I musicanti di Brema 🐎🐕🐈🐓

I Musicanti di Brema: una fiaba di amicizia, ingegno e coraggio
Un asino, un cane, un gatto e un gallo, stanchi di essere considerati inutili, decidono di partire per Brema e diventare musicanti. Ma lungo il cammino, si imbattono in un gruppo di briganti e, con astuzia e spirito di squadra, riescono a ribaltare le sorti a loro favore.
Questa fiaba classica dei fratelli Grimm insegna che l’unione fa la forza e che, anche quando tutto sembra perduto, l’ingegno e la collaborazione possono portare a un lieto fine.
Alla fine del racconto troverai anche il 🎨 Disegno da colorare de “I musicanti di Brema 🐎🐕🐈🐓“!
I musicanti di Brema 🐎🐕🐈🐓
C’era una volta un vecchio asino che ormai faceva fatica ad alzarsi, camminare e trasportare i sacchi di farina che il suo padrone gli caricava sulla schiena ogni giorno.
– Ormai sei diventato inutile! – disse l’uomo – Domani ti porterò al macello!
Il povero asino pensò tra sè e sè: “che razza di ingrato, dopo tutto il lavoro che ho fatto per te…”
Così gli venne un’idea: non appena il padrone si allontanò, scappò via dalla stalla e si incamminò verso la vicina città di Brema, in cerca di fortuna.
Mentre camminava l’asino pensava a cosa avrebbe fatto una volta arrivato a Brema, e decise che sarebbe entrato a far parte della banda cittadina.
Lungo la strada l’asino incontrò un cane accucciato, che si lamentava borbottando.
– Cos’hai da lamentarti, cane? – chiese l’asino.
– Son vecchio e malandato, così non riesco più ad andare a caccia col mio padrone. Ha pure cercato di accopparmi ma io sono scappato… solo che adesso non so cosa fare…
– Allegro, vecchio mio! Vieni con me a Brema, entreremo nella banda cittadina e vivremo bene! – disse l’asino.
Il cane, trovando l’idea interessante, decise di seguirlo.
Proseguendo per la strada, i due incontrarono un gatto sdraiato per terra, che si lamentava borbottando.
– Cos’hai da lamentarti, gatto? – chiese l’asino.
– Son vecchio e malandato, poi oggi ho graffiato il sofà della mia padrona, e lei ha cercato di tirarmi il collo, quindi sono scappato… solo che adesso non so cosa fare…
– Allegro, vecchio mio! Vieni con noi a Brema, entreremo nella banda cittadina e vivremo bene! – disse l’asino.
Il gatto, trovando l’idea interessante, decise di seguirli.
Poco dopo si trovarono tutti nei pressi di una fattoria, dove incontrarono un gallo che, appollaiato sopra la staccionata, si lamentava cantando a squarciagola.
– Cos’hai da lamentarti, gallo? – chiese l’asino.
– Son vecchio e malandato, poi domani arriveranno ospiti e la mia padrona ha deciso di cucinarmi in brodo, quindi sono scappato… solo che adesso non so cosa fare…
– Allegro, vecchio mio! Vieni con noi a Brema, entreremo nella banda cittadina e vivremo bene! – disse l’asino.
Il gallo, trovando l’idea interessante, decise di seguirli.
Ma Brema era lontana e iniziava a fare buio. La compagnia era ormai stanca e affamata e voleva fermarsi a dormire sotto gli alberi del bosco.
L’asino, scrutando in mezzo agli alberi, vide una casetta con una luce accesa e propose di andare a vedere. Tutti lo seguirono.
Avvicinandosi piano, sbirciarono da una delle finestre, e videro che dentro c’era una banda di briganti seduti attorno ad una tavola riccamente imbandita.
Vedendo tutto quel cibo, ai quattro gli si strinse lo stomaco dalla fame.
– Quanto vorrei anch’io poter mangiare tutto quel ben di Dio… – disse il cane.
– Quella tavola imbandita farebbe proprio al caso nostro – continuò il gatto.
– Già, ma come facciamo a prendere quel cibo? – continuò il gallo.
– Forse mi è venuta un’idea… – concluse l’asino, che si mise a spiegare sottovoce il suo piano.
Dopo che furono tutti d’accordo, l’asino puntò le zampe anteriori sul davanzale della finestra, sul suo dorso salì il cane, sulla groppa del cane salì il gatto e sulla schiena del gatto salì il gallo.
Al segnale dell’asino iniziarono tutti a far rumore a più non posso: l’asino ragliava, il cane abbaiava, il gatto miagolava e il gallo cantava a squarciagola.
L’asino diede un colpo al vetro della finestra, che si frantumò, e con un balzo entrarono in casa.
I briganti, terrorizzati da quel frastuono infernale, credettero che fosse entrato in casa uno spettro maligno e se la diedero a gambe, scappando di corsa nel bosco.
Finalmente l’asino, il cane, il gatto e il gallo avevano di che mangiare a sazietà. Dopo che ebbero riempito per bene le loro pance, decisero che era giunta l’ora di dormire.
Spensero la luce. L’asino si sistemò fuori casa vicino al letamaio, il cane dietro la porta sul retro, il gatto nella calda cenere del camino e il gallo sulla trave più alta del tetto.
Intanto i briganti, nascosti nel bosco, vedendo che nella casa era tutto buio, decisero di tornare a riprendersi il loro bottino nascosto in un baule. Il più fifone tra loro fu estratto a sorte per andare a controllare se nella casa fosse tutto tranquillo.
Il brigante fifone entrò senza far rumore, e volendo accendere una lampada accostò un fiammifero vicino ai carboni ardenti del camino.
Ma quelli che credeva essere carboni ardenti, erano in realtà gli occhi del gatto, sfavillanti al buio!
Il gatto, profondamente infastidito, gli saltò addosso graffiandogli tutta la faccia.
Il brigante si spaventò a morte e cercò di fuggire dalla porta sul retro, dove inciampò nel cane che prontamente lo morse ad una gamba.
Sempre più terrorizzato, cercò allora di attraversare il cortile passando per il letamaio dove, svegliato dal trambusto, lo stava aspettando l’asino, che gli sferrò un bel calcio nel sedere.
Il gallo, svegliato di soprassalto, gridò a squarciagola “chicchirichì!”. Il brigante, sgomento, scappò via di corsa nel bosco e tornò a raccontare ai suoi compari:
– Nella casa c’è un’orribile strega che mi ha graffiato tutta la faccia! E poi sulla porta c’è un uomo col coltello che mi ha ferito alla gamba! E nel cortile c’è un mostro che mi ha colpito con un bastone di legno! E in cima al tetto c’era un giudice che diceva “portatemi quel brigante!”.
Tutti i briganti si guardarono in faccia atterriti, e si dissero che non valeva la pena rischiare la vita per il bottino nascosto nella casa. E così fuggirono via e non si fecero mai più vivi.
Intanto i quattro musicanti di Brema, contenti di aver finalmente trovato un posto tutto per loro, non vollero più andare a Brema a far parte della banda, ma restarono per tutta la vita in quella comoda casetta.
E vissero tutti felici e contenti.
⚜️ Fine della fiaba ⚜️
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Bellissimo racconto breve interessante divertente!!!❤️👍
Grazie di cuore Gabriela! 💛 Sapere che ti ha divertito e appassionato è la soddisfazione più grande per noi!
Un abbraccio 🤗
Questa storia è raccontata ed interpretata davvero benissimo. Complimenti a Wimmali, come dice mia figlia Anna😄. Buonanotte e sogni d’oro a tutti!
Ciao Ilenia, che meraviglia leggere questo messaggio!
Soprattutto un grazie speciale alla tua piccola Anna per il suo dolcissimo “Wimmali” 😍
Vi mandiamo un grandissimo abbraccio e vi auguriamo tante tante notti piene di sogni magici! 🌙✨