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La Regina delle Nevi ❄ CAPITOLO 2 – Kay e Gerda

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La Regina delle Nevi ❄ CAPITOLO 2 – Kay e Gerda


Nella periferia della grande città vivevano due poveri bambini, si conoscevano fin da quando erano nati, essendo i loro genitori vicini di casa, e passavano tutti i giorni assieme.
Lui si chiamava Kay e lei si chiamava Gerda.

Le loro case erano molto vicine, tanto vicine che bastava scavalcare una grondaia e attraversare una finestra per passare da una soffitta all’altra.

D’estate i due bambini prendevano le loro seggiole e si sedevano all’ombra dei ciliegi e delle rose nel giardino vicino, dove facevano giochi meravigliosi.

D’inverno, quando faceva troppo freddo per giocare fuori nel cortile, pulivano ben bene i vetri delle finestre per potersi guardare dalle rispettive case. Si salutavano sempre prima di andare a dormire.

Un pomeriggio in cui fuori stava nevicando fitto, Kay e Gerda si erano raccolti vicino alla stufa a fare compagnia alla vecchia nonna.

– Vedete miei piccoli – disse la nonna – quella neve è come le api bianche che sciamano!
Kay, pensieroso e colpito dall’affermazione della nonna, rispose:
– Anche le api bianche hanno una regina?
– Certo che ce l’hanno! E vola proprio dove le api sono più fitte. É la più grande di tutte e non si posa mai a terra. Dove vola lei il cielo è sempre più scuro e, se per caso si avvicina ad una finestra, la fa ghiacciare in modo strano, come se volesse disegnare un fiore. Si chiama la Regina delle Nevi!

I bambini guardavano incantati i fiocchi di neve scendere fuori dalla finestra. Ad un certo punto Gerda chiese:
– Ma la Regina delle Nevi può entrare anche nelle case?
Subito Kay rispose – lasciala pure entrare, ci penserò io a infilarla nella stufa per scioglierla!
Risero tutti, poi la nonna continuò raccontando altre storie.

Quella sera Kay, prima di addormentarsi, pulì con la mano il vetro ghiacciato della finestra e guardò fuori. Dalla casa di fronte Gerda aveva già fatto lo stesso e i due bambini si salutarono.

Gerda spense la candela della sua stanzetta mentre Kay rimase ancora qualche minuto a guardare la neve scendere copiosa. Guardò in particolare un grosso fiocco di neve posarsi sulla fioriera appesa al davanzale della finestra.

Quel fiocco di neve si era posato con una delicatezza inusuale, facendo uno svolazzo molto elegante prima di fermarsi. Dopo qualche istante il fiocco di neve iniziò a ingrandirsi, crescendo fino a diventare una elegante donna fatta di ghiaccio e tutta di bianco vestita.

I suoi occhi splendevano come le stelle e dopo un battito di ciglia incrociò lo sguardo incredulo di Kay. Gli fece un cenno con la mano, che tese quasi ad invitarlo a uscire di casa e seguirla in mezzo alla tormenta di neve.

Kay fece un balzo all’indietro per lo spavento e cadde per terra. Riuscì a vedere una grande ombra che passava davanti alla finestra, sembrava un enorme uccello che aveva spiccato il volo.

Quando Kay ebbe di nuovo il coraggio di avvicinarsi alla finestra e guardare fuori sulla fioriera, vide che la donna di ghiaccio era svanita.
“Che fosse la Regina delle Nevi…?” pensò Kay.

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Quel freddo inverno passò senza che la donna di ghiaccio si facesse più vedere. Arrivarono finalmente la primavera e poi la calda estate, le rose del roseto sbocciavano ed erano profumate più che mai.

Kay e Gerda stavano all’ombra, sfogliavano un libro illustrato. Erano completamente assorti nella lettura quando Kay all’improvviso esclamò:
– Ahi! Ho una fitta al cuore, mi fa molto male… e mi è entrato qualcosa nell’occhio e mi brucia!

Gerda prese subito il capo di Kay e guardò bene mentre sbatteva gli occhi, ma non vide niente. Il ragazzo, per tranquillizzarla, le disse che forse il granello di polvere se n’era andato, anche se in realtà gli faceva ancora tanto male.

Kay non poteva immaginare che nel suo occhio si fosse conficcata proprio una delle minuscole schegge dello specchio fabbricato dal folletto malvagio. E, per ironia della sorte, una scheggia aveva raggiunto anche il suo cuore.

Gerda, in lacrime per lo spavento, corse a prendere una pezzuola bagnata con cui pulire bene l’occhio di Kay. Lui si calmò un poco, poi guardò in viso Gerda e le disse in modo sgarbato:
– Perché stai piangendo?! Sei proprio brutta quando piangi!

Gerda rimase di stucco per il tono tutt’altro che gentile di Kay. Il ragazzo guardandosi intorno iniziò a dire cose cattive e malevoli:
– Ma guarda quella mela sull’albero, viene mangiata da un verme… e poi queste rose sono proprio brutte e orribili… e quel libro illustrato è solo uno stupido passatempo per bambini!

– Kay! Ma cosa stai dicendo!? – Urlò Gerda al ragazzo. Non si era mai comportato in quel modo e non lo aveva mai visto così arrabbiato.

Kay la guardò con disprezzo e corse via. Da quel momento diventò insopportabile, trattava male anche la povera nonna quando gli raccontava le storie della buonanotte.

La piccola Gerda a poco a poco si allontanò da lui, non capiva il perché la prendesse sempre in giro e usasse sempre parole scortesi con lei. Non poteva sapere che era tutta colpa delle schegge malvagie conficcate nel suo occhio e nel suo cuore…

Tornò quindi l’inverno e, nonostante tutto, prima di dormire Kay puliva ancora il vetro dal ghiaccio e salutava brevemente Gerda.

Una di quelle sere entrambi rimasero a guardare la neve cadere fuori dalle loro finestre. Ad un certo punto qualcosa attirò l’attenzione di Kay, che come un fulmine aprì la finestra e si sporse sul davanzale.

Sulla fioriera si era posato un fiocco di neve molto speciale, più grande degli altri, e Kay lo prese fra le mani. Gerda, che osservava la scena, pensò che il ragazzo volesse buttarsi giù dalla finestra, allora gli urlò:
– Cosa stai facendo Kay!? Attento!!

Ma Gerda non credette ai propri occhi quando vide il grande fiocco di neve tra le mani di kay trasformarsi in una bellissima e maestosa donna di ghiaccio. Era la Regina delle Nevi.

La donna prese il ragazzo per mano e magicamente lo accompagnò fino a terra, volando con dolcezza. Lì apparve dal nulla una slitta di ghiaccio trainata da cavalli, anch’essi fatti di ghiaccio.

– Kay!!! – gridò disperata Gerda, ma il ragazzo non la sentiva.

La Regina delle Nevi, prese la testa di Kay e gli diede un bacio sulla fronte. D’improvviso il ragazzo sembrò diventare di ghiaccio anche lui. Salirono sulla slitta e sparirono nella buia notte in mezzo alla tormenta di neve.

– Kay!!! – gridò ancora più forte Gerda, ma ormai Kay non c’era più…

… continua nel CAPITOLO 3: Il giardino della Maga dei Fiori

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Note alla Regina delle Nevi

La Regina delle Nevi è forse il racconto più lungo e complesso scritto da Hans Christian Andersen.

Racconta la storia di crescita e maturità di due ragazzi, Kay e Gerda, che dovranno affrontare le loro paure più profonde per poter alla fine essere finalmente felici insieme.

Il significato profondo di questa storia lo si intuisce già daslla suddvisione in sette capitoli, che in realtà possono essere letti quasi come storie assolutamente indipendenti tra loro, ma che insieme formano una elaborata storia in cui Gerda dimostrerà di riuscire ad affrontare il mondo contando solo sulle proprie forze, e un pizzico di fortuna (che non guasta mai).
In fondo Gerda ha sempre avuto tutte le capacità di cui aveva bisogno, solo non sapeva ancora di possederle.

Mentre Kay, grazie all’amore di Gerda, solo alla fine si renderà conto di quanto illusorie e pericolose siano state le sue ambizioni.

Questo racconto è stato alla base dell’ispirazione per il famoso film della Disney “Frozen”.

Una precisazione, nel racconto originale di Andersen, Gerda incontra prima la donna di Lapponia e poi la donna di Finlandia, che però è un controsenso in quanto, ipotizzando un viaggio verso nord, si incontra prima la Finlandia e poi la Lapponia (che è una regione della stessa Finlandia).
Per essere il più coerenti possibile con la geografia, abbiamo volutamente scambiato i nomi dei due personaggi.

Speriamo che la nostra versione vi piaccia!

😊

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Ciao sono Silvia, sono una Musicista e Musicoterapeuta, realizzo laboratori di musicalità per i più piccini da 0 a 6 anni, utilizzando il gioco come mezzo per migliorare e rendere più sereno il rapporto tra genitori e figli. Mentre nel tempo libero mi diverto a leggere e raccontar fiabe ai bambini. 😊

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