Gli scherzi sono una cosa bellissima, ma non bisogna esagerare, sennò alla fine nessuno ti prende più sul serio e si rischia di fare una brutta fine…
Come insegna la morale della favola Al lupo al lupo, conosciuta anche come Lo scherzo del pastore, a forza di dire le bugie non si viene più creduti neanche quando dice la verità.
E’ una delle favole di Esopo più famose, noi di fabulinis abbiamo preparato una versione perfetta da raccontare ai bambini a cui scappa qualche piccola bugia di troppo…
Alla fine del racconto troverai anche il 🎨 Disegno da colorare di “Al lupo! Al lupo! 🐺“!
Guarda la videofiaba raccontata da Silvia
Qui sotto trovi la
fiaba da leggere, ma se vuoi puoi
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Al lupo! Al lupo! 🐺
C’era una volta, in un piccolo paesello in mezzo alla campagna, Loris, un pastorello un po’ monello. Lui si divertiva sempre a fare un sacco di scherzi.
Da qualche giorno, però, alcuni cacciatori avevano avvistato nel bosco vicino al paese un grosso lupo, che si aggirava in cerca di cibo. Quella notte, infatti, dal gregge di un vicino erano sparite delle pecore, molto probabilmente prese e mangiate dal lupo.
Il giorno seguente, suo papà decise che per Loris era giunto il momento di dare una mano al lavoro in fattoria. Gli disse quindi di fare la guardia al suo gregge di dieci pecore, durante la notte.
Non doveva far altro che stare nella parte alta del fienile, dove nessun lupo sarebbe potuto arrivare. Se per caso avesse sentito dei rumori strani o addirittura fosse riuscito a vederlo, avrebbe dovuto correre in strada e gridare “Al lupo! Al lupo!”. Così anche i vicini sarebbero accorsi e avrebbero dato una mano ad acciuffarlo.
Loris, da bravo ragazzo, quella sera si mise a guardia delle pecore, ma il tempo passava e non succedeva niente.
– Uffa! Io qui mi annoio…
Una pecora lo guardò belando: Beee…
Loris le fece la linguaccia, e continuò a sorvegliarle.
Le ore sembravano non passare mai, le pecore dormivano tranquille, ma del lupo non c’era nessuna traccia.
La noia era talmente tanta che si stava per addormentare, quando gli venne in mente uno scherzo che avrebbe divertito tutto il paese.
Scese giù dal fienile e corse in strada gridando – Al lupo! Al Lupo! – e in men che non si dica mezzo paese era già uscito dalle proprie case col forcone in mano, pronto a dar la caccia al lupo.
Suo papà gli corse incontro e gli chiese:
– Dimmi ragazzo mio, dove hai visto il lupo?
Loris, sorpreso da tanto trambusto, non sapeva cosa rispondere.
– Scusatemi tutti, mi stavo annoiando tanto a far la guardia alle pecore che ho pensato di farvi uno scherzo…
Gli abitanti del paese, un po’ arrabbiati per essere stati tirati giù dal letto a quell’ora della notte, ma sollevati dal sapere che non c’era il lupo, tornarono borbottando nelle loro case.
E Loris tornò a far la guardia alle pecore, tutto contento e divertito per lo scherzo ben riuscito.
La notte seguente fu uguale. Loris si annoiava talmente tanto che, ad un certo punto, decise di replicare lo scherzo della notte precedente. Corse di nuovo in strada gridando – Al lupo! Al Lupo! – e in men che non si dica mezzo paese era già uscito dalle proprie case col forcone in mano, pronto a dar la caccia al lupo.
– Dimmi ragazzo mio, dove hai visto il lupo? – gli chiese suo papà.
– Scusatemi tutti, mi stavo annoiando tanto a far la guardia alle pecore che ho pensato di farvi uno scherzo…
Questa volta gli abitanti del paese la presero meno bene, e il suo papà, dopo averlo sgridato sonoramente, lo rimandò di corsa a far la guardia al fienile.
Ma per Loris era troppo divertente veder uscire di casa in pigiama tutti i suoi vicini, così decise di continuare a fare lo scherzo ogni santa notte.
Solo che dopo un po’ la gente, stufa di questo stupido scherzo, non lo stava più ad ascoltare. Si girava nel letto e continuava a dormire.
Finché, una notte, Loris corse ancora in strada gridando – Al lupo! Al lupo! – ma nessuno si degnò di uscire di casa.
Così rimase triste e solo in mezzo alla strada, il suo scherzo ormai non funzionava più. Ritornò quindi al suo fienile e si mise comodo sulla paglia a far la guardia alle pecore.
Ma poco dopo sentì uno strano rumore provenire da fuori, si alzò per guardare meglio verso la porta e cosa vide? Il lupo! Era entrato nel suo fienile!
Loris finalmente poteva dare dimostrazione della sua bravura e del suo coraggio, scese dall’altra parte del fienile e corse in strada gridando – Al lupo! Al lupo! – con tutta l’aria che aveva nei polmoni, ma nessuno, anche stavolta, si degnò di uscire di casa.
– Al lupo! Al lupo! – continuò a gridare il povero Loris. Ma nessuno ormai credeva più alle sue parole.
– Al lupo! Al lupo! – si sgolò Loris.
– Loris, piantala! – gli gridò uno dei vicini.
Fu allora che Loris capì che nessuno lo avrebbe ascoltato, proprio ora che invece stava dicendo la verità.
Loris sapeva di averla fatta grossa questa volta, perché infatti quando tornò a controllare il fienile, le pecore non c’erano più! Il lupo le aveva portate via tutte!
E adesso chi lo sentiva il papà?!
La sgridata per Loris fu esemplare. Loris promise solennemente di non dire mai più bugie e di smetterla di fare scherzi di cattivo gusto come quello, perché, quando ci sono in giro i lupi, non si scherza!
Morale della favola: a forza di dire le bugie non si viene più creduti neanche quando dice la verità.
🎨 Scarica il disegno da colorare di “Al lupo! Al lupo! 🐺“!
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