Alice nel Paese delle Meraviglie 🐇🕓🎩🐱🧡
CAPITOLO 8 – Il campo da croquet della Regina
🖌 Disegno da colorare 🎨
Alla fine del racconto troverai anche il disegno da colorare di Alice nel Paese delle Meraviglie!
CAPITOLO 8 – Il campo da croquet della Regina.
Alice si avvicinò incuriosita mentre uno di loro diceva:
– Attento Cinque! Non schizzarmi di vernice in quel modo!
– Non posso farci niente – disse Cinque, in tono imbronciato – Sette mi ha dato un colpo al gomito.
Sette gettò arrabbiato a terra il pennello, stava andando verso Cinque quando il suo sguardo cadde su Alice e si fermò all’improvviso. Anche gli altri la guardarono.
– Mi direste perché dipingete queste rose? – chiese Alice timidamente.
Due disse a bassa voce:
– Il fatto è che… questo avrebbe dovuto essere un roseto rosso, e per sbaglio ne abbiamo piantato uno bianco… se la Regina dovesse scoprirlo ci taglierebbe la testa a tutti…
In quel momento, Cinque, che stava guardando con ansia dall’altra parte del giardino, gridò:
– La regina! La regina! – e i tre giardinieri si gettarono subito con la faccia a terra, mentre Alice si guardò ansiosa di vedere la Regina.
Per primi c’erano i soldati armati di mazze, avevano tutti la forma di carte da gioco, con le mani e i piedi agli angoli. Subito dopo dieci cortigiani ornati di diamanti.
Dopo di loro vennero i figli reali, erano dieci e saltavano allegramente mano nella mano, tutti decorati con il simbolo dei cuori.
Poi vennero gli ospiti, per lo più Re e Regine, e tra loro Alice riconobbe il Bianconiglio che le passò davanti senza accorgersi di lei.
Poi seguiva il Fante di Cuori, che portava la corona del Re su un cuscino di velluto cremisi; e per ultimi arrivarono il Re e la Regina di Cuori.
Quando il corteo arrivò di fronte ad Alice, tutti si fermarono e la guardarono. la Regina chiese al Fante di Cuori:
– Chi è costei?!
Ma il Fante di Cuori si limitò a inchinarsi e sorridere.
La Regina, scuotendo la testa si rivolse direttamente ad Alice:
– Come ti chiami bambina?
– Il mio nome è Alice – disse molto educatamente.
– E chi sono questi? – chiese la Regina ad Alice indicando i tre giardinieri.
– E Come faccio a saperlo? – disse Alice, sorpresa – Non ne ho idea!
La Regina diventò tutta rossa per la rabbia e, dopo averla fissata per un momento, urlò – Tagliatele la testa!
– Ma non ha senso! – disse Alice a voce molto alta e decisa tanto che la Regina rimase in silenzio.
Il Re le posò una mano sul braccio e disse timidamente:
– Considera, mia cara, che è solo una bambina!
La Regina si allontanò con rabbia da lui e disse con voce alta e stridula ai giardinieri:
– Alzatevi!
I tre giardinieri balzarono immediatamente in piedi e cominciarono a inchinarsi al Re, alla Regina, ai figli reali e a tutti gli altri.
– Che cosa stavate combinando qui?!
– Cercavamo di fare un piacere a vostra maestà…
– Vedo… disse la Regina esaminando le rose.
– Tagliate le loro teste! – disse, e tre soldati si mossero verso gli sfortunati giardinieri per giustiziarli, ma loro corsero da Alice in cerca di protezione.
– Non vi decapiteranno – disse Alice nascondendoli in un grande vaso da fiori che stava lì vicino.
I tre soldati li cercarono senza trovarli, poi facendo spallucce se ne tornarono insieme agli altri.
– Sono state tagliate le teste?! – gridò la Regina.
– Le loro teste non ci sono più! – gridarono in risposta i soldati.
– Bene! – gridò la Regina, poi rivolgendosi ad Alice – Sai giocare a croquet?
– SÌ! – rispose Alice.
– Vieni! – ruggì la Regina e Alice si unì al corteo.
– Dov’è la Duchessa? – chiese Alice al Bianconiglio.
– Shhh… – disse il Bianconiglio in tono basso, avvicinò la bocca al suo orecchio e le sussurrò – È stata condannata a morte.
– Per che cosa? – chiese Alice.
– Ha dato uno schiaffo alla Regina…
– Andate ai vostri posti! – gridò la Regina con voce tonante, e la gente cominciò a correre in tutte le direzioni, scontrandosi l’una contro l’altra.
La principale difficoltà che Alice trovò all’inizio fu nel gestire la sua “mazza” fenicottero: proprio quando gli aveva ben raddrizzato il collo e stava per dare un colpo al riccio, il fenicottero si girava e la guardava in faccia, con un’espressione così perplessa che non poteva fare a meno di scoppiare a ridere.
E quando finalmente il fenicottero aveva abbassato la testa, il riccio era scappato via.
Inoltre i soldati che formavano gli archi continuavano a spostarsi di qua e di là.
A complicare le cose, tutti giocavano insieme senza aspettare il proprio turno, litigando continuamente. In brevissimo tempo la Regina iniziò a scalpitare gridando un po’ verso tutti:
– Tagliategli la testa! – o – Tagliatele la testa!
Alice cominciò a sentirsi molto a disagio, quando notò qualcosa di strano nell’aria: un sorriso che si allargava svolazzando.
– Come va? – disse lo Stregatto mentre piano piano iniziava ad apparire tutta la testa.
Alice posò il suo fenicottero sentendosi molto contenta di avere qualcuno con cui parlare.
– Litigano tutti e non seguono nessuna regola…
– Ti piace la Regina? – chiese il Gatto a bassa voce.
– Per niente – disse Alice – è così… – Proprio in quel momento si accorse che la Regina era esattamente dietro di lei in ascolto, così continuò – …probabilmente vincerà, che non vale la pena cercare di batterla.
La Regina sorrise e passò oltre.
– Con chi stai parlando? – disse il Re, avvicinandosi ad Alice, e guardando la testa del Gatto con grande curiosità.
– È un mio amico, uno Stregatto – disse Alice – permettetemi di presentarvelo.
– Non mi piace affatto, bisogna portarlo via – disse il Re e gridò alla regina – Mia cara! Vorrei che tu portassi via questo gatto!
La Regina aveva un solo modo per risolvere tutte le difficoltà, grandi o piccole, disse senza nemmeno voltarsi:
– Tagliategli la testa!
– Vado a chiamare il boia – rispose il re e se ne andò.
Quando il boia arrivò disse che non si poteva tagliare una testa a meno che non ci fosse un corpo da cui tagliarla, e siccome dello Stregatto c’era soltanto la testa lui non avrebbe potuto eseguire gli ordini.
Il re e la Regina guardarono Alice con espressione interrogativa.
– Appartiene alla Duchessa, fareste meglio a chiedere a lei – disse Alice.
– È in prigione – disse la Regina, poi si rivolse al boia – portatela qui – E il boia partì come una freccia.
In quel momento la testa dello Stregatto cominciò a svanire lentamente e quando il boia tornò con la Duchessa, non c’era più.
E mentre il Re e il boia vagavano all’impazzata per cercarlo, il resto della comitiva si rimise a giocare.
… continua nel CAPITOLO 9: Chi ha rubato la torta?.
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Note ad Alice nel Paese delle Meraviglie
Alice nel Paese delle Meraviglie è un racconto veramente famoso, forse uno dei più famosi racconti per bambini.
Ne hanno fatto film, cartoni animati ed adattamenti teatrali.
Alice nel Paese delle Meraviglie è anche un racconto molto particolare dal punto di vista dello svolgimento, pieno di situazioni surreali e senza senso (il cui motivo fondamentalmente viene svelato nel finale) e anche soprattutto per i dialoghi tra i personaggi, non sempre semplici o immediatamente comprensibili.
Una delle più grandi sfide infatti, per chi vuole tradurre Alice nel Paese delle meraviglie, è cercare di ricondurre ad un senso molti dei “giochi di parole” e “nonsense” usati da Lewis Carroll, che ben si prestano ad essere usati nella lingua inglese, ma che subiscono un forte “lost in traslation” e perdita totale di significato quando si cerca di adattarli in altre lingue.
E’ per questo motivo che nel nostro adattamento troverete solo una delle tante filastrocche e parti in rima presenti nel testo originale. La storia rimane comunque completamente comprensibile e godibile anche senza quelle parti.
In questa versione sono stati volutamente tralasciati due capitoli (quelli sulla tartaruga ed il grifone) per rendere la storia più scorrevole e non troppo lunga. Nonostante la mancanza di questi due capitoli, la storia non perde la sua magia ed il magnifico significato.
Speriamo che questa nostra versione vi piaccia quanto è piaciuta a noi riscriverla!
P.S. Alice è esistita veramente e si chiamava Alice Liddel, figlia di amici di famiglia di Lewis Carroll
😊
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Chi siamo
Ciao sono Silvia, sono una Musicista e Musicoterapeuta, realizzo laboratori di musicalità per i più piccini da 0 a 6 anni, utilizzando il gioco come mezzo per migliorare e rendere più sereno il rapporto tra genitori e figli. Mentre nel tempo libero mi diverto a leggere e raccontar fiabe ai bambini. 😊
Ciao sono William, sono Designer e facilitatore certificato LEGO® Serious Play®, faccio progetti, e tante volte anche molti castelli in aria... Nel tempo libero mi diverto a scrivere le fiabe che trovate qui su fabulinis così poi Silvia ha qualcosa da leggere 😉
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