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Filastrocche sulle emozioni 😃😡

le emozioni raccontate con le filastrocche
Gli indovinelli per bambini di fabulinis

Per parlare delle emozioni ai nostri bimbi con un sorriso

Queste filastrocche per bambini hanno come tema le emozioni, che spesso sono tanto difficili da spiegare ai nostri bimbi. Così si possono raccontare loro queste filastrocche, per aiutarli usando la fantasia e la simpatia.

Lulù ha condiviso noi queste filastrocche, per regalarci un sorriso e anche qualche spunto di riflessione.

Indice delle filastrocche

  • Anche le bambole hanno un cuore 🧡
  • Il maiale impaurito 🐷
  • La tristezza del nonno 👴
  • La lucertola arrabbiata 🦎
  • L’onda 🌊
  • Non sono un pesce 🐠
  • L’oca giuliana 🦆
  • Anche le bambole hanno un cuore 🧡

    Sono una bambola e questo si vede,
    non piango e non dormo, ho poche pretese.
    Mi sveglio al mattino con la padroncina,
    scendiamo dal letto e mi tiene vicina.

    Dicono che noi bambole non abbiamo un cuore,
    ma questo non è vero, il mio è pieno d’amore,
    la bella bambina che è sempre con me,
    sa che io l’amo, senza un perché.

    Quando al mattino sono nella stanzetta,
    mi sento sola, sola soletta,
    il tempo non passa, mi sento giù,
    le ore scorrono, non ne posso più.

    Ma quando è sera la casa si riempie,
    di mille suoni, in ogni ambiente,
    arriva la mamma e poi il papà,
    la mia padroncina che fratelli non ha.

    E allora mi scordo della giornata,
    mi sento allegra ed appagata,
    mi ritrovo in braccio alla mia amichetta,
    sono felice e la notte ci aspetta!

    Il maiale impaurito 🐷

    Ho visto un maiale in mezzo alla strada,
    era molto sporco e scalpitava,
    forse era scappato oppure no,
    ma era brutto come non si può!

    Io dovevo proprio passare
    ma avevo paura di quell’animale,
    so che non mi poteva far del male
    ma è sempre meglio non rischiare.

    Pensai e ripensai a che potevo fare,
    io dovevo proprio continuare,
    la mia casetta era più in là,
    dovevo agire con molta abilità.

    Presi a fissarlo intensamente
    e lui mi guardo teneramente,
    allora capii che non era cattivo
    ma solo impaurito e ne aveva motivo.

    Mi avvicinai allora pian piano,
    lui si accostò alla mia mano,
    lo accompagnai alla sua casetta
    e risalii sulla mia bicicletta!

    La tristezza del nonno 👴

    Quel bacio all’improvviso
    scoccato sul mio viso
    sì, ve lo devo dire
    mi ha fatto trasalire.

    Il bacio di un nonnino
    incontrato quel mattino
    vicino a casa mia
    e nella stessa via.

    Andavo a pescare
    con gli amici, ero al mare,
    la mamma mi guardava
    mentre il mio passo si allontanava.

    È durante quel cammino
    che ho incontrato il nonnino.
    Era magro, abbacchiato,
    chissà cosa gli era capitato.

    Continuai a camminare
    ma da dietro le spalle lo volli guardare,
    lo vidi venire avanti
    ma i suoi passi erano stanchi.

    Tornando a casa a quel bacio pensai,
    non aveva senso, perché giammai
    quell’uomo, a me sconosciuto,
    aveva fatto quel gesto insoluto.

    Raccontai allora tutto alla mamma
    che mi delucidò di questo dramma.
    Il suo figliolo e il suo nipotino
    eran partiti quel triste mattino.

    Molto lontani dovevano andare,
    il lavoro del papà era oltremare,
    non era sicuro di poterli ritrovare
    e con quel bacio li lasciava andare.

    La lucertola arrabbiata 🦎

    Mi piace mettermi a crogiolare,
    mi vorrei proprio abbronzare,
    ma per quanto io cerchi di fare
    il mio colore è sempre uguale.

    Ho voluto allora spalmarmi una crema,
    da capo a piedi, tutta intera,
    ad ogni passo scivolo tutta
    e per poco non mi rompevo la zucca.

    Mi sono fermata, forse è meglio così,
    il sole era forte e io stavo lì,
    volevo proprio stare a vedere
    se questa volta mi potevo piacere.

    La crema piana piano mi abbandonava
    e avevo tutta unta la strada,
    se le mie amiche mi vedevan così
    avrebbero riso notte e dì.

    Dopo una giornata passata così,
    senza mai muovermi da quel posto lì,
    mi sono alzata e guardata allo specchio
    ma il mio manto era sempre lo stesso.

    Allora ho capito che non c’era nulla da fare
    e il mio corpo dovevo accettare.
    Ma avete capito allora chi sono?
    Sono una lucertola e al sole non mi annoio!

    L’onda 🌊

    Arriva l’onda sulla battigia,
    mi sposto indietro così non arriva
    a bagnare i miei piedini
    ma soprattutto i calzini.

    Mi sono tolta le scarpine,
    sono di stoffa e son troppo carine,
    se l’acqua del mare me le bagnava,
    la mamma a riva poi mi sgridava.

    Passa un bambino più piccino di me,
    mette i piedi nell’acqua, povera me!
    Chissà come questa fredda sarà,
    ma la sua mamma, che cosa fa?

    Questa da riva guarda il bambino
    che si diverte, scalciando il piedino.
    Allora mi tolgo anche io un calzino
    e il mio piede avvicino pianino.

    Che ebbrezza che provo, è un piacere,
    sentire l’onda, è tutto un godere.
    Ringrazio il bambino, la mia paura
    è andata via, ora sono sicura.

    Non sono un pesce 🐠

    Mi sono tolta il pannolino
    e mi sono infilata il costumino,
    ora nel mare mi devo buttare
    ma ho paura, non c’è niente da fare.

    Il babbo mi guarda con un sorrisetto,
    il baffo trema, mi dà uno sberleffo.
    Questo mi fa ancora più arrabbiare,
    e non mi aiuta di certo ad entrare.

    Passa davanti a me un pesciolino,
    mi dà uno sguardo, è proprio carino.
    Chissà chi gli ha insegnato a nuotare,
    eh, la natura, quante cose sa fare.

    E noi bambini invece perché,
    dobbiamo nuotare, senso non c’è.
    Già dobbiamo imparar a camminare,
    e la pipì addosso non possiamo più fare.

    Se sbagliamo in qualcosa ci sanno sgridare,
    siamo piccini, dobbiamo imparare.
    Il pesce nuota, la rana salta,
    l’uccello vola, la biscia avanza.

    Invece io devo imparare a nuotare,
    non sono un pesce ma lo devo fare.
    Guardo la mamma e poi il papà,
    mi butto nel mare, che contenti li fa!

    L’oca Giuliana 🦆

    Tutti la chiamavano Oca giuliva
    e questo lei non lo capiva,
    era sempre arrabbiata, non rideva mai,
    quel “giuliva” non le piaceva assai.

    Chiese all’amica di vecchia data,
    un’anatra bianca a lei affezionata,
    se lei poteva fare qualcosa,
    parlare agli altri di quella cosa.

    La grande amica cominciò a starnazzare
    e gli animali cominciarono ad arrivare,
    il gallo, il maiale e tante galline,
    una faraona che era in mezzo al cortile.

    Dopo poco tempo si radunarono tutti
    e l’anatra bianca comunicò ai vari gruppi
    che l’amica oca era molto adirata,
    che l’appellativo l’aveva mortificata.

    Decisero allora che era meglio cambiare,
    il vecchio nome doveva scordare,
    e tutte assieme all’unanimità,
    la chiamarono Oca Giuliana che male non sta!

    Chi sono

    Lulù - fabulinis.com

    Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊

    www.tiraccontounastoriablog.com

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    Ciao sono Silvia, sono una Musicista e Musicoterapeuta, realizzo laboratori di musicalità per i più piccini da 0 a 6 anni, utilizzando il gioco come mezzo per migliorare e rendere più sereno il rapporto tra genitori e figli. Mentre nel tempo libero mi diverto a leggere e raccontar fiabe ai bambini. 😊

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    Ciao sono William, sono Designer e facilitatore certificato LEGO® Serious Play®, faccio progetti, e tante volte anche molti castelli in aria... Nel tempo libero mi diverto a scrivere le fiabe che trovate qui su fabulinis così poi Silvia ha qualcosa da leggere 😉

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