuori sempre tu.
Tre gattini tre gattini se ne van per i camini i gattini sono tre a star sotto tocca a te.
L’uccellin dal becco rosso è caduto giù nel fosso; giù nel fosso non c’è più: resti fuori proprio tu.
Lepre leprottino la mamma col bambino uno due tre tocca a te.
Cavallino arrò, arrò, prendi la biada che ti do, prendi i ferri che ti metto per andare a San Francesco. A San Francesco c’è una via che ti porta a casa mia. A casa mia c’è un altare con tre monache a pregare una dell’altre è più belletta è Santa Barbara benedetta.
Rinoceronte che passa sul ponte che sta sull’attenti, che fa i complimenti, che dice buongiorno girandosi attorno. Gira e rigira, la testa mi gira, non ne posso più e puff cade giù: a star fuori sei proprio tu!
Orlando paladino avea un bel cavallino. Trotterella, trotterella per cercar la caramella. Caramelle non ce n’è: a cercarla tocca a te.
Passa Paperino con la pipa in bocca guai a chi la tocca, la tocchi proprio te uno due e tre!
Questa è la conta dei tre somarelli che si baciavano sotto gli ombrelli. Un giorno disse il re: “Vi ordino di contare fino a tre!” Uno, due, tre.
Luzega luzega barbagialla metti la briglia alla mia cavalla, la cavalla è di un re, luzega, luzega, vien con me.
An ghin gò tre galline e tre cappò per andare alla cappella c’era una ragazza bella che suonava le ventitre uno due e tre.
Un due tre la gallina fa coccodè chicchirichì fa il gal che canta puoi contare fino a quaranta quarantuno e quarantatre sei più bella e scelgo te.
Margherita col corallo salta su che canta il gallo! Canta il gallo e la gallina, salta su Margherita!
Una gallina zoppa quante penne tiene in groppa? Ne tiene ventiquattro uno due tre e quattro.
Uno, due, tre, quattro la moglie di maestro Giacomo Maestro Giacomo va al mulino tira la coda al cagnolino il cagnolino fa bug, bug il gattino miao, miao il pulcino pio, pio Ti saluto caro mio.
Conte con i numeri 🔢
sette, quattordici, ventun ventotto, questo è il gioco di paperotto, paperotto medicina, vai fuor tu che sei regina.
Macchinina rossa rossa dove vai? (un bambino dice il nome di una città) e quanti chilometri farai? (il bambino dice un numero, poi si comincia a contare).
4,3,2,1 a casa tua non c’è nessuno. Ma se vai a casa mia lì di certo c’è mia zia. C’è mia zia che lava i panni e saluta tutti quanti, tutti quanti tranne uno… Non è un fante, non è un re la fortuna ha scelto te!
Uno, due, tre, quattro, c’era un topo e c’era un gatto, cinque , sei sette otto, che mangiavano il risotto nove chicchi e dieci piatti, topo e gatto sono matti. L’uno è piccolino il due è più grandino e poi arriva il tre e se lo prende il re.
Ci son tante fragoline tutte rosse e piccoline, ci son tante pecorelle tutte bianche e tutte belle, ci son fiori nei giardini, ci son tanti pesciolini. Tutto questo sai perché? Ora tocca proprio a te!
Conta dieci, conta venti, leva tutti e quattro i denti, poco male ti farà se nel cielo volerà. Vola vola, canta canta, scrivi sulla carta bianca. Io ti scrivo e ti rispondo, ho girato tutto il mondo fino al giorno ventitrè, a star sotto tocca a te!
Il reuccio alla fontana nel bel mezzo della piana vede tre brocche, tre orchi, tre dame e fatine ventitrè. A chi tocca? Tocca a te!
Uno, due e tre cancelli ceci cotti e campanelli mentre incontra l’uccello papà quante penne mi vuol portar? Me ne porta ventitre Uno, due e tre
Hai visto mio marito, di che colore era vestito, quanti soldi aveva in tasca… (Si dice la cifra) (si conta)…!
Bin, bin, cinesin, conta tutti i cappellin. Bin, bin, cinesin, casta giù dal lettin a contare i cappellini: conta uno due tre, ora tocca proprio a te!
Mio fratellino ha perso un ciabattino. Va dal calzolaio, ne compra un altro paio. “Scusi quanto costa?” “Mille e otto” “Ma lei è pazzo!” “Facciamo mille e quattro.” Uno, due, tre e quattro.
Din e Dan, Dan e Din bolle l’acqua nel catin. Il catin va in sette cocci, se ne fan sette cartocci, uno a me, uno a te, uno allo sguattero del re, uno dallo a chi vuoi tu, che di cocci non ne ho più
Uno il pruno Due il bue, Tre il re, Quattro il cioccolato, Cinque le aringhe, Sei gli scarabei, Sette le civette, Otto il biscotto, Nove le ove, Dieci pasta e ceci.
Conta dieci conta venti leva tutti e quattro i denti poco male ti farà se nel cielo volerà Vola vola, canta canta scrivi sulla carta bianca. Io ti scrivo io ti rispondo ho girato tutto il mondo fino al giorno ventitre a star sotto tocca a te!
Pepino Pepè va incontro al re seduto sulla panca per centocinquanta per uno per due per tre per quattro per cinque per sei per sette per ottobre pan biscotto biscottino sta fuori Peppino.
Uno due tre conta conta fin che ce n’è ce n’è quattro cinque sei sono sette e sono otto questo fuori e questo sotto.
Un due tre La pepina la fa’l cafè la fa’l cafè co la cioccolata la Pepina l’è meza ma…ta! Veneto.
1 2 3 4 5 6 7 8 mortadella pan biscotto pan biscotto mortadella era morto Pulcinella. Pulcinella aveva un podere che ogni giorno andava a vedere. Quando mancava uno dava la colpa al muro, quando manca due dava la colpa al bue, quando mancava tre dava la colpa al Re, 1 2 3 a star fuori tocca a te.
Conte con la frutta o il cibo 🍓🍝
Amblimblone goccia di limone goccia d’arancia viene il mal di pancia bevo un tè, ma non c’è conto fino a tre, uno due tre
Il re del Portogallo va a trovare la regina che fa la torta con la farina. La farina è troppo bianca, la regina è molto stanca, molto stanca del lavoro; esci fuori e vai con loro.
Coccodè La mamma non c’è è in cucina Che prepara il caffè Tutto per me Niente per te Uno due tre.
Sotto la pergola nasce l’uva, prima acerba, poi matura. Zeffirin, zeffirà, a chi tocca toccherà. Toccherà al figlio del re, il figlio del re va al mulino col cane vicino. Il cane bau-bau, la gatta miao-miao, il pulcino pio-pio: ti saluto caro mio.
Sotto la pergola nasce l’uva prima acerba e poi matura cenci cenci rattoppati rivenduti e ricomprati rivenduti in Barberia salti fuori la bella Maria.
Olio, pepe e sale, per condire l’insalata insalata non ce n’è, a star fuori tocca a te. Lava lava le scodelle per mangiare le tagliatelle lava bene, lava male butta l’acqua nel canale Sei per otto quarantotto vai in cucina fai il risotto fallo come lo vuoi tu un due tre stai fuori tu
Piso pisello colore così bello colore così fino di Portofino la bella pulinaia che sale sulle scale le scale del pavone la piuma del piccione la bella zitella che gioca a pollastrella la figlia del re… …tocca precisamente a te!
Conte famose ⭐
Ambarabà cicci coccò tre civette sul comò che facevano l’amore con la figlia del dottore il dottore si ammalò ambarabà cicci coccò
Conta conta contarello questo gioco è molto bello, molto bello come te, conta uno, due, tre! Conta conta tamburino che il nemico è qui vicino, se giochiamo in compagnia il nemico scappa via. Fafofì, fifofà, a chi tocca non si sa. Fafofà, fifofì, chi comanda eccolo qua.
Cade la stella in mezzo al mare mamma mia mi sento male mi sento male in agonia prendo la barca e fuggo via fuggo via di là dal mare dove sono i marinai che lavoran tutto il dì a bi ci di!
Carlomagno re di Francia con tre pulci sulla pancia. Una tira, l’altra molla, l’altra fabbrica la colla. Gratta gratta tutto il dì ma le pulci restan lì.. (l’ultimo è il prescelto…)
sotto la cappa del camino c’era un vecchio contadino che suonava la chitarra pim pum barra
pimpum d’oro la rincia e l’arancia quanti giorni sei stato in Francia? al lunedì, al martedì tocca sempre e proprio a ti
Affacciata al balcone c’è la figlia del dottore. Forza, avanti chi si fa? Zero, uno, due e tre: ora tocca proprio a te!
Sono alto sono basso? Sono magro oppure grasso? Sono bruno o sono biondo? Ogni specchio che c’è al mondo mi risponde lì per lì che io son così.
Tic tac la fontana chi la rompe e chi la sana l’ha sanata San Francesco che veniva giù da Urbino e portava l’uccellino l’uccellino fa cucù scappa fuori che sei tu!
Ho una spilla regalata ma non so chi me l’ha data me l’ha data mia sorella che si chiama mortadella me l’ha data mio cognato che si chiama scornacchiato me l’ha data mio cugino che si chiama formaggino me l’ha data mio papà che si chiama baccalà.
Sotto il ponte ci sono tre bombe passa il lupo e non le rompe passa il re e ne rompe tre passa la regina e ne rompe una dozzina passa il reggimento e ne rompe cinquecento.
Chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori chi è dietro di me batte uno due e tre.
Encio bilencio le scarpe di cencio le calze di lana vattene fuori la mamma ti chiama.
Alla cena del signore c’eran centoventi suore la più vecchia s’ammalò e un dottore si chiamò la guarì da quel malanno tu sta fuori tutto l’anno.
Il rombo rimbomba, suona la tromba, suona l’italiano, suona il tedesco, suona il francese, suona l’inglese, stai fuori perlo-meno un mese!
I tre saggi di Baviera hanno per barca una zuppiera che se a galla fosse stata la conta sarebbe continuata anche fino a centoventitrè, toccherebbe precisamente a te!
La luna è una ruota gialla, cade in mare e resta a galla, gettano le reti i pescatori, noi siamo dentro e tu sei fuori.
Mariolino biricchino tutti i giorni va a Portofino e va pure in Portogallo, se si sveglia al canto del gallo. Certe volte si sveglia alle tre, a giocare tocca a te!
La regina è andata a Roma a comprare la corona la corona è già venduta la regina è già svenuta è svenuto pure il re a star fuori tocca a te.
Passin passetto, salii sul tetto, salii sulla cima d’un’alta collina. Di lassù vidi il mondo da quadrato farsi tondo.
Guardandomi in giro mi venne il capogiro. Giro girello esci fuori bimbo bello. Tre ragazze a una fontana una strizza e l’altra lava una prega a Santo Vito che le mandi un buon marito bianco rosso e colorito come la faccia di Santo Vito.
Barabì barabà tu sei andato in Canadà per trovare il tuo papà e perciò fuori di qua.
Per te per te per te io ne tengo solo tre solo tre cavalli e re uno due e tre.
Santa Chiara monachella tira fuori la più bella la più bella del maggiore Sant’Antonio pescatore pesca e ripesca salta fuori questa questa e quest’altra tira fuori l’altra l’altra l’altrina salta fuori colombina.
Nel giardino del papa ci si pianta l’insalata l’insalata e la lattuga salta fuori la più ciuca la più ciuca e la più elegante quella che porta il guardinfante guardinfante e chicchirichì bella zitella vuoi te venir? Volete venire a raccoglier le rose? Ce ne sono troppo poche Pipene una pipene due pipene tre Bella zitella venite con me.
Trippe trappe con rose e fiori questo è dentro e questo è fuori questo è fuori e questo è dentro il serpente fa spavento fa spavento quando c’è trippe trappe tocca a te.
Un pezzo di legno, poco fuoco due pezzi un po’ di fuoco, ma se un altro, o due, ce ne metto, ecco fatto un bel fuochetto.
Mappamondo, mappamondo, fa girare tutto il mondo, fa girare anche te: uno, due, tre!
Lincia, lancia la melarancia; Francia e Lombardia: insegnami la via. Via, viella, incontrai una fontanella: mi ci lavai le mani, persi l’anello del dito picciriello. Andai dal curato, il curato non c’era, c’era la cuoca che friggeva le frittelle. Dammene una, dammene due, dammene tre, andar via tocca a te.
Alle bombe del cannon Pastasciutta e maccheron da buttare nel bidon Bim bum bom!
Le belle statuine d’oro e d’argento che valgon mille e cento uno due tre uno due tre ora tocca a te! Ora tocca a me!
Questo è l’occhio bello quetso è suo fratello Questa è l’orecchietta bella questa è sua sorella Questo è il campanin che fa sempre din din Questo è il grande forno che mastica tutto il giorno.
Oh Maria Giulia alza gli occhi al cielo fai un salto fanne un altro fa la riverenza fa la penitenza leva il cappellino fai un bell’inchino guarda in su guarda in giù offri il fiore a chi vuoi tu.
Giro giro tondo il pane cotto in forno un mazzo di viole per darle a chi le vuole le vuole la Sandrina caschi a terra la più piccina Giro giro tondo il pane cotto in forno un mazzo di viole per darle a chi le vuole le vuole la Marina caschi a terra la più piccina.
Pon pon d’ora larillarancia quanti giorni sei stato in Francia uno due tre uno due tre pon pon d’oro tocca a te!
Evviva la torre di Pisa che pende che pende che mai casca giù Evviva la torre di Pisa che pende che pende che mai casca giù.
Ciribiribì cirimbirimbella a chi tocca la più bella la più bella tocca al re a star sotto tocca a te!
Botta bottanta chi viene a Roma chi ha perso la corona la corona dei ventitre uno due tre.
Son venuto su al castello per trovare mio fratello tuo fratello qui non c’è esci fuori via anche te!
Uno, due… un due tre cerchi il papa e trovi il re cerchi il quadro e trovi il tondo cerchi il capo e trovi il fondo cerchi il saggio e trovi il matto cerchi il cane e trovi il gatto cerchi il gatto e trovi il topo… … io vengo prima e tu vieni dopo.
Piedi pieduno La madre digiuno La bella pettegola Comandi Maria Anna Susanna Prendi la scopa Gettala in terra Quando arriva la figlia del re Uno due tre Alza la gamba che tocca a te!
Torino Torino che bella città si mangia si beve l’amore si fa. Hai visto mio marito? (si deve rispondere si o no) Di che colore era vestito? (si deve dire un colore) Quanti soldi aveva in tasca? (si deve dire un numero, poi si conta quel numero)
Le filastrocche divertenti che parlano di animali.
Queste sono filastrocche per bambini ispirate ad alcuni degli animali che più ci stanno a cuore, e che ci tengono compagnia, chi con il suo canto, chi con il suo caratteristico verso.
Queste filastrocche le ha scritte Lulù, con la sua solita leggerezza e simpatia.
Un giorno mentre ero in giardino, si è avvicinato un uccellino, era stanco e molto assetato e nella mano un po’ d’acqua ho versato.
Con molta paura ha iniziato a bere dalla mia mano, come fosse un bicchiere, poi ha preso il volo e si è allontanato e, secondo me. un bacino mi ha inviato.
Dopo qualche giorno è ritornato, nel suo beccuccio un seme ha portato, lo ha fatto cadere vicino a me e mi son chiesta:” chissà che seme è!”.
Quel seme dopo è germinato e un grande albero è diventato e mi ricorda quell’uccellino, che ha scambiato un po’ d’acqua con un semino.
Il gattino 🐈
Oggi ho preso in mano un gattino e l’ho girato vedendo il pancino; tante tettine, un nido d’amore e ho sentito batter forte il suo cuore.
E allora ho iniziato a pensare a quante boccucce poteva sfamare, se abbia 4 o 10 tettine, se faccio il conto c’è da impazzire.
Ci son tanti gatti sparsi nel mondo e tante persone gli portan conforto, chi lascia il cibo fuor dal portone e chi li fa entrare per poche ore.
E poi ci sono i più fortunati che addirittura sono stati acquistati, dal pelo raso o morbidosi, per tutti i gusti si rendon preziosi.
Essi sono di compagnia anche se a volte se ne vanno via, riescono a tranquillizzare gli ansiosi e se ci giocano li rendon gioiosi.
Non si può dire altro dei gatti, se non che fanno molti misfatti, addio alle tende o ai cuscinoni, in fin dei conti i gatti son…birboni!
La zanzara Pitì 🦟
Son una zanzara e mi chiamo Pitì, a nessuno piaccio ma son fatta così, ho un triste compito, son fastidiosa io pungo tutti e mi diverto a iosa.
Forse non tutti sanno perché, siamo noiose e facciamo male, ahimè, il nostro ronzio è per attirare un compagno, lo cerco sempre attorno allo stagno.
Non sono cattiva, ho questo difetto, non piaccio ai bambini, soprattutto a letto, vi do un consiglio, lasciatemi fuori perché se entro sono dolori.
Ogni animale è diverso dall’altro, c’è chi è buono e chi invece tutt’altro, son piccolina, mi puoi anche schiacciare, solo così mi riuscirai a debellare.
Questa è la storia della zanzara Pitì, è durata poco, solo per un dì, forse è servita la sua esistenza o forse per noi è meglio star senza!
La mantide cerca marito 👰
Una mantide religiosa si vuole sposare ma non trova nessuno che la porti all’altare. Tanti maschietti ci vorrebbero andare ma non c’è nessuno che lo osa fare.
Questo insetto infatti è un po’ strano se allunghi una zampa la mangia pian piano. È molto strana questa cosa qui ma purtroppo la Mantide fa proprio così.
Prima di tutto non è molto bella, però ha un corpo da modella, le lunghe zampe sono una figura da far invidia a qualsiasi creatura.
La sua nomea gira in qua e in là non ha amicizie e lei questo lo sa, ma non importa, lei è fatta così È alta e snella e si piace così.
L’eleganza del merlo 🐦
Un merlo passa e poi vola via ha fatto notare la sua grande maestria nel prendere il volo e nel camminare a testa alta senza tanto pensare.
Col suo manto nero di estrema eleganza con gli altri uccelli dà dimostranza che non serve avere un colorato piumaggio e una livrea non ti dà il coraggio.
Per quanto si dice che il nero non è bello se hai un bel portamento diventa un gioiello, il becco arancione gli dona quel tocco di estrema eleganza in un corpo un po’ tozzo..
Persino le uova che fa sono belle, un tocco di cielo e qua e là delle stelle.
La rinascita della farfalla 🦋
Oggi ho visto che nella piscina era caduta una farfallina, sbatteva le ali, voleva volare ma non ce la poteva proprio fare.
La tirai fuori delicatamente ma il suo respiro era assente, io non sapevo che cosa fare e la misi al sole ad asciugare.
Aveva le ali trasparenti con delle strisce fluorescenti e due antenne sul suo capino e un corpicino marroncino.
E dopo vidi che respirava e l’ala di destra piano vibrava, voleva aiutarsi e darsi calore, voleva togliersi da quel torpore.
E poi a un tratto cominciò a volare e poco dopo sopra a un fiore girare. L’avevo aiutata a tornare in vita, la mia preghiera era stata esaudita
Le sette paperelle 🦆
Ho visto al lago sette paperelle, eran fratelli e anche sorelle, la loro mamma le guardava e in mezzo ai bagnanti le accompagnava.
Alcuni bambini si misero ad osservare mentre altri continuavano a giocare, c’era anche chi giocava al pallone mentre gli adulti prendevano il sole.
Un pezzetto di pane galleggiava e mamma papera lo beccheggiava, giunsero di corsa i piccolini con l’entusiasmo di tutti i bambini.
Non più uno solo ma a decine furono i pezzi, non c’era fine, ognuno aveva un pezzo di pane e quindi le papere continuavano a mangiare.
E dopo essersi ben ingozzate presero il largo, un poco ingrassate, guardarono indietro per un saluto e presero il largo con fare piaciuto.
La gazza e il corvo ⚪⚫
Una gazza disse al corvo:
“lo sai il bene che ti voglio son più bella e ho dispiacere, ho le piume bianche e nere che sono belle da vedere.
Il tuo piumaggio non è elegante e di te se ne dicono tante, che vai a caccia di serpenti e metti ogni cosa sotto i denti.
C’è poi un detto un po’ strano e si riferisce a un umano. Se ti si incontra nella notte buia c’è da aver proprio paura.
Poi si fan dei paragoni che non sono certo buoni.
Ma il Signore ti ha creato e un motivo avrà trovato, ogni animale ha un suo perché, ma non spetta dirlo a me.
Il tuo amore è fedele, solo una ti appartiene, una vita sempre insieme, nulla lei adesso teme.
Ora andiamo a passeggiare, siamo amici, non lo scordare e se i bimbi mi guarderanno su di te porrò il mio sguardo.
Ti dovranno ben vedere, nulla a loro può accadere, e vedran che da vicino anche tu sei un po’ carino”.
Il bruco con lo scotch 🐛
Ho visto un bruco giallo e marrone e mi ha fatto proprio impressione, mentre su e giù egli strisciava la coda sbatteva sulla strada.
Tun, tun, tun ad ogni passo, vederlo andare era uno spasso, però il bruco aveva un problema, non era possibile, non se ne accorgeva?
Passo di lì il Gufo dottore e vide il lombrico che, senza ragione, strisciava per terra con grande fatica. Non era giusto, non era vita!
Gli andò vicino, gli diede un’occhiata, voleva vedere la camminata, aveva dello scotch in fondo alla coda, capì così perché zigzagava a iosa.
Chiamò a raduno i suoi aiutanti e subito questi si fecero avanti, l’uccello Carmelo tirò con il becco, mentre Pallino aiutò lo stesso.
Con gli artigli districò lo scotch e in poco tempo questo si staccò, avevano fatto un bel lavoro, ora il bruco poteva andar da solo.
Si girò indietro, guardò i suoi amici e vide che questi erano felici. Diede uno sguardo e salutò… e una farfalla da terra si alzò.
Il topolino birichino 🐭🐱
Un gattino riposava nella cuccia e non si alzava, mamma gatto lo chiamava ma il micetto non l’ascoltava.
Mentre dormiva passò un topolino e vide il gattino nel suo cestino, si avvicinò pian pianino e lo morsicò sul sederino.
“Ahi che dolore, povero me” Disse il micio tra sé e sé, il sederino intanto gonfiava e il topolino sghignazzava.
“Perché mi hai fatto tanto male, io sono buono, non lo scordare e la mia pappa con te ho condiviso, il riso e il formaggio abbiamo diviso.”
Il topolino aveva sbagliato, come poteva aver scordato che il gattino era suo amico, perché mai lo aveva ferito?
Chiese perdono al povero gatto del misfatto che aveva fatto, era davvero molto pentito e del micetto fu di nuovo suo amico.
L’orsetto lavatore 🐻
Un orsetto lavatore si lavava a tutte le ore e quando aveva quasi ultimato ricominciava tutto daccapo.
Passò di lì un maialetto e lo vide fare il bagnetto. “Non si deve lavarsi mai, se lo fai sei nei guai”.
Il procione non capiva quel che questi gli suggeriva con un tono un po’ acceso, beh, lo aveva quasi offeso!
“Perché mai dovrei lasciare di far quello che mi pare, a me piace esser bello e lavarmi nel ruscello”.
Il maialetto non capiva, era d’indole impulsiva, e sbeffeggiò così l’orsetto che nuotava nel laghetto.
Non aveva grandi amici, tutti gli altri eran felici, di mangiare, di saltare e fra di loro anche giocare.
Forse il suo era un difetto, l’esser bello, esser perfetto! Si doveva rassegnare e con gli altri insieme stare. Era bello avere amici, sol così si è felici.
I sette uccellini 🐤🐤🐤🐤🐤🐤🐤
Dentro un’anfora nel mio giardino un cinguettio udii vicino.
Mi avvicinai allora pianino posi l’orecchio dentro al buchino.
Di colpo vidi uscir un uccellino le piume eran gialle era un canarino?
No, non poteva essere quello poteva forse esser un fringuello.
Ma cosa dico, è una cinciallegra, che fregatura che mi son presa.
Aveva covato sette ovetti e tutti quanti uscirono lesti.
Non sanno ancora bene volare, ci tocca dunque allora aspettare
E quando son pronti se ne potranno andare e il mio giardino potran visitare.
Dopo che avranno dato uno sguardo voleran via senza nessun traguardo.
Ma tanta strada non deve fare dovrà a Giugno ancor ritornare
Ritroverà la stessa casetta, cioè l’anfora che l’aspetta!
La rana invidiosa 🐸
Ho visto una tortora in un giardino, vicino al laghetto del mio vicino.
Tra rane e pesci essa volava mentre una rana vicino saltava.
Fece un sobbalzo, lei sapeva volare mentre la rana sapeva saltare.
Voleva imparare a far quella cosa, tutti l’avrebbero invidiata a iosa.
Che ci voleva, lo poteva fare si mise in posa per osservare.
Allargò le zampe, si fece anche male, ma non importa, doveva imparare.
Si mise d’impegno, slanciò le zampine e cadde in terra in mezzo al cortile.
Tenta e ritenta, non c’era nulla da fare. La rana saltava, lei doveva volare!
Il passerotto occhialuto 🐦👓
Un passerotto mentre volava contro ogni cosa si schiantava e non riusciva a capire il perché, sapeva volare, altro non c’è!
Il passerotto era carino, aveva un musino birichino, un piccolo becco molto appuntito ma alcune volte era ferito.
Andando a sbattere continuamente, a volte si faceva male e a volte niente, ma molto spesso era ammaccato e qualche volta anche tagliato!
Mamma passero lo portò dal dottore, un gufo saggio e molto sornione: guardò il musino e poi gli occhietti che non trovò proprio perfetti.
Doveva trovare una soluzione per il passerotto e aveva ragione. Tutta la notte restò alzato ma un rimedio aveva trovato.
Quel povero passero tanto carino non ci vedeva da vicino! Prese due lenti, un fil di ferro, li mise insieme e fece un modello, forse un po’ strano ed inusuale di occhialino, per poter volare.
Ora se guardi lassù nel cielo e vedi brillare a ciel sereno, è il passerotto, ma non lo fissare perché si potrebbe… vergognare!
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Queste filastrocche per bambini sono scritte pensando alla natura e all’ambiente, ma non solo, esplorano anche le emozioni e le stagioni della vita, sempre piene di sogni e speranze.
Lulù ha condiviso noi queste stupende filastrocche, per darci un sorriso e anche qualche momento di riflessione.
Ci son due bambine sedute su un masso, guardano il fiume che fa un gran fracasso, seguon con gli occhi le onde sull’acqua, le può bagnare e avrebbero un’esultanza.
L’acqua è proprio un bene prezioso, ogni bambino la guarda gioioso, che sia di un fiume oppure del mare, ci porta gioia, non si può negare.
Le onde del mare sulla battigia, una barca al largo in una giornata grigia, una boa lontano per non affogare, molte conchiglie si posson trovare.
Il fiume invece ti porta lontano, le onde scorrono ma non vanno piano, i sassi rotolano e fanno rumore, un pesce salta e ti viene il batticuore.
Di altra acqua si può ancora citare, ma è un’altra storia da raccontare, per oggi del fiume e anche del mare, abbiamo parlato e può bastare.
L’albero nel bosco 🌲
C’era un albero in fondo a un bosco, non era bello, lo riconosco, una volta aveva una grande famiglia, sorelle e fratelli, una meraviglia.
Lui era stato sempre gracilino, tutto il tronco macchiato, poverino, tutti i suoi aghi cadevano giù, quindi era spoglio con il capo all’ingiù.
I suoi fratelli eran stati tagliati nel freddo inverno e poi portati, chi in una casa, chi in un grande giardino, chi in un terrazzo o un balconcino.
E lui da solo era rimasto nel freddo bosco, con un tempaccio, no, non poteva stare così, che senso aveva ancora star lì?
Ma venne il caldo e il suo cuoricino cominciò a battere quando un bambino, venuto nel bosco, con molta fatica, si appoggiò al suo tronco con esili dita.
Guardò il bambino e le sue gambette, erano esili, non eran perfette e lui capì perché era ancora lì, per fare da appoggio a lui ogni dì.
La vita nel laghetto 🌅
Nel mio giardino c’è un laghetto, non è tanto grande ma è perfetto.
Ci sono rane e anche girini ed è la gioia di tutti i bambini.
Se guardi dentro ci sono tante foglie con sopra le rane e l’acqua le accoglie.
Si tuffano sempre, è un trampolino e il loro ‘splash’ fa sussultare il bambino.
I fiori nell’acqua sono ondeggiati basta un poco di vento per vederli spostati.
Non hanno una sede, non sono ancorati, si mischian tra loro son molto fortunati.
E se la sera ti fermi a guardare è tutto più calmo e ti ci puoi specchiare.
Sol le libellule librano sopra, dai colori brillanti, verde, blu o rosa.
I semi delle virtù 🌱
Sono piccina ma tanto carina, forse il visino ho da furbina, ma sono brava con gli altri bambini, so farmi amare per averli vicini.
Ogni mattino vado a vangare, molte cose ho da seminare, in un lungo solco metto la Speranza, ma non credo che ce ne sia abbastanza.
Nel solco vicino vorrei l’Amore, quella bella virtù che ti riempie il cuore, di questi semi ne ho abbastanza e ogni anno me ne avanza.
L’ultima cosa che vorrei seminare si chiama Gioia, il lasciarsi andare: un caldo abbraccio, un bacino fraterno, con tutto questo il mondo è più bello.
Ora annaffio tutto per benino, fra poco tempo spunterà un piantino, e poi un altro e un altro ancora… Che bella cosa, non vedo l’ora!
Scende la pioggia 🌧️
Scende la pioggia sopra un ragnetto, si bagna tutto, persino il colletto.
Scende la pioggia su un gattino, gli bagna il pelo sembra un barboncino.
Scende la pioggia dentro una tana e tutto galleggia, anche una rana.
Scende la pioggia in un giardino, il cane è fradicio e anche il nasino.
Scende la pioggia sopra un bambino. È tutto contento e fa un bel saltino.
La pioggia fa bene, nutre le piante, i fiori e l’erba: è molto importante.
Se dalla finestra lei viene giù, non essere triste, la manda Gesù.
La presentazione degli ortaggi 🥦
Io sono una cipolla, ma guai a chi mi spoglia, comincia a singhiozzare piangendo a tutto andare.
E io una melanzana, beato chi mi ama, sono sempre abbronzata e mai sono arrabbiata.
Io sono una zucchina, sono snella e sono carina, ho sempre il cappellino, faccio invidia al mio vicino.
E io che ci sto a fare, sol cruda mi puoi mangiare, sono l’insalata, a volte frastagliata.
Noi siamo un po’ piccanti, chi ci vuole si faccia avanti, lasciamo tutti voi a bocca aperta poi.
Io sono timidino, arrossisco pian pianino, sono un pomodoro, mi piace star da solo.
Attento a non toccarmi, mi difendo da tutti quanti, sono un carciofino per un gusto sopraffino.
Noi invece insieme danziamo e ci teniamo per mano, noi siamo i fagiolini siam sempre magrolini.
Questa è la nostra danza, per noi ora è abbastanza, ce ne dobbiamo andare, nell’orto a riposare.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Le filastrocche che parlano dei magici momenti estivi
Queste filastrocche per bambini sono scritte pensando all’estate e alla magia che questa stagione porta negli occhi di tutti i bambini!
Le ha scritte Lulù che ha voluto condividere con noi queste stupende filastrocche 😊
Un viaggio in alto mare ⛵
Datemi una spiaggia su cui camminare, una piccola barca per poter salpare.
Un diario di bordo su cui annotare tutto quello che di bello potrei incontrare.
Un gabbiano a prua per indicarmi dove andare, un banco di pesci che mi vuole accompagnare.
Le onde leggere che mi fanno cullare, l’odore del mare che non si può scordare.
Un piccola brezza per non farmi sudare, i raggi del sole per farmi scaldare.
La luna di notte per farmi addormentare di un sogno tranquillo, che mi aiuti a riposare.
È questo il mare, il mio più grande desiderio, andare lontano…, ma poi ecco che mi sveglio.
Le stagioni del mare 🌊
Un bambino guarda il mare e ritorna a giocare, prende sabbia e secchiello e comincia a fare un castello. È talmente impegnato con le torri e il tracciato, non si accorge di nient’altro gioca con il papà a fianco.
Un ragazzo guarda il mare e comincia a scrutare, cerca chi tra le onde nuota e il suo sguardo intanto nota una giovane ragazza che gli piace abbastanza, deve solo avvicinarsi e in breve presentarsi.
Una mamma guarda il mare e comincia a sognare, era bello poter nuotare e tuffarsi in alto mare. E poi a riva ritornare e abbronzarsi fino a scottare ma ora non lo può più fare, ha il bambino da guardare.
Una nonna guarda il mare e il ricordo in mente appare, lei, al sole a crogiolare e il suo corpo da osservare. Pensa al tempo che è volato e le torna in mente il passato. Quanti ricordi dentro al mare, quanti pianti da dimenticare.
Lei da sola sulla spiaggia, e il mare l’asciugamano bagna, una lacrima cade giù, non importa, è solo una in più. La sua vita è stata bella, alza lo sguardo e vede una stella. Guarda l’onda avanzare e ricomincia di nuovo a sognare.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Le filastrocche che regalano un momento di tenerezza pensando ai nostri bimbi
Queste filastrocche per bambini parlano proprio di loro, dei loro sogni, delle loro avventure e anche dei momenti un po’ meno felici, ma alla fine c’è sempre un grande sorriso per tutti ad attenderli. Queste filastrocche le ha scritte col cuore Lulù, con la sua dolcezza e simpatia.
Non chiedere a una stella, se vuole brillare, è l’unica cosa che riesce a fare.
Non chiedere al sole, se vuole scaldare, gli riesce facile e lo sa fare.
Non chiedere a un fiore, se vuole sbocciare, ti dirà che è giusto e che i semi deve fare.
Non chiedere a un alpinista, se vuole scalare, è un necessità che deve soddisfare.
Non chiedere a un prete, se vuole pregare, è nato per questo, non c’è da obiettare.
Non chiedere a un bimbo se vuole giocare, ti dirà subito che lo vuol fare.
Non chiedere a una nonna, se è capace di amare, guarderà il nipotino e inizierà a cullare.
La speranza del domani 🌈
C’è un bambino là lontano, che mi guarda e mi tende la mano, io non riesco a capire quello che mi vuole dire.
Corro veloce verso di lui, voglio raggiungerlo ormai, forse ha bisogno di me, anche se non so il perché.
Due braccia aperte in un grande abbraccio, due cuori che si incontrano con grande coraggio.
Il bimbo è solo, ha bisogno d’amore, senza di esso vi è solo dolore. Non si sa mai come ha vissuto finora, ma da oggi deve cambiare, è giunta l’ora.
Sarà fatica affrontare il domani, sarà molto lento, se non hai due mani, che stringon la tua nel suo arduo cammino, che non lo proteggono se non gli sei vicino.
Non sai il suo nome, semmai lo avrà, né da dove viene, ma importanza non ha, ha scelto te come Angelo protettore e questo, lo sai, ti fa solo onore.
Un nuovo amico 😄
Perché mi guardi così, non sono bello ma qui, dentro il mio petto ho un cuore che sprizza sempre d’amore.
Chi parla è un bambino che nessuno trova carino, ma ha la bellezza dentro e poi è sempre contento.
A scuola ha moltissimi amici e li rende sempre felici, se i compiti non sanno fare egli è sempre pronto ad aiutare.
Anche nei giochi non è prepotente, se perde a lui non importa niente, invece è contento di chi ce la fa e con un bell’applauso se ne va.
E dopo averlo ascoltato Il nuovo amico ci ha ripensato, cosa importa se un bell’aspetto non ha, ha molte altre doti e qualità!
Il sogno incantato 🌅
Stamattina presto mi sono svegliata e in un batter d’occhio mi son preparata, ho indossato il vestito più bello ed ero incerta se metter il cappello.
Ho preferito inserire dei fiocchi, ci stavan bene, i capelli sono corti, poi sono uscita di casa, pianino e mi sono diretta verso il giardino.
Che bella atmosfera che ho trovato, un albero tronco che ho attraversato, al di là un castello e mille colori, scintillii di luci venivano fuori.
Ero in un mondo tutto incantato, i piedi leggeri in un posto fatato e mi destreggiavo di qua e di là, tra nuvole e fiori, con molta abilità.
Di colpo un rumore mi fa sobbalzare, c’è poca luce, mi devo adattare e mi ritrovo nella mia cameretta e sulla porta la mamma che aspetta.
È stato un sogno ed è stato bello, mi alzo di scatto con un saltarello e guardo la mamma e il suo sorriso, l’abbraccio forte: questo è il Paradiso!
Il bambino paffuto 😄
Sono carino ma ho un po’ di pancino, ma non mi vergogno: sono carino. Le mie guancette sono tondette, ma se guardate sono perfette.
Io sono allegro e anche burlone, se poi mi amate vi dono un fiore. Questa immagine era sfocata, ma con photoshop l’ho ritoccata.
Sono seduto sopra di un ramo, spero che regga, ce lo auguriamo, non voglio fare un capitombolo se no poi rotolo, tanto sono tondo.
Gioiamo alla vita, a chi è paffuto, a chi è magro o occhialuto, in questo lavoro il mondo è solare, un lampione mi illumina: che bello sognare!
Il mio nuovo amico ⚽
Lo sai che il mondo oggi è proprio strano disse un bambino alla sua palla in mano, gli aveva disegnato due grandi occhioni e una bocca larga con due dentoni.
Se tu oggi parli non ti stanno a sentire, se alzi la voce ti dicon di zittire, non ho capito cosa devo fare, posso dir la mia o solo ascoltare?
Vorrei comunicare ciò che sento, anche se alcune volte non ha nessun senso, ma è pur bello poter dialogare e non sempre e solo dover bisbigliare.
Non ho paura di dir ciò che penso, solo così la mia presenza ha un senso, altrimenti sarei proprio come te, che ascolto soltanto, come un bebè.
Decisi allora di darmi da fare, parlare al pallone non era normale, gli diedi un calcio e urtò un bambino, con lui da allora gioco per benino.
Il mio fratellino 👶
Mamma ha chiamato me e papà, doveva parlarci, altro non si sa, forse ho fatto una marachella, oppure deve dirci una cosa bella.
Ella ci ha detto che aspetta un bambino, papà è raggiante, io solo un pochino. dovrei divider con lui la stanza e poi di giochi non ne ho abbastanza.
Non era proprio quello che volevo, ho detto la mia, non so se potevo. La famiglia adesso si allargherà, un nuovo bebè presto arriverà.
Dovrò dividere adesso il loro amore, ma ci sarò ancora sempre nel loro cuore? Oppure di me si sarebbero scordati e nemmeno a scuola saremmo più andati?
Passarono i mesi in tranquillità, mamma era più bella, il perché non si sa, ella si sentiva stanca e affaticata, ma un bel giorno sarebbe stata ripagata.
Ed ecco che nacque il mio fratellino, era piccolo, gracile ma era bellino, gli presi la mano, era freddina, ma era molto bella e piccolina.
Mi dispiacque subito di aver pensato che questo bimbo non lo avrei amato, lo strinsi a me con grande affetto, era mio fratello ed era perfetto!
Vado all’asilo 🎒
Oggi ho indossato il grembiulino, sì, lo so, era bello e verdino, però mi sta stretto e proprio male: io all’asilo non ci voglio andare!
Il mio papà dice che sono bella e assomiglio a una piccola stella. Secondo me gli piace scherzare: io all’asilo non ci voglio andare!
Allora interviene la mia mammina, anche per lei io sono carina, ma poi mi sistema il grembiulino e mi dà una pacca sul sederino.
Mi sa che all’asilo devo proprio andare e non ci voglio più pensare, metto lo zaino e il giacchino e vado all’asilo pianin pianino.
La fontana ⛲
C’è una fontana nel mio paese, è molto lontana ma ogni mese tutti i bambini ci vogliono andare, grandi e piccini e insieme giocare.
Alcuni hanno delle barchette e altri invece delle cannette, anche i più piccoli ci voglion salire ma uno coi riccioli si fa sentire.
“Non sono piccino, ho già 4 anni, sono magrino ma non mi inganni, mi vuoi vedere fare un bagnetto ma io non casco e ti faccio un dispetto”.
E mentre lo dice un tuffo fa giù, non è felice ma non ne può più sentirsi dire sempre, ogni giorno, “Sei piccolino, levati d’attorno”!
Tutto imbronciato si tira su, è tutto abbacchiato ma sembra Gesù, i suoi capelli biondo dorato sono sempre belli anche da bagnato.
La piccola calciatrice ⚽
Sono salita su un covone di paglia, guardo lontano, il sole mi abbaglia. Che bella vista che vedo quassù, i prati, le case e le mucche laggiù.
Essere alti ha un grande vantaggio, ti senti forte e ti viene il coraggio di dire a tutti quello che pensi e poi lasciare gli altri sgomenti.
Che senso ha però questa idea, le cose van dette ma in buona maniera. Esser educati è la cosa migliore e dire agli altri la propria opinione.
Allora son scesa giù dal covone e ho visto gli amici che giocavan a pallone, son la più piccola, questo lo so e anche gli altri mi deridono un po’.
Mi sono messa il cappellino, sembro più alta anche se solo un pochino, ho dato un calcio al loro pallone e ho fatto gol, senza rigore.
I miei amici mi hanno alzata, come in trionfo mi hanno portata. Ecco, ero grande per loro, perciò nel grande covone mai più salirò.
La montagna dei bambini ⛰️
La montagna è da adorare ci son pochi che lo posson fare ai bambini può piacere sol per quel che si può vedere.
Puoi incontrare uno stambecco l’ermellino o il gippeto, uno scoiattolo nel bosco o un picchio su un ramo morto.
Passa un merlo con un verme in bocca, cerca il nido e il suo cuore scoppia, Il movimento lo ha disorientato e il suo piccolo è ancora affamato.
Queste cose piacciono a un bambino Ma per questo deve fare un cammino sarà lungo o sarà breve chissà quel che dalla strada riceve.
Ma tutto questo ti arricchisce e la visione non svanisce, quando a casa tornerai dentro il tuo cuore troverai
Mano nella mano 🤝
Vieni con me dammi la mano e verso il mondo insieme andiamo.
Forse la strada sarà pesante, non preoccuparti, non mi farò da parte.
Ti lascerò solo quando vorrai, fino ad allora con me starai.
E quando un giorno tu partirai verso una meta che ancora non sai,
io non sarò a te vicino ma nel mio cuore resterà il cammino che insieme abbiam fatto.
Or che sei grande ti devo lasciare. Ti voglio una gran bene, non lo scordare!
Mi è caduto un dentino 🦷
Oggi mi è caduto un dentino e l’ho trovato nel mio lettino, mi sono addormentata con lui vicino ma me lo ha rubato un topolino.
Alcuni dicono che è una fatina che ruba i denti per la Regina, ma invece per me è stato un topino, ho visto la cacca sul comodino.
E al mattino ho trovato un soldino, è stato tirchio, era bellino, sì, piccolino ma era carino ed era bianco, pulito a puntino.
La filastrocca è quasi finita, non fatemi ridere, lo faccio a fatica, adesso in bocca ho un buchetto, non riesco nemmeno a dare un bacetto.
Metto il guadagno nel salvadanaio, forse da grande farò il gelataio e porterò gelati ai bambini, che senza un dente sono sempre carini
Il pupazzo rosa 🐻
Ho un pupazzo tutto rosa che nel letto mio riposa.
Se mi alzo al mattino non dimentico il bacino.
È un orsetto delicato dal musetto assonnato.
Io gli voglio un gran bene, esso è mio. Mi appartiene!
E di giorno poi giochiamo e a volte conversiamo.
Me lo coccolo benino e lo stringo al mio pancino.
All’asilo dovrò andare e l’orsetto potrò portare, ma starà con me vicino solo per il riposino.
Ora però devo andare con la nonna a passeggiare; lascio a casa il mio orsetto, lo rimetto dentro al letto.
Il bimbo e l’ospedale 🏥
In un letto d’ospedale c’è un bambino che sta male.
È da poco stato operato e ancora non si è alzato.
Vicino a lui ha la sua mamma che gli fa fare la nanna; il bambino è assonnato e il suo cuore è beato.
Non è giusto non star bene e soffrire tante pene.
Perché mai devo star qui, non è giusto, non è così che volevo la mia giornata deve esser bella e spensierata, devo correre e gioire, invece ho male da morire.
La sua mamma lo capisce Anche se lui parol non dice.
Anche lei non si dà pace, vede il bimbo che nel letto giace.
Pensa ai giorni che verranno, quando insieme usciranno da quel triste ospedale, dove nessuno vorrebbe andare.
Guarda in alto e ringrazia, non è mai grata abbastanza, il suo bimbo ora sta bene quel che è l’oggi non le appartiene.
Sarà solo un ricordo che svanirà con il nuovo giorno.
Figlio mio, sei il prediletto, sono qui, accanto al tuo letto!
I sogni dei bambini 😴🦄
Quando un bambino dorme nel lettino, chissà cosa sogna, è un mistero divino.
Nessuno di noi se lo può ricordare ma forse da mamma ti piace pensare
che sogni pascoli, miriade di fiori, uccelli fatati dai mille colori.
Orsetti giganti che gli danno la mano, una musica dolce che suona lontano.
Una casa pepata e fuori un giardino con tanti dolcetti su un tavolino.
Intorno alla tavola tanti bambini, di tutte le razze per stare vicini.
Ognuno parla ma non si capisce nulla di quello che insieme si dice.
Ma non importa, si stringe la mano al bambino vicino e insieme facciamo
un bel girotondo dai mille colori, dal bianco al marrone, nessuno sta fuori.
La mamma continua ancora a pensare che è tanto bello per il bimbo sognare.
Allora si siede e lo guarda dormire. E pensa che è bello e lo ama da morire!
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Queste filastrocche per bambini parlano proprio di loro, di come siano sempre nel cuore dei bambini, e, dei trucchetti che spesso si inventano per risolvere anche le situazioni più improbabili… 😄
Queste filastrocche le ha scritte col cuore Lulù, con la sua dolcezza e simpatia.
Mamma 👩👧👦
Mamma, dal viso sempre stanco, il tuo capello diventato bianco, il tuo sguardo dolce ed affettuoso, le tue carezze, un gesto prezioso.
Quanti anni passati a coccolare, quante notti in piedi a vegliare, ma avevi sempre un grande sorriso, niente traspariva sul tuo bel viso.
Se tutte le mamme si tenessero per mano, forse il mondo sarebbe un po’ più umano, se tutte le mamme facessero un girotondo, che bello sarebbe questo mappamondo.
Il bianco, il nero e ogni altro colore, starebbe dentro il cerchio senza nessun timore, se il cieco, il sordo e altra diversità, si sentirebbero amati senza perplessità.
Mamme della storia, di oggi e del domani, accogliete questo dono, a piene mani, non c’è suono più bello che si possa sentire, non c’è parola più bella che si possa udire.
La sera 🌛
Quando arriva la sera il mio cuore ha tanta pena, non mi piace l’oscurità non si vede né di qua né di là.
Mille ombre in ogni luogo, tra i pupazzi o nel letto nuovo, il silenzio viene infranto non so se fuori o a me accanto.
Sono solo nella stanza, sono grande abbastanza, ma il mio cuore fa tic toc, è veloce: paura ho!
Stringo forte il mio pupazzo, so che è strano ma mi dà coraggio, quell’abbraccio per me è importante e poi… non sono così grande.
Chiudo gli occhi e penso al mare, tra le onde mi faccio cullare, una barca va lontano e nel cielo un deltaplano.
Chiudo gli occhi e penso ai monti, al silenzio e agli orizzonti, un’aquila su nel cielo, tanti fiori sul sentiero.
Ma non riesco ancora a dormire, sì, ho sonno ma non so che dire, questo buio mi attanaglia e non riesco a fare la nanna.
Chiudo gli occhi e penso alla mamma, al suo sorriso che mi abbaglia, il suo abbraccio che mi dà calore, un suo bacio a tutte le ore.
E con questo mi addormento, sento lei accanto al mio letto, sento le onde arrivare e la neve che inizia a imbiancare.
I trucchi di una mamma 🚽
C’era un bambino piccino piccino che metteva sempre il pannolino, ogni qualvolta si bagnava il pannolino la mamma cambiava.
No, non poteva continuare così, il bidone era pieno ogni dì e ogni volta che la mamma passava tutta la gente la guardava per strada.
Doveva escogitare un nuovo sistema, era sbagliato quel che faceva, ma il suo bambino non sopportava esser bagnato, lo esasperava.
Allora la mamma fece un buchetto nel pannolino e lo mise al bimbetto e mentre questi la pipì faceva lungo le gambe questa scendeva.
E fu così che il bimbetto era sempre bagnato, anche nel letto, Non volle più mettere il pannolino e fece la pipì sempre nel vasino.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Per parlare delle emozioni ai nostri bimbi con un sorriso
Queste filastrocche per bambini hanno come tema le emozioni, che spesso sono tanto difficili da spiegare ai nostri bimbi. Così si possono raccontare loro queste filastrocche, per aiutarli usando la fantasia e la simpatia.
Lulù ha condiviso noi queste filastrocche, per regalarci un sorriso e anche qualche spunto di riflessione.
Sono una bambola e questo si vede, non piango e non dormo, ho poche pretese. Mi sveglio al mattino con la padroncina, scendiamo dal letto e mi tiene vicina.
Dicono che noi bambole non abbiamo un cuore, ma questo non è vero, il mio è pieno d’amore, la bella bambina che è sempre con me, sa che io l’amo, senza un perché.
Quando al mattino sono nella stanzetta, mi sento sola, sola soletta, il tempo non passa, mi sento giù, le ore scorrono, non ne posso più.
Ma quando è sera la casa si riempie, di mille suoni, in ogni ambiente, arriva la mamma e poi il papà, la mia padroncina che fratelli non ha.
E allora mi scordo della giornata, mi sento allegra ed appagata, mi ritrovo in braccio alla mia amichetta, sono felice e la notte ci aspetta!
Il maiale impaurito 🐷
Ho visto un maiale in mezzo alla strada, era molto sporco e scalpitava, forse era scappato oppure no, ma era brutto come non si può!
Io dovevo proprio passare ma avevo paura di quell’animale, so che non mi poteva far del male ma è sempre meglio non rischiare.
Pensai e ripensai a che potevo fare, io dovevo proprio continuare, la mia casetta era più in là, dovevo agire con molta abilità.
Presi a fissarlo intensamente e lui mi guardo teneramente, allora capii che non era cattivo ma solo impaurito e ne aveva motivo.
Mi avvicinai allora pian piano, lui si accostò alla mia mano, lo accompagnai alla sua casetta e risalii sulla mia bicicletta!
La tristezza del nonno 👴
Quel bacio all’improvviso scoccato sul mio viso sì, ve lo devo dire mi ha fatto trasalire.
Il bacio di un nonnino incontrato quel mattino vicino a casa mia e nella stessa via.
Andavo a pescare con gli amici, ero al mare, la mamma mi guardava mentre il mio passo si allontanava.
È durante quel cammino che ho incontrato il nonnino. Era magro, abbacchiato, chissà cosa gli era capitato.
Continuai a camminare ma da dietro le spalle lo volli guardare, lo vidi venire avanti ma i suoi passi erano stanchi.
Tornando a casa a quel bacio pensai, non aveva senso, perché giammai quell’uomo, a me sconosciuto, aveva fatto quel gesto insoluto.
Raccontai allora tutto alla mamma che mi delucidò di questo dramma. Il suo figliolo e il suo nipotino eran partiti quel triste mattino.
Molto lontani dovevano andare, il lavoro del papà era oltremare, non era sicuro di poterli ritrovare e con quel bacio li lasciava andare.
La lucertola arrabbiata 🦎
Mi piace mettermi a crogiolare, mi vorrei proprio abbronzare, ma per quanto io cerchi di fare il mio colore è sempre uguale.
Ho voluto allora spalmarmi una crema, da capo a piedi, tutta intera, ad ogni passo scivolo tutta e per poco non mi rompevo la zucca.
Mi sono fermata, forse è meglio così, il sole era forte e io stavo lì, volevo proprio stare a vedere se questa volta mi potevo piacere.
La crema piana piano mi abbandonava e avevo tutta unta la strada, se le mie amiche mi vedevan così avrebbero riso notte e dì.
Dopo una giornata passata così, senza mai muovermi da quel posto lì, mi sono alzata e guardata allo specchio ma il mio manto era sempre lo stesso.
Allora ho capito che non c’era nulla da fare e il mio corpo dovevo accettare. Ma avete capito allora chi sono? Sono una lucertola e al sole non mi annoio!
L’onda 🌊
Arriva l’onda sulla battigia, mi sposto indietro così non arriva a bagnare i miei piedini ma soprattutto i calzini.
Mi sono tolta le scarpine, sono di stoffa e son troppo carine, se l’acqua del mare me le bagnava, la mamma a riva poi mi sgridava.
Passa un bambino più piccino di me, mette i piedi nell’acqua, povera me! Chissà come questa fredda sarà, ma la sua mamma, che cosa fa?
Questa da riva guarda il bambino che si diverte, scalciando il piedino. Allora mi tolgo anche io un calzino e il mio piede avvicino pianino.
Che ebbrezza che provo, è un piacere, sentire l’onda, è tutto un godere. Ringrazio il bambino, la mia paura è andata via, ora sono sicura.
Non sono un pesce 🐠
Mi sono tolta il pannolino e mi sono infilata il costumino, ora nel mare mi devo buttare ma ho paura, non c’è niente da fare.
Il babbo mi guarda con un sorrisetto, il baffo trema, mi dà uno sberleffo. Questo mi fa ancora più arrabbiare, e non mi aiuta di certo ad entrare.
Passa davanti a me un pesciolino, mi dà uno sguardo, è proprio carino. Chissà chi gli ha insegnato a nuotare, eh, la natura, quante cose sa fare.
E noi bambini invece perché, dobbiamo nuotare, senso non c’è. Già dobbiamo imparar a camminare, e la pipì addosso non possiamo più fare.
Se sbagliamo in qualcosa ci sanno sgridare, siamo piccini, dobbiamo imparare. Il pesce nuota, la rana salta, l’uccello vola, la biscia avanza.
Invece io devo imparare a nuotare, non sono un pesce ma lo devo fare. Guardo la mamma e poi il papà, mi butto nel mare, che contenti li fa!
L’oca Giuliana 🦆
Tutti la chiamavano Oca giuliva e questo lei non lo capiva, era sempre arrabbiata, non rideva mai, quel “giuliva” non le piaceva assai.
Chiese all’amica di vecchia data, un’anatra bianca a lei affezionata, se lei poteva fare qualcosa, parlare agli altri di quella cosa.
La grande amica cominciò a starnazzare e gli animali cominciarono ad arrivare, il gallo, il maiale e tante galline, una faraona che era in mezzo al cortile.
Dopo poco tempo si radunarono tutti e l’anatra bianca comunicò ai vari gruppi che l’amica oca era molto adirata, che l’appellativo l’aveva mortificata.
Decisero allora che era meglio cambiare, il vecchio nome doveva scordare, e tutte assieme all’unanimità, la chiamarono Oca Giuliana che male non sta!
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Gli scioglilingua, detti anche scioglilingue, sono delle frasi che intenzionalmente mettono in difficoltà la nostra capacità di pronunciarle. Il bello degli scioglilingua infatti è sfidare sè stessi a pronunciarli il più velocemente possibile senza fare errori… ma il divertimento sta proprio quando si inciampa e ci si aggroviglia tra le parole. Prova anche tu da solo o insieme ai tuoi amici!
Gli scioglilingua più famosi
Trentatré trentini entrarono a Trento, tutti e trentatré trotterellando.
Li vuoi quei kiwi? E se non vuoi quei kiwi che kiwi vuoi?
A quest’ora il questore in questura non c’è.
Treno troppo stretto e troppo stracco stracca troppi storpi e stroppia troppo
Una platessa lessa lesse la esse di Lassie su un calesse fesso.
Ma fossi tu quel barbaro barbiere che barbassi quella barba così barbaramente a piazza Barberini.
Se oggi seren non è, doman seren sarà, se non sarà seren si rasserenerà.
Tito, tu m’hai ritinto il tetto, ma non t’intendi tanto di tetti ritinti.
Una rana nera e rara sulla rena errò una sera.
Assolto in assise l’assassino dell’assessore di Frasassi in missione segreta a Sassari.
Eva dava l’uva ad Ava, Ava dava le uova ad Eva, ora Eva è priva d’uva mentre Ava è priva d’uova .
Sul tagliere gli agli taglia non tagliare la tovaglia la tovaglia non è aglio se la tagli fai uno sbaglio.
Forse Pietro potrà proteggerla.
Caro conte chi ti canta tanto canta che t’incanta.
Chi ama chiama chi ama, chiamami, tu che chi ami chiami. Chi amo chiamerò se tu non chiami.
In un pozzo poco cupo si specchiò una volta un lupo, che nel cupo pozzo andò a sbattere di cozzo con un cupo tonfo fioco da smaltire a poco a poco e credette di azzanare un feroce suo compare, ma rimase brutto e cupo il feroce lupo
Filastrocca sciogligrovigli con la lingua ti ci impigli ma poi te la sgrovigli basta che non te la pigli
Filo fine dentro il foro, se l’arruffi non lavoro, non lavoro e il filo fine fora il foro come un crine.
Guglielmo coglie ghiaia dagli scogli scagliandola oltre gli scogli tra mille gorgogli.
Ho in tasca l’esca ed esco per la pesca, ma il pesce non s’adesca, c’è l’acqua troppo fresca. Convien che la finisca, non prenderò una lisca! Mi metto in tasca l’esca e torno dalla pesca.
Sa chi sa se sa chi sa che se sa non sa se sa, sol chi sa che nulla sa ne sa più di chi ne sa.
Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra crepa.
Sotto un cespo di rose scarlatte offre il rospo té caldo con latte. Sotto un cespo di rose paonazze tocca al rospo sciacquare le tazze.
Quanti rami di rovere roderebbe un roditore se un roditore potesse rodere rami di rovere?
Il cuoco cuoce in cucina e dice che la cuoca giace e tace perché sua cugina non dica che le piace cuocere in cucina col cuoco.
Scioglilingua simili tra di loro
A che serve che la serva si conservi la conserva se la serva quando serve non si serve di conserva?
A che serve una serva che non serve? Manda la serva che non serve da chi si servirà di una serva che non serve e serviti di una serva che serve.
Porta aperta per chi porta, chi non porta parta pure per la porta aperta, poco importa.
A chi porta porta aperta, a chi non porta porta aperta non importa.
Mi attacchi i tacchi tu che attacchi i tacchi? Io attaccarti i tacchi a te? Attaccati te i tuoi tacchi tu che attacchi i tacchi!
Ti che te tacchet i tacc’, tacchem i tacc’! Chi?! Mi, taccat’ i tacc’ a ti, che te tacchet i tacc’. taccheti ti i tó tacc’, ti che te tacchet i tacc’.
Scioglilingua basati su una simmetria della frase
Tigre contro tigre
Tre tigri contro tre tigri
Apelle figlio d’Apollo fece una palla di pelle di pollo, tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio d’Apollo.
Sono un setaccia sassi, ho un setaccio di sassi setacciati e un setaccio di sassi non setacciati, perché sono un setaccia sassi.
Andavo a Lione cogliendo cotone, tornavo correndo cotone cogliendo.
Figlia, sfoglia la foglia sfoglia la foglia, figlia.
Il Papa pesa e pesta il pepe a Pisa, Pisa pesa e pesta il pepe al Papa.
Pisa pesa e pesta il pepe al papa; il papa pesa e pesta il pepe a Pisa.
Al solstizio il Sol sta, sol stando; sol stando il Sol sta al solstizio!
Nel giardin di don Andrea don Anton cogliea coton, nel giardin di don Anton don Andrea coton cogliea.
Scopo la casa, la scopa si sciupa; ma, se non scopo sciupando la scopa, la mia casetta con cosa la scopo?
Porte aperte per chi porta; chi non porta parta, pur che non importa aprir la porta.
Regna il ragno dentro il buco, nella mela regna il bruco, nella mela il bruco regna, dentro il buco il ragno regna.
Se l’arcivescovo di Costantinopoli si volesse disarcivescostantinopolizzare vi disarcivescostantinopolizzereste anche voi per disarcivescostantinopolizzare l’arcivescovo di Costantinopoli?
Scioglilingua basati sui numeri
Due tazze strette in due strette tazze
Tre stecchi secchi in tre strette tasche stanno.
Tre fiaschi stretti stan dentro tre stretti fiaschi, ed ogni fiasco stretto sta dentro lo stretto fiasco.
Tré tozzi di pan secco in tré strette tasche stanno in tré strette tasche stan tré tozzi di pan secco
Sopra quattro rossi sassi quattro grossi gatti rossi.
Sette zucche secche e storte stanno strette dentro al sacco
Stanno stretti sotto i letti sette spettri a denti stretti.
Nove navi nuove navigavano.
Nell’anfratto della grotta trentatré gretti gatti si grattano
Scioglilingua che parlano di pozzi e pazzi…
Dietro il palazzo c’è un povero cane pazzo, chi darà un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.
Sopra al terrazzo, c’è un cane pazzo, te’ pazzo cane, sto pezzo di pane.
Dentro quel palazzo c’è un povero cane pazzo, date un pezzo di pane a quel povero pazzo cane.
Quel pazzo ha rubato un pizzo prezioso con un pezzo di pizza in un pozzo.
Al pozzo dei pazzi c’era una pazza che lavava pizzi e pezze. Andò un pazzo, prese la pazza e buttò nel pozzo la pazza, i pizzi e le pezze.
Al pozzo di santa Pazzia protettrice dei pazzi c’è una pazza che lava una pezza. Arriva un pazzo con un pezzo di pizza e chiede alla pazza se ne vuole un pezzo. La pazza rifiuta, il pazzo si infuria e butta la pazza la pezza e la pizza nel pozzo di santa Pazzia protettrice dei pazzi.
Al pozzo di Santo Patrizio, ci va una pazza a lavare una pezza, arriva un pazzo con un pezzo di pizza, offre la pizza alla pazza, la pazza rifiuta, il pazzo s’adira, prende la pizza, la pazza, la pezza, le butta nel pozzo di Santo Patrizio.
La primavera è una bella signora con tante collane e una corona fatta di semi e tanti fiori una miriade di svariati colori.
Arriva correndo in compagnia del sole e del vento, in armonia. Vuole portare tanta allegria mentre l’inverno deve andar via.
Le passa davanti un bel ragazzino che sta correndo col suo motorino Ha anche il casco, è molto eccitato e sta correndo lungo un fossato.
Vede passare una coppietta lui che va piano ma lei che va in fretta. Un picnic vogliono fare poi mettersi a l sole a crogiolare.
Incontra una donna con un cagnolino che gioca a palla nel suo giardino. Tutti vorrebbero poter uscire e il calor sul corpo sentire.
Ma qualcuno non è fortunato ed è in casa molto ammalato. Il signor inverno se ne deve andare per molto tempo a riposare.
Lei è molto amica del caro inverno, lui è un vecchio ed ha il cappello, la barba bianca come la neve e il suo passo è proprio greve.
Egli ama la bella signora dai lunghi capelli e una bella chioma, dalla risata accattivante che lo fa “sciogliere” sempre all’istante.
Fece di tutto per non andar via, voleva stare in sua compagnia. Ecco, diciamo che è innamorato della fanciulla che gli toglie il fiato.
Ma egli ben sa che non deve sperare, è troppo vecchio, si deve rassegnare. Per la primavera egli è un caro fratello, anche se in fondo una volta era bello.
Ma non ci vuole proprio pensare È giunta l’ora, lo deve salutare!
Maggio 🌞
Eccoci a Maggio, il mese del sole, di verdi prati per far capriole. I fiori sono di tanti colori, per tutti i gusti e tutti i cuori.
Il vento intenso fa dondolare le fronde degli alberi, lo senti arrivare… I nidi sui rami stan quasi cadendo mentre le uova si stanno schiudendo.
La primavera è proprio strana, un po’ caldo e freddo nella stessa settimana. Se c’è il sole si sta bene fuori ma con le nuvole mettiamo i maglioni.
Se poi piove è tutto un pantano, le rane nei fossi si danno la mano. Si danno la mano per far un girotondo, per loro la pioggia è la fine del mondo!
Ma adesso che vi ho parecchio annoiata con una filastrocca non proprio azzeccata, auguro a tutti una bella giornata. Col sole o con il vento la primavera è arrivata!
La farfalla innamorata 🦋
Volteggia leggera, si posa su un fiore e hanno quasi lo stesso colore.
Sbatte le ali, vuol corteggiare quell’esile fiore, ha bisogno di amare!
Il fiore la osserva e la sente pesare sull’esile stelo “Ma se ne vuole andare?
Ero felice, mi godevo il sole e questa farfalla quasi marrone
mi sa che non mi vuole proprio lasciare, ma ha capito che non c’è niente da fare?
Lei è una farfalla io sono un fiore e tra noi due non può sbocciare l’amore.
Posso darle riparo, farla riposare, ma non c’è altro che io possa fare!”
La farfallina allora ha capito, il piccolo fiore può esser solo suo amico.
No, non si può accontentare, lei cerca l’amore che lui non può dare.
Con molta tristezza e un velo nel cuore riprende il suo viaggio in cerca d’amore!
La natura incontrollata ⛈
C’era il sole lassù nel cielo anche se questi non era sereno, dall’altra parte c’era la luna la sua presenza era inopportuna.
Ecco di corsa arrivare le stelle erano tante ed erano belle. Facevano però una confusione in un contesto senza ragione.
Ma cosa stava succedendo nel cielo, era sereno o pioveva davvero? E come mai la neve imbiancava quel terreno che la gente lavorava?
Passarono insieme moltissimi uccelli, alcuni brutti alcuni belli. Non si capiva proprio più niente, c’era qualcosa di imminente.
Era sbagliata la confusione che c’era in cielo, non c’era ragione. Ognuno lassù era fuori posto, se c’era la luna il sole è nascosto e se pioveva non c’eran le stelle, sembrava che ognuno fosse ribelle.
Ecco era marzo, il pazzerello, quello del sole e dell’ombrello, quello che a volte fa nevicare e il raccolto danneggiare.
Era arrivata la primavera e sulla terra ognuno spera, in belle giornate di sole o di pioggia solo così la natura s’invoglia di dare frutti, un buon raccolto, le camminate quando il sole è già sorto.
Allora il Signore lassù nel cielo si diede da fare e in un baleno tutto fu bene sistemato e il Signore tirò di fiato!
Il trattore verde pisello 🚜
Ho visto un trattore sfrecciare lontano. andava veloce però contromano.
Il suo colore era verde pisello disegnato sul cofano un bel pipistrello.
Correva per strada e infine nei prati e i miei occhi eran incantati.
Volevo salire sul grande trattore, volevo guidare a tutte le ore.
Di giorno, di notte non era importante bastava guidare per sentirmi grande.
Mi avvicinai allora pianino, guardai su in alto, ero proprio piccino!
Chi lo guidava era un gran omaccione, mi diede uno sguardo mi fece terrore.
Tornai allora a casa, presi i miei giochi e ve lo assicuro, non erano pochi.
Presi il trenino, le mie macchinine e il mio trattorino con le ruote piccine.
Avevo anch’io la mia fattoria con tanti animali e chiesi alla zia:
“Ti prego, giochiamo io prendo il trattore, le mucche, le pecore il vecchio furgone.”
Giocammo insieme per tantissime ore. Da grande, sicuro avrei fatto il fattore!
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Le filastrocche di Pasqua divertenti e simpatiche.
Questa filastrocca per bambini è ispirata ad uno dei momenti più golosi dell’anno, quello di Pasqua, dove le uova di cioccolato riempiono di allegria e colore le nostre case, e fanno felici i bambini. Questa filastrocca l’ha scritte Lulù, con la sua solita leggerezza e simpatia.
L’uovo di cioccolato con sorpresa 🥚
Sopra un uovo di cioccolato un uccellino si era posato, non si capiva cosa volesse fare e intanto lui cominciò a beccare.
Passò li vicino un bel bambino e vide l’uovo con su l’uccellino, non riusciva proprio a capire da dove quell’uovo potesse venire.
No, non gli era mai capitato di vedere un uovo di cioccolato con sopra la mamma che lo covava: che cosa strana che gli capitava!
Andò dai suoi amici a raccontare e tutti insieme magari sperare in un qualcosa di eccezionale, tutti i giornali ne potevan parlare.
Chissà cosa si poteva trovare dentro quell’uovo, non tanto normale. A bocca aperta stettero a guardare mentre l’uccello continuava a beccare.
Oh, che bel botto, ecco, si è rotto, ma dentro, ahimè, c’era un fagotto con dentro un sacchetto di palline, erano tante, tutte piccine.
Un po’ delusi ma ugualmente contenti se le spartirono, erano venti, quello che avevan a lungo sperato in un momento si era dileguato.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Queste filastrocche per bambini parlano proprio di loro, di come spesso debbano dimostrarsi forti e sicuri, anche se in fondo anche loro sono pieni di paure ed insicurezze, che li rendono ancora più simpatici e unici.
Queste filastrocche le ha scritte col cuore Lulù, con la sua dolcezza e simpatia.
È forte il mio papà 💪
Il mio papà è tanto bello e porta sempre un fiore all’occhiello, dice sempre alla mia mamma che lei è stata la sua prima fiamma.
Io non lo so che cosa vuol dire ma questa frase la fa impazzire, allora lo copre di mille bacetti: i miei genitori sono perfetti!
Dorme vicino alla mia mamma, mi sa che il buio lo attanaglia, quasi quasi gli do il pupazzetto che è da sempre con me nel letto.
Ma ho paura che ci rimanga male per tutti forte deve sembrare, in vacanza dice che è un lupo di mare ma se non sa nemmeno nuotare…
Ma nonostante queste paure la sua presenza ci rende sicure, con lui vicino ci sentiamo protette e ci sentiamo due reginette.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Per parlare della disabilità ai nostri bimbi con semplicità e leggerezza
Queste filastrocche per bambini hanno come tema lai, che spesso è tanto difficili da spiegare e da affrontare da parte dei genitori. Ma grazie alla fantasia e la simpatia di queste filastrocche, possiamo aiutare i nostri bimbi a comprendere come tutti quanti in fondo siamo speciali.
Lulù ha condiviso noi queste filastrocche, per regalarci un sorriso e anche qualche spunto di riflessione.
La topina a tre zampe 🐭
C’era una topina molto piccina, senza una zampa, poverina. Un giorno sul fuoco si era scottata E il Gufo dottore gliela aveva tagliata!
Per la topina non era importante Sulle tre zampe andava alla grande, saltava sempre di qua e di là ed ogni cosa riusciva a far.
Ma un giorno incontrò un topolino, era proprio macho, molto carino. Alla topina piaceva assai e pensò “Un bel giorno mi sposerai”.
Si fece avanti il bel topolino, la guardò negli occhi, le venne vicino, aveva notato che era impacciata e così d’impulso l’aveva abbracciata.
Dopo tre mesi si unirono a nozze e arrivarono su due carrozze, lei era vestita a puntino, un abito lungo le copriva il bustino.
Ebbero tanti bei topolini, la loro gioia non ebbe confini, non importava quel che a lei mancava, per lui era bella, anche quando camminava!
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊
Queste filastrocche per bambini sono tutte dedicate al meraviglioso mondo della musica, un mondo che è fatto di sogni, di movimento, salti e tanta felicità! La musica non dovrebbe mai mancare durante le nostre giornate.
Quindi Lulù ha scritto per tutti noi queste stupende filastrocche, per dare a tutti un sorriso e anche qualche spunto su cui riflettere.
La filastrocca delle note musicali 🎶
Siamo sette sorelline, siamo piccole e carine, però non ci assomigliamo ma sempre vicine stiamo.
Ognuna di noi ha un nome diverso, ma tutte assieme andiamo a tempo, ci vogliamo un gran bene e cantiamo sempre insieme.
Il Do è un grande brontolone ma ci fa ridere a crepacuore e se dal Re dobbiamo andare, vestiti a festa dobbiamo stare.
Il Mi ci accompagna sempre, è un po’ furbetto ma è molto presente, ha come amico il grande Fa che è molto serio e arie non si dà.
E quando arriva il Sol da solo si unisce a lui per fare un bel suono. Il La è sempre triste e si sente solo e tutti gli altri lo consolano.
Egli si appoggia molto al Si, questi è più alto e sta bene così.
Ora un riepilogo dobbiamo fare, di tutte noi sette non ci scordare e se vuoi anche intonar una canzone noi ti aiutiamo, a tutte le ore.
Siamo Do Re Mi Fa Sol La Si siamo sorelle oggi e ogni dì!
Il giovane ballerino 🕺
Al piccolo Tommy piaceva ballare e in tante occasioni lo poteva fare, che fosse in casa o nel giardino o nel negozio del suo vicino.
Per lui non c’era cosa più grande, per lui ballare era troppo importante, i suoi piedini si muovevano tanto e i suoi salti erano un incanto.
Sì, i suoi modi eran forse aggraziati e i suoi vestiti spesso attillati, ma non ci poteva proprio far niente e non importa se non piaceva alla gente.
Veniva però spesso umiliato dai suoi amici che giocavan nel prato, correvano sempre dietro a un pallone, per loro non c’era gioco migliore.
Lui non amava mai giudicare, per loro era bello poter giocare tutti assieme, oppure rivali e ricever applausi a piene mani.
Invece ai suoi amici non era gradito il suo modo di fare, non concepito, ma la natura a volte è un po’ strana oggi c’è il sole o piove per una settimana.
Egli sapeva quel che voleva e il ballo nel suo cuore ardeva, no, non riusciva a vedere il domani. l’importante era l’oggi e non i giorni lontani.
Sapeva solo che la vita è grandiosa e lo appassionava molto ogni cosa, che fosse un fiore oppure un bambino o un uccellino nel suo giardino.
Sapeva che amare è molto importante e di risorse ne aveva tante, ma non intuiva a chi avrebbe dato il suo cuore che era pieno, zeppo d’amore.
Io sono così, che ti piaccia o no ma se mi ami il mio cuore ti do. E nei miei sogni balleremo insieme, noi due da soli ma per sempre insieme.
Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊