Il piccolo principe 💫 CAPITOLO 7
🖌 Disegno da colorare 🎨
Alla fine del racconto troverai anche il disegno da colorare del piccolo principe!
Il Piccolo Principe 💫 CAPITOLO 7
– Buongiorno – gli disse.
– Buongiorno – rispose il piccolo principe, che si voltò ma non vide nulla.
– Sono qui, sotto il melo – continuò la volpe.
– Chi sei? – disse il piccolo principe vedendola – sei piuttosto carina…
– Sono una volpe – rispose.
– Vieni a giocare con me – aggiunse il piccolo principe – sono così triste…
– Non posso giocare con te, non sono addomesticata.
– Ah! Scusa – disse il piccolo principe che, dopo averci riflettuto, aggiunse:
– Cosa significa “addomesticata”?
– Non sei di qui vero? – disse la volpe – cosa stai cercando?
– Sto cercando gli uomini – disse il piccolo principe – Cosa significa addomesticata?
– È una cosa ormai dimenticata – disse la volpe – Significa “creare legami”
– Creare legami?
– Certo… per me tu sei solo un ragazzino simile a centomila altri ragazzini, e non ho bisogno di te. E neanche tu hai bisogno di me, ma, se mi addomestichi, avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai unico al mondo per me e io sarò unica per te.
– Comincio a capire… c’è un fiore… credo che mi abbia addomesticato…
– È possibile – disse la volpe – succede di tutto sulla Terra…
– Oh, non è sulla Terra! – disse il piccolo principe. La volpe sembrava molto incuriosita:
– Su un altro pianeta?
– Sì.
– Interessante! – concluse la volpe, che poi continuò il suo discorso:
– La mia vita è monotona, io caccio i polli, gli uomini danno la caccia a me. Tutti i polli sono uguali e tutti gli uomini sono simili, quindi sono un po’ annoiata. Ma, se mi addomestichi, la mia vita diventerà luminosa. Riconoscerò il tuo passo, che sarà diverso da tutti gli altri… e poi guarda i campi di grano laggiù, Il grano per me è inutile, ma tu hai i capelli d’oro come il grano, e questo mi farà ricordare di te.
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
– Per favore…addomesticami… – gli disse.
– Volentieri – rispose il piccolo principe – ma non ho molto tempo. Ho amici da scoprire e tante cose da sapere.
– Conosciamo solo le cose che addomestichiamo. Gli uomini non hanno più il tempo di sapere nulla e comprano le cose già pronte… ma gli amici non si trovano in negozio e ormai gli uomini non hanno più amici… se vuoi un amico, addomesticami!
– Cosa dovrei fare? – disse il piccolo principe.
– Devi essere molto paziente – rispose la volpe – Per prima cosa ti siederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e non dirai niente. La lingua è fonte di incomprensione, ma man mano che passano i giorni potrai sederti un po’ più vicino…
– Sarebbe stato meglio tornare alla stessa ora – disse la volpe – Se vieni, per esempio, alle quattro del pomeriggio, alle tre comincerò ad essere felice. Più passa il tempo, più mi sentirò felice, e alle quattro sarò agitato e preoccupato; questo è il prezzo della felicità!
Ma se ti presenterai in un momento qualsiasi, non saprò mai a che ora preparare il mio cuore… ci vogliono i riti.
– Cos’è un rito? – disse il piccolo principe.
– È qualcosa di troppo dimenticato. – disse la volpe – Il rito è ciò che rende un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, tra i cacciatori: il giovedì ballano con le ragazze del villaggio, e quindi per loro il giovedì è una giornata meravigliosa! Se i cacciatori ballassero in qualsiasi momento, le giornate sarebbero tutte uguali…
Così il piccolo principe addomesticò la volpe, finchè non arrivò l’ora della sua partenza.
– Piangerò – disse la volpe.
– È colpa tua, tu hai voluto che ti addomesticassi… — disse il piccolo principe.
– Hai ragione – disse la volpe.
– Però ora piangerai! – continuò il piccolo principe.
– Certo – rispose la volpe.
– Quindi, cosa ci hai guadagnato?!
– Ho guadagnato il colore del grano – disse la volpe – Vai a vedere di nuovo le rose, capirai che la tua è unica al mondo… poi torna a salutarmi e io ti farò dono di un segreto.
Il piccolo principe tornò a vedere le rose e capì che non erano affatto come la sua rosa, non erano niente di niente per lui.
– Voi siete belle, ma siete vuote per me – disse alle rose – La mia rosa vi somiglia, ma solo lei è importante per me, perché è lei che ho annaffiato, che ho protetto dal vento, che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi. Solo lei è la mia rosa.
E ritornò dalla volpe:
– Addio… – le disse.
– Addio… – disse la volpe – Eccoti il mio segreto, è molto semplice: si vede bene solo con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.
– L’essenziale è invisibile agli occhi – ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
– È il tempo che hai passato con la tua rosa che la rende così importante.
– È il tempo che ho passato con la mia rosa… – ripetè il piccolo principe, per ricordarselo.
– Gli uomini hanno dimenticato questa verità – disse la volpe – non devi dimenticarlo: diventi responsabile per sempre di ciò che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa…
– Io sono responsabile della mia rosa… – ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
… continua nel CAPITOLO 8
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Note al piccolo principe
La versione del piccolo principe che avete appena letto non è una rielaborazione di una fiaba o racconto classico come di solito facciamo, ma una vera e propria traduzione/riduzione dall’originale francese.
Il piccolo principe in realtà e un’unica lunga, magnifica e immensa poesia, che se fosse stata riassunta in forma di racconto avrebbe perso tutto il significato e la magia che contiene.
Non si può arrivare alla frase “l’essenziale è invisibile agli occhi” senza aver raccontato e descritto tutti i passaggi che sono serviti al piccolo principe per arrivare fin lì…
Il piccolo principe è un’opera abbastanza inscindibile dai dolci acquarelli dello stesso Saint-Exupery, molte parti del racconto original efanno direttamente riferimento ai disegni che bisogna guardare e “inserire” all’interno della storia. Non potendo inserirli su fabulinis, è qui che abbiamo deciso di rimaneggiare più “pesantemente” il piccolo principe, descrivendo dove possibile i disegni in modo che entrassero a far parte del racconto, facendo in modo di poterli immaginare anche senza poterli vedere.
Speriamo che questo adattamento vi sia piaciuto!
😊
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Chi siamo
Ciao sono Silvia, sono una Musicista e Musicoterapeuta, realizzo laboratori di musicalità per i più piccini da 0 a 6 anni, utilizzando il gioco come mezzo per migliorare e rendere più sereno il rapporto tra genitori e figli. Mentre nel tempo libero mi diverto a leggere e raccontar fiabe ai bambini. 😊
Ciao sono William, sono Designer e facilitatore certificato LEGO® Serious Play®, faccio progetti, e tante volte anche molti castelli in aria... Nel tempo libero mi diverto a scrivere le fiabe che trovate qui su fabulinis così poi Silvia ha qualcosa da leggere 😉
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