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Categoria: pasqua

La leggenda della colomba di Pasqua 🕊️

Un giovane fornaio, un gatto parlante e un dolce misterioso tutto da sfornare.

In un’antica città lombarda, tra vicoli profumati di farina e forno caldo, viveva Tino, un giovane fornaio in cerca del pane perfetto. Ma c’era un piccolo dettaglio: il suo gatto parlante, Meo, non era mai soddisfatto.

Un giorno però, il re longobardo Alboino decise di invadere la città, solo il soave profumo e la squisitezza di un dolce mai visto prima lo avrebbe fermato!

Scopri come in questa fiaba dolce e golosa.


Alla fine del racconto troverai anche il 🎨 Disegno da colorare di “La leggenda della colomba di Pasqua 🕊️“!

Qui sotto trovi la fiaba da leggere, ma se vuoi puoi ascoltare l’audiofiaba 🧸 raccontata da Silvia!

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La leggenda della colomba di Pasqua 🕊️



C’era una volta, in un’antica città lombarda, un giovane fornaio di nome Tino. Tino aveva un problema: ogni volta che sfornava il pane, il suo gatto parlante, Meo, si lamentava.

– Troppo croccante! Troppo molle! Troppo tondo! – miagolava Meo, scuotendo la testa. – E poi manca un po’ di poesia! Il pane dovrebbe raccontare una storia, non solo riempire la pancia!

Tino sospirava e continuava a impastare, sperando di trovare la formula perfetta. Provò ricette segrete, antichi metodi tramandati dai fornai più esperti, persino formule lette su pergamene ingiallite. Ma niente sembrava convincere del tutto il suo esigente assistente felino.

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Il drago e le uova di pasqua 🐲🐰

Un drago di cioccolato, un furto misterioso e un’avventura di Pasqua tutta da scoprire!

In una terra dove la magia incontra il cioccolato e i sogni dei bambini diventano realtà, si nasconde un piccolo drago dai colori dell’arcobaleno: Dragomiro.

Ma questa volta, qualcosa di strano è successo… un furto misterioso rischia di rovinare la Pasqua più dolce di sempre!

Se ami le avventure piene di indizi, risate e un pizzico di meraviglia, segui Luca e Dragomiro in una fiaba sorprendente, tra piume spettinate, cioccolata fusa e coniglietti pasticcioni.


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Il drago e le uova di pasqua 🐲🐰


C’era una volta, in una terra selvaggia e bizzarra, un draghetto con squame color arcobaleno chiamato Dragomiro.
Questo drago era un tipo davvero strano: invece di sputare fiammate come tutti gli altri draghi, sputacchiava getti di cioccolato fuso dappertutto!

Dragomiro abitava dentro una montagna, dove faceva la guardia al tesoro più prezioso del mondo: le Uova di Pasqua Magiche.
Non pensate a uova normali! Queste brillavano come per magia e, quando si aprivano, zac! I desideri dei bambini buoni diventavano realtà in un lampo.

Nel villaggio ai piedi della montagna viveva Luca, un bimbo di cinque anni con capelli arruffati e un grande sorriso a cui mancavano un paio di denti. Una mattina, Luca sentì un ruggito così forte che quasi gli fece cadere un’altro dente.
– AIUTOOOOO! Qualcuno mi dia una zampaaa!

Luca, che aveva più coraggio che buon senso, decise di andare subito a sbirciare cosa succedesse sulla montagna.
Si arrampicò, scivolò, si rialzò e finalmente trovò l’entrata della tana di Dragomiro, ma quando vide chi ci abitava dentro, iniziò a tremare tutto.

– E t-t-tu chi diavolo sei? – balbettò Luca, con le ginocchia che battevano come nacchere.
– Sono Dragomiro, il guardiano delle uova magiche – bofonchiò il drago con aria disperata – E ho un problema grosso come una montagna! Qualche furfante ha rubato la mia ricetta segreta per decorare le uova! Senza quella, non potrò preparare le uova per la Pasqua e sarà un disastro!

– Io posso darti una mano! – esclamò Luca saltellando come un grillo impazzito.
– Sul serio? Evviva! – Dragomiro per la felicità fece un giro su se stesso così veloce che schizzò cioccolata fusa dappertutto, impiastricciando anche le pareti.

Poi iniziò a indagare sull’accaduto insieme a Luca, il ladro aveva lasciato degli indizi parecchio strani.
Il primo indizio era una piuma blu tutta spettinata. Il secondo era un’impronta di zampa tonda e Il terzo, era un ciuffo di pelo bianco appiccicoso.

– Bah, – disse Luca grattandosi la testa con foga – Dobbiamo partire all’avventura per risolvere questo pasticcio!
Luca e Dragomiro si catapultarono all’esplorazione. Prima fecero irruzione nel nido dell’Uccello Blu, ma quello non sapeva nulla della ricetta rubata. Poi piombarono nella tana degli Scoiattoli Saltellanti, ma nemmeno loro avevano combinato quel guaio.

Finalmente, seguendo le tracce come due bravi detective, arrivarono a una grotta nascosta tra i cespugli.
– Sbirciamo dentro – sussurrò Luca con fare da spia.

All’interno c’era un coniglietto bianco che russava beatamente circondato da pezzi di carta colorata sparpagliati ovunque. Vicino al suo naso tremolante c’era la ricetta rubata!
– Sveglia, orecchie lunghe! – urlò Luca.
Il coniglietto fece un salto come se qualcuno gli avesse dato un pizzicotto – Accipicchia! Cosa volete da me?! – disse riprendendosi.

– Perché hai rubato la mia ricetta delle uova magiche? – domandò Dragomiro, cercando di sembrare minaccioso ma producendo solo schiocchi di caldo cioccolato.
– Perché volevo fare uno scherzetto a tutti i bambini – confessò il coniglio – Volevo decorare anch’io le uova, ma sono un vero disastro, mica sono bravo come te.

Dragomiro si grattò la testa e una lampadina si accese nel suo cervello di drago!
– Ma io ho una soluzione! Tu puoi darmi una zampa a decorare le uova. Io le riempirò di cioccolata calda e tu le scarabocchierai a modo tuo!
– Davvero? – Il coniglio iniziò a saltare come un matto e battere le zampette dalla felicità.

E così tornarono tutti alla caverna. Dragomiro sputacchiava cioccolata nelle uova mentre il coniglio le decorava con colori sgargianti e disegni storti. Luca li aiutava appiccicando adesivi luccicanti ovunque capitasse.

Quando la Pasqua arrivò, tutti i bambini del villaggio ricevettero le uova più belle e golose che avessero mai visto.

E per Luca ci fu un uovo speciale che, quando lo aprì in due, gli regalò la cosa più bella di tutte: l’amicizia con Dragomiro e il coniglietto che durò per sempre!

⚜️ Fine della fiaba ⚜️

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L’albero delle uova di Pasqua 🌳🥚

La magia dell’albero della Pasqua: quando un abbraccio vale più di mille parole.

Poggio Fiorito, un luogo dove il tempo si ferma e la magia circonda le persone, custodisce un albero straordinario: l’Albero della Pasqua.

Le sue foglie argentate danzano al vento, e ogni anno, tra i suoi rami, nascono uova di cioccolato, zucchero e colori che brillano come piccoli tesori.

Ma cosa accade quando la magia dell’albero di Pasqua svanisce?
Solo un gesto d’amore può ridare vita a una tradizione che rischia di perdersi.

Lasciati trasportare da questo racconto, dove la curiosità di una bambina e la voce di un albero antico ti guideranno in un viaggio ricco di dolcezza e poesia.

Scopri come, a volte, la vera magia non sta nei doni che riceviamo, ma nell’amore che sappiamo donare.


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L’albero delle uova di Pasqua 🌳🥚


Nel piccolo villaggio di Poggio Fiorito, ogni anno, a Pasqua, accadeva qualcosa di meraviglioso.

Al centro della piazza cresceva un albero antichissimo, dalle foglie argentate che frusciavano dolcemente al vento. Nessuno sapeva esattamente da quanto tempo fosse lì, ma tutti lo chiamavano l’Albero della Pasqua.

La sua magia era straordinaria: la notte prima della festa, tra i suoi rami spuntavano uova di ogni tipo!
Uova di cioccolato, di zucchero, decorate con colori vivaci o persino con piccoli disegni dorati che brillavano alla luce del sole.

Ogni bambino del villaggio, al mattino, correva a raccogliere la sua parte, ridendo e festeggiando con gli amici.
Ma c’era una regola importante: bisognava aspettare il giorno di Pasqua. Nessuno doveva toccare le uova prima dell’alba, altrimenti la magia sarebbe svanita!
E così, anno dopo anno, l’albero continuava a regalare la sua dolce sorpresa.

Un anno, però, qualcosa andò storto.
Quando la mattina di Pasqua i bambini corsero in piazza per raccogliere le uova… trovarono l’albero completamente spoglio!
Niente uova colorate, niente dolcetti, niente magia.
Solo rami silenziosi e foglie tristi.

– Non è possibile! – esclamò Lia, una bambina curiosa con due lunghe trecce che le scendevano sulle spalle. – Forse l’albero si è dimenticato che è Pasqua?
Gli adulti si guardarono perplessi, il sindaco si grattò la testa, e il fornaio cercò di consolare i bambini distribuendo biscotti appena sfornati.

Ma l’atmosfera era triste: la Pasqua senza l’Albero delle Uova non era la stessa.

Lia però, determinata a capire cosa fosse successo, si avvicinò all’albero e gli sussurrò:
– Albero, perché non ci hai dato le uova quest’anno? Ti senti bene?

Un lieve fruscio attraversò le foglie d’argento. Poi, con un soffio di vento, una vocina sottile rispose:
– Oh, piccola Lia… quest’anno mi sento triste.
Lia spalancò gli occhi.
– Triste? Ma perché?

L’albero sospirò. – Ogni anno offro le mie uova ai bambini, e mi rende felice vederli ridere. Ma ultimamente nessuno mi parla più, nessuno si ferma sotto le mie fronde a raccontare storie o a cantare come una volta. Tutti aspettano solo le uova, senza pensare a me. Ho creduto che forse la mia magia non servisse più…

Lia rimase senza parole. Poi, senza pensarci due volte, aprì le braccia e abbracciò il tronco dell’albero.
– Albero, mi dispiace! Noi ti vogliamo bene! Ti prometto che da oggi in poi passerò qui a salutarti e, ogni anno la sera prima di Pasqua, canteremo per te e racconteremo storie sotto i tuoi rami!

L’albero tremò leggermente, le sue foglie d’argento brillarono… e puff! Dai rami iniziarono a spuntare centinaia di uova colorate!

I bambini urlarono di gioia, gli adulti sorrisero, e il sindaco dichiarò che da quel giorno, ogni vigilia di Pasqua, tutti si sarebbero riuniti attorno all’albero per raccontare storie, cantare e ringraziarlo.

Da quel momento, il villaggio cambiò. Non solo per le uova magiche, ma per la nuova tradizione che Lia aveva iniziato.

La vigilia di Pasqua divenne una festa ancora più speciale, con canti, balli e storie che riscaldavano i cuori di tutti.
L’albero, ora più che mai, era al centro della vita del villaggio, e la sua magia sembrava più forte e luminosa che mai.

Da quel momento ogni anno a Pasqua, l’albero ricambiava l’affetto del villaggio con le sue meravigliose uova magiche, e il legame tra lui e gli abitanti di Poggio Fiorito divenne indissolubile.

La magia non era più solo nelle uova, ma nell’amore e nella gratitudine con cui ora tutti circondavano l’albero, rendendo così ogni Pasqua un momento di vera gioia e felicità.

⚜️ Fine della fiaba ⚜️

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Le uova di Pasqua del coniglietto 🐰

La fiaba del coniglietto di Pasqua: come sono nate le prime uova di cioccolato

La magia della Pasqua nasce da piccoli gesti d’amore. In un paesino incantato, due bambini si prendono cura di un dolce coniglietto rosso e bianco, ignari della sorpresa che li aspetta.

Deciso a ricambiare il loro affetto, il coniglietto decora due splendide uova, ma una fata misteriosa trasforma il suo dono in qualcosa di ancora più speciale. Così nasce una tradizione amata da tutti i bambini.

Vuoi scoprire come le uova colorate sono diventate di cioccolato? Immergiti in questa fiaba pasquale, ricca di magia, amicizia e dolci sorprese!


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Le uova di Pasqua del coniglietto 🐰


Era il giorno prima della Pasqua, e in tutto il paese si stavano facendo i preparativi per le festa.
In questo piccolo paesino vivevano due bambini, Alfio e Serena, che si volevano tanto bene e stavano sempre insieme.

I due vivevano nello stesso cortile, e da qualche mese avevano iniziato a prendersi cura di un piccolo coniglietto dal pelo tutto rosso e bianco.
Il coniglietto voleva tanto bene ai due bambini, perché lo coccolavano e non gli facevano mai mancare carote e acqua a volontà.

Sapendo che tra poco sarebbe arrivata la Pasqua, il coniglietto voleva regalare ai due bambini qualcosa di speciale.
Andò quindi dalla sua amica gallina, chiedendole se avesse un paio di uova da dargli. Le voleva decorare tutte con righine e fiori per poi darle ad Alfio e Serena.
La gallina gli diede le uova ben volentieri, e il coniglietto iniziò subito a decorarle con mille colori.

Una volta finito di decorare le uova, il coniglietto le guardò tutto soddisfatto, e pensò che sarebbe stata una sorpresa fantastica per i due bimbi!
Però, per fare una sorpresa ad Alfio e Serena, doveva trovare un posto dove tenerle nascoste fino al giorno dopo.
Corse subito nel bosco, lì si ricordava che c’era un piccolo prato fiorito frequentato solo dai piccoli animaletti della foresta.

Quando arrivò al prato sistemò le uova ben riparate in mezzo ai mille fiori colorati che ricoprivano tutto.
Ma su quel prato fiorito stava gustandosi il primo sole di primavera una fata che, vedendo il coniglietto che nascondeva le splendide uova decorate, gli chiese tutta incuriosita cosa stava facendo.
– Sono per i miei due cari amici Alfio e Serena, voglio fare loro una sorpresa per domani che è il giorno di Pasqua – disse il coniglietto.

La fata sorrise – sarà sicuramente una bellissima sorpresa! – e guardò il coniglietto andare via tutto contento verso casa.
Poi la fata andò a rimirare le due meravigliose uova decorate, e le venne un’idea.
Al mattino seguente, il coniglietto corse al prato per prendere le due uova da regalare ad Alfio e Serena, ma quale sorpresa lo attendeva quando arrivò!

Il prato era interamente ricoperto da splendide uova decorate del tutto simili alle sue, e ce n’erano talmente tante da farci un regalo a tutti i bimbi del paese!
La fata si avvicinò al coniglietto con in mano le due uova che aveva lui stesso decorato e gli disse.
– Ecco tieni, portale ai tuoi amici, e spero che il piccolo cambiamento che ho fatto gli piaccia.

– Quale cambiamento, a me sembrano identiche a come le ho fatte io… – rispose il coniglietto.
– Sì, fuori sono uguali, non mi sarei mai permessa di toccare la tua opera d’arte, ma dentro ora sono di dolce cioccolato!
Il coniglietto fu tanto sorpreso quanto contento della magia che aveva fatto la fata che non sapeva più come ringraziarla.

– Se vuoi ringraziarmi, dì ai tuoi amici di portare qui tutti i bimbi del paese per festeggiare assieme, sentire le loro voci piene di gioia sarà per me il migliore dei ringraziamenti.
Così il coniglietto corse via a portare le uova ad Alfio e Serena, che quando scoprirono che erano fatte di cioccolato non sapevano più dove nascondere la felicità.

Ma la vera festa fu vedere tutti i bimbi del paese correre al prato fiorito e sedersi a mangiare il loro uovo di Pasqua, mentre nascosta in un angolino una fata dal cuore d’oro si gustava tutta contenta le loro grida di gioia.

⚜️ Fine della fiaba ⚜️

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Il coniglietto di Pasqua del Re 🐇🤴

Ma lo sapete che il coniglietto di Pasqua in realtà era una magica gallina dalle uova d’oro?! Ma come ha fatto a diventare un coniglietto? E perchè regala le uova a Pasqua?

Molto tempo fa, prima che il Coniglio di Pasqua portasse uova ai bambini, un re avaro desiderava un regalo speciale. Una povera donna gli donò la sua gallina, ma lui voleva di più.

Grazie alla magia, la gallina iniziò a deporre uova colorate e, di tanto in tanto, persino uova d’oro! Ma l’avidità del re e un piccolo errore del suo mago cambiarono per sempre la storia.

Come ha fatto un semplice coniglio bianco a diventare il simbolo della Pasqua? Scopri con questa fiaba incantata il segreto nascosto tra le uova colorate!


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Il coniglietto di Pasqua del Re 🐇🤴


Tanto tempo fa, molto prima che il coniglietto di Pasqua portasse le uova ai bambini, c’era un re.

Era il periodo prima della Pasqua, il compleanno del re si stava avvicinando e lui si aspettava che tutte le persone del regno gli facessero un regalo. E più i regali erano costosi, più gli piacevano.

Nel suo regno viveva una donna molto povera, che di prezioso aveva solo una gallina che deponeva molte uova. La donna non aveva soldi per comprare un regalo al re, così decise di regalargli la sua gallina.

L’avido re non fu molto colpito dal regalo, anche se la gallina gli dava tutte le mattine gustose uova da mangiare a colazione. Ma un giorno gli venne un’idea.

Chiamò il suo mago di corte e gli disse che gli sarebbe piaciuto di più se la gallina avesse deposto uova d’oro.
Il mago si mise a lavorare molto duramente per trovare un incantesimo che facesse deporre alla gallina uova d’oro, e alla fine ci riuscì.

L’incantesimo del mago, però, non era perfetto: ogni mattina infatti la gallina deponeva splendide uova tutte colorate, e solo ogni tanto deponeva anche uno splendido uovo d’oro.

Il re ne fu comunque molto felice, perché così diventava sempre più ricco e se ne poteva vantare con tutti.
La gallina dalle uova d’oro, però, attirò le invidie di tutti i nobili del regno, così il re decise di far costruire una solida gabbia per proteggerla.

Il re, poi, pensò furbamente anche ad uno stratagemma per evitare che la gallina venisse rubata: ogni volta che qualcuno fosse venuto a fargli visita al castello, avrebbe detto al mago di nascondere la gallina speciale e sostituirla con una gallina normale.

Un giorno venne a far visita al re una delegazione di nobili di un altro paese e quindi la gallina speciale fu scambiata con una normale.
Come il re aveva previsto, quella notte qualcuno rubò la gallina dalla gabbia.

La mattina dopo, quando il re vide la gabbia vuota, si mise a ridere perché sapeva che la sua gallina speciale era ancora al sicuro.
Il re disse al mago di rimettere nella gabbia la sua gallina dalle uova d’oro e se ne andò a fare una passeggiata.

Quando tornò a controllare la gabbia, però, ci vide dentro solo un coniglio bianco.
– E tu come sei entrato lì? – disse il re.

Pensando ad un buffo scherzo del suo mago, il re chiamò il suo inserviente e gli ordinò di riportare il coniglio nella foresta.
Il re convocò il mago, perché voleva sapere dove fosse la sua gallina speciale.

Il mago rispose che l’aveva rimessa nella gabbia, poi sbiancò in viso e si rese conto di aver dimenticato qualcosa…
– Tutte le volte che qualcuno vi viene a far visita, mio sire, trasformo la gallina in un coniglio bianco per nasconderla meglio, solo che questa volta, quando ho rimesso il coniglio nella gabbia, mi sono dimenticato di ritrasformarlo in gallina! – disse piangendo il mago.

Il re si rese conto che il coniglio che aveva fatto riportare nella foresta era in realtà la sua gallina speciale…
Tutti i suoi soldati perquisirono l’intera foresta, ma ormai del coniglio non c’era più traccia. Il re pianse per molti giorni la perdita della sua gallina dalle uova d’oro, ma alla fine se ne fece una ragione.

Passarono gli anni e il coniglietto non si vide mai più, ma i bambini del regno ancora oggi, proprio nel periodo prima della Pasqua, trovano delle strane ma bellissime uova colorate lasciate nei giardini e nella foresta vicino al paese.

E ogni tanto qualche bambino fortunato, trovava anche un uovo d’oro!

⚜️ Fine della fiaba ⚜️

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L’Uovo di gallina di Pasqua 🐔

A volte nelle uova di Pasqua c’è una sorpresa inaspettata!

Bastano dei piccoli e semplici gesti di condivisione per far felici i bambini, magari solo un po’ più sfortunati degli altri.

L’Uovo di gallina di Pasqua 🐔

C’era un uovo che era stato lasciato dalla gallina in una zona appartata del fienile. Lo aveva lasciato lì di proposito perché era straordinariamente grande, diverso dagli altri.
E sapeva che, come tutte le cose diverse doveva essere isolato, non far parte del gruppo.

Questo è quello che pensava la gallina. Non era poi successo così anche alla sua amica anatra? Non aveva uno degli anatroccoli, il più brutto, che aveva lasciato di proposito mamma e fratelli perchè lo insultavano sempre? Era troppo grosso e diverso. Proprio come il suo uovo!

E l’odiosa e dispettosa gatta, non aveva messo da parte un piccolo gattino perchè il suo istinto lo credeva malato?
E la coniglietta, che dopo aver partorito è stata con loro solo due minuti per allattarli. Eh sì, lei dice che lo ha fatto per proteggere i piccoli, così la tana resta segreta.  Ma a chi la vuole dare a bere?
E l’odiosa aquila, che ogni tanto arriva dalle montagne sorvolando sopra le loro teste facendole scappare tutte. A volte però riusciva ad afferrare al volo qualche animale e lo portava via con gli artigli: si dice che lasci che i figli si azzuffino tra di loro senza intervenire. Poverini!

Insomma, avrebbe potuto raccontarne tante altre di storie che aveva visto in prima persona in cascina, quindi anche lei doveva fare qualcosa.
E lo fece, aveva contribuito mettendo da parte il suo uovo diverso. Ma era in fin dei conti una buona mamma, quindi lo depose nella paglia, al morbido, in una zona più fresca, in alto, in modo che altri animali non se ne cibassero.
Di più non poteva fare, affidava tutto al destino. Il suo compito era finito.

Sta di fatto che quel giorno fosse Pasqua e, nel pomeriggio, tutti i bimbi del vicinato chiesero al padrone della cascina se potevano fare una festa nel fienile, portando tutte le uova ricevute in dono e giocando con le varie sorprese contenute. L’uomo acconsentì, ben sapendo che gli avrebbero lasciato tutte le carte e la paglia sparpagliata qua e là. Figuriamoci se non avessero giocato a buttarsela addosso. Ma In fin dei conti era Pasqua!

Al pomeriggio ecco che un frotta di bimbi arrivarono, chi con uno chi con due o più uova. Sarebbe stata una grande festa!
Il figlio del contadino non potette partecipare perché era povero, non aveva ricevuto nemmeno un uovo. Che figura avrebbe fatto ad entrare? Da mendicante, e lui non voleva questo. Stette in disparte a sbirciare e vide tirar fuori dalle uova tanti giochi. Ma lui avrebbe preferito prima mangiarsi un uovo di cioccolata intero, poi i giochi.

I ragazzi, una volta finito con le uova fecero quello che il padrone aveva pensato: giocare con la paglia. Ma mentre fecero questo chi trovarono? Il nostro grande uovo di gallina! Meravigliati dalla grossezza lo esaminarono tutti e a uno di loro, il più giudizioso, venne in mente che il figlio del contadino non era con loro, e sapevano che era molto orgoglioso per accettare di condividere con lui le uova di cioccolato ma…

In cerchio, perché lui non vedesse (lo avevano intravisto che sbirciava), presero dolcemente l’uovo di gallina, lo pulirono bene, e, con i pezzetti di cioccolato avanzati fecero un mosaico attorno al guscio: diventò così un bellissimo uovo di cioccolato variopinto. Cioccolato nero fondente, al latte, bianco, alla nocciola. Lo avvolsero nella carta più bella che avevano e lo chiamarono. Entrato gli diedero il suo uovo, visto che la gallina era sua. Non poteva così rifiutarlo!

Lo apri delicatamente, e, meraviglia, anche lui aveva il suo Uovo di Pasqua, molto particolare e dentro c’era un pulcino.
Che bellissimo regalo. Ma la sorpresa maggiore fu capire che aveva tanti amici e non lo immaginava.

Adesso anche lui e il suo pulcino potevano unirsi con loro a giocare.
Che bella Pasqua!

⚜ Fine della fiaba ⚜

Copyright del Testo © Lulù Barabino

Chi sono

Lulù - fabulinis.com

Ciao sono Lulù, sono una nonna con molteplici passioni fra cui quella di attingere da esperienze quotidiane spunti per scrivere una fiaba o una filastrocca. Sono appassionata di tutto ciò che è bello. Non mi pongo obiettivi ma mi piacerebbe un giorno riuscire a pubblicare un libretto con i miei racconti. 😊

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