Alice nel Paese delle Meraviglie 🐇🕓🎩🐱🧡
CAPITOLO 5 – I consigli del Brucaliffo
🖌 Disegno da colorare 🎨
Alla fine del racconto troverai anche il disegno da colorare di Alice nel Paese delle Meraviglie!
CAPITOLO 5 – I consigli del Brucaliffo.
Alla fine il Brucaliffo si tolse il narghilè di bocca e si rivolse a lei con voce languida e assonnata.
– Chi sei?
– Non lo so, signore, so chi ero quando mi sono alzata stamattina, ma penso di essere cambiata più volte da allora – rispose Alice, piuttosto timidamente.
– Cosa intendi? Spiegati! – disse severamente il Brucaliffo.
– Non riesco a spiegarmi signore… – disse Alice – perchè non sono me stessa, vede?!
– Non vedo – disse il Brucaliffo.
– Temo di non riuscire spiegarmi – rispose Alice molto educatamente – perché faccio fatica a capirlo pure io… avere così tante taglie diverse in un giorno mi rende confusa.
– Non lo è – disse il Brucaliffo.
– Beh, forse ora non la pensi così, ma quando dovrai trasformarti in una crisalide, e poi in farfalla, credo sembrerà un po’ strano, vero? – disse Alice
– Neanche un po’ – disse il Brucaliffo.
– Beh, forse lei ha un’altra sensibilità, a me fa tutto molto strano – rispose Alice.
– Tu! – disse il Brucaliffo con disprezzo – Chi sei?
Il che li riportò la conversazione all’inizio. Alice si sentì un po’ seccata e disse:
– Penso che dovresti dirmi tu chi sei, prima.
– Perché? – disse il Brucaliffo.
Alice non riusciva a pensare ad alcuna buona ragione mentre il Bruco sembrava essere molto irritato, quindi si voltò e fece per andarsene.
– Torna! – la chiamò il Brucaliffo – Ho qualcosa di importante da dirti!
Alice si voltò e tornò indietro.
– Mantieni la calma – disse il Brucaliffo.
– È tutto? – chiese Alice, reprimendo la rabbia meglio che poteva.
– No – disse il Brucaliffo – ti credi cambiata, vero?
– Temo di sì – disse Alice – Non riesco a ricordare le cose come prima e non mantengo la stessa statura per più di dieci minuti consecutivi!
– Di che taglia vuoi diventare? – chiese.
– Oh, non sono particolarmente esigente in fatto di dimensioni – rispose Alice – solo che non mi piace cambiare così spesso, sai?
– Non lo so – disse il Brucaliffo.
Alice non disse nulla, non era mai stata così contraddetta in tutta la sua vita, e sentiva che stava per perdere la pazienza.
– Vorrei essere un po’ più grande, signore, otto centimetri sono un’altezza così miserabile… – disse Alice.
– È davvero un’ottima altezza! – rispose rabbiosamente il Bruco sollevandosi in posizione eretta (era alto esattamente otto centimetri).
– Ma non ci sono abituata! – implorò la povera Alice in tono pietoso, e pensava tra sé “ma perchè qui si offendono tutti così facilmente?!”
– Col tempo ti abituerai – disse il Brucaliffo mettendosi in bocca il narghilè ricominciando a fumare.
Dopo un minuto o due il Brucaliffo sbadigliò un paio di volte e scese dal fungo strisciando via nell’erba, limitandosi a dire: – Un lato ti farà diventare più alta, mentre l’altro ti farà diventare più bassa.
“Un lato di cosa? L’altro lato di cosa?” pensò Alice tra sé.
– Del fungo – disse il Brucaliffo, come se le avesse letto nel pensiero, e un attimo dopo scomparve.
Alice rimase un attimo a guardare pensierosa il fungo, cercando di capire quali fossero le sue due facce ma poiché era perfettamente rotondo, alla fine allungò le braccia il più possibile attorno al fungo e con ciascuna mano prese un pezzetto.
Mordicchiò un po’ il pezzo nella mano destra per provare l’effetto, un attimo dopo sentì un colpo violento sotto il mento: aveva colpito il suo piede!
Era molto spaventata da questo cambiamento così improvviso, e poiché stava rimpicciolendosi rapidamente mangiò subito un po’ del pezzo che aveva nella mano sinistra.
Ora però si allungò a dismisura talmente tanto che la sua testa sbucò sopra le chiome degli alberi.
Alice allora si mise al lavoro con molta attenzione, mordicchiando a turno i pezzi del fungo e diventando ora più alta, ora più bassa, finché non riuscì a raggiungere la sua altezza abituale.
– Bene, ormai metà del mio piano è pronto! Sono tornata della mia giusta dimensione, ora devo entrare in quel bellissimo giardino… ma come faccio?!
Mentre diceva questo, si trovò improvvisamente in uno spazio aperto, dove c’era una graziosa casetta alta circa un metro.
– Chiunque abiti lì si spaventerà nel vedermi di queste dimensioni…
Così mordicchiò un pezzetto di fungo nella mano destra finché non fu venticinque centimetri di altezza.
… continua nel CAPITOLO 6: Maiale e pepe.
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Note ad Alice nel Paese delle Meraviglie
Alice nel Paese delle Meraviglie è un racconto veramente famoso, forse uno dei più famosi racconti per bambini.
Ne hanno fatto film, cartoni animati ed adattamenti teatrali.
Alice nel Paese delle Meraviglie è anche un racconto molto particolare dal punto di vista dello svolgimento, pieno di situazioni surreali e senza senso (il cui motivo fondamentalmente viene svelato nel finale) e anche soprattutto per i dialoghi tra i personaggi, non sempre semplici o immediatamente comprensibili.
Una delle più grandi sfide infatti, per chi vuole tradurre Alice nel Paese delle meraviglie, è cercare di ricondurre ad un senso molti dei “giochi di parole” e “nonsense” usati da Lewis Carroll, che ben si prestano ad essere usati nella lingua inglese, ma che subiscono un forte “lost in traslation” e perdita totale di significato quando si cerca di adattarli in altre lingue.
E’ per questo motivo che nel nostro adattamento troverete solo una delle tante filastrocche e parti in rima presenti nel testo originale. La storia rimane comunque completamente comprensibile e godibile anche senza quelle parti.
In questa versione sono stati volutamente tralasciati due capitoli (quelli sulla tartaruga ed il grifone) per rendere la storia più scorrevole e non troppo lunga. Nonostante la mancanza di questi due capitoli, la storia non perde la sua magia ed il magnifico significato.
Speriamo che questa nostra versione vi piaccia quanto è piaciuta a noi riscriverla!
P.S. Alice è esistita veramente e si chiamava Alice Liddel, figlia di amici di famiglia di Lewis Carroll
😊
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Chi siamo
Ciao sono Silvia, sono una Musicista e Musicoterapeuta, realizzo laboratori di musicalità per i più piccini da 0 a 6 anni, utilizzando il gioco come mezzo per migliorare e rendere più sereno il rapporto tra genitori e figli. Mentre nel tempo libero mi diverto a leggere e raccontar fiabe ai bambini. 😊
Ciao sono William, sono Designer e facilitatore certificato LEGO® Serious Play®, faccio progetti, e tante volte anche molti castelli in aria... Nel tempo libero mi diverto a scrivere le fiabe che trovate qui su fabulinis così poi Silvia ha qualcosa da leggere 😉
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