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Tag: emozioni

Il bambino che parlava con la Luna 🌙

Non si è mai veramente soli, basta alzare lo sguardo e usare la fantasia

Questo racconto notturno perfetto come fiaba della buonanotte, parla di un bimbo che guarda la luna fuori dalla finestra e inizia ad osservarla e parlare insieme a lei raccontandole una favola.

fabulinis ringrazia Armando e Paola (la maestra Paola) Goldin per aver condiviso con noi questo racconto, che speriamo vi piaccia tanto quanto è piaciuto a noi!

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Ascolta qui l’audiofiaba del bambino che parlava con la luna:

Il bambino che parlava con la Luna 🌙 storia completa


In una città qualunque, in un palazzo qualunque, viveva un bambino che si sentiva solo perché non aveva fratelli e nel suo palazzo non vi erano bambini che lui conoscesse con cui giocare.
Così, una sera in cui si sentiva più solo del solito si mise a guardare fuori dalla finestra della sua camera e tutto ad un tratto fu attratto da una luce: quella della luna! Una falce di luna!

Incuriosito cominciò a fissarla e la luna gli tenne compagnia con la sua aura argentata.
Ad un certo punto un bruco fece capolino sulla luna e, strisciando, si acciambellò su se stesso formando un occhio (sembrava che la luna avesse un occhio solo) e tutto ciò fece sorridere il bambino.

Il giorno dopo e nei giorni successivi il bambino si mise sempre a guardare la luna dalla finestra e, a mano a mano che lei cresceva, sembrava quasi che venisse fuori un viso perché, ad un certo punto, invece che un bruco, se ne presentarono due che appallottolati diventarono due occhi e, poco dopo arrivò un terzo bruco che si mise per lungo formando una specie di sorriso nella luna e questo confortava il bambino che iniziava a sentirsi meno solo e, per ringraziare la grande luna, una sera decise di raccontarle una storia.

“Questa è la storia del treno dei desideri” iniziò il piccolo. “È un treno che fa un lungo viaggio e ogni paese che lui attraversa ha un nome speciale: felicita’, amicizia, amore, rispetto, condivisione, gioia…
Ad ogni stazione si può esaudire un desiderio.
Il capotreno quando il treno si ferma, consegna ai viaggiatori una busta contenente un desiderio, così, alla fine del viaggio, anziché essere triste sei felice perché ricco di desideri esauditi!”
“Sarebbe bello” disse il bambino sospirando “ che esistesse davvero un treno del genere”.

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Luna. Ediz. a colori

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La luna , a quel punto, chiese al bambino quale fosse il suo più grande desiderio “Non essere mai più solo” rispose il piccolo e lei lo invitò a guardarsi intorno e… lui vide le luci delle camere da letto degli altri palazzi tutte accese e tanti bambini e bambine che lo salutavano .

Anche la luna ringraziò il bambino: “mi sentivo tanto sola anche io, non avevo le stelle vicino ed ero sempre triste; poi sei arrivato tu e mi hai fatto tornare il sorriso!”
Infatti i tre bruchi altro non erano che il risultato della fantasia del bambino! Lui aveva desiderato di poter parlare con la luna e il capotreno lo aveva sentito provvedendo ad esaurire i suoi desideri

La sera dopo la luna sorrideva:anche lei era felice perché il cielo era pieno di stelle e da allora non si sentì mai più sola e il bambino trovò tantissimi amici lungo il suo cammino e, diventato grande, diventò il capotreno più gentile al mondo.

⚜ Fine della fiaba ⚜
Ringraziamo Armando e Paola (la maestra Paola) Goldin per aver condiviso con noi questa tenera fiaba.


La bacca dell’eternità 🌱

Perchè passare del tempo a litigare quando ci si può aiutare tutti quanti a vicenda?

L’insegnamento che ci vuole dare La bacca dell’eternità, scritta dal piccolo Marco, è molto chiaro: perdere tempo a litigare è assolutamente inutile, molto meglio parlarsi, fare pace e aiutarsi a vicenda.

Noi di fabulinis ringraziamo Marco e la sua mamma Luciana che hanno voluto condividere questa bellissima fiaba.

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Ascolta qui l’audiofiaba della bacca dell’eternità:

La bacca dell’eternità 🌱 storia completa


Tanto tempo fa, nella parte più fitta dei boschi dell’appennino Tosco-Emiliano, vivevano maghi, streghe, folletti e troll.
Questi purtroppo, vivevano sempre in lotta perché ognuno di loro voleva per sé l’unica bacca della grande quercia, che avrebbe dato la vita eterna a chiunque l’avesse mangiata in una notte di luna piena.

I maghi, che erano bravi e amavano la natura e tutti gli esseri viventi, erano aiutati dagli elfi e dai folletti.
Mentre le streghe, cattive, egoiste e che pensavano solo a sé stesse, erano aiutate dai trolls che le amavano perdutamente.

In una notte di luna piena, durante una delle battaglie che si svolgevano a colpi di bacchette magiche, spade, pugni e tranelli, scoppiò un terribile temporale, come non se ne vedeva da molto tempo.
Tuoni, fulmini, lampi e grandine, non si capiva più niente, il vento spazzava via ogni cosa, sembrava che la natura si fosse definitivamente stancata di quelle inutili battaglie.
Poi, un fulmine colpì la grande quercia, che prese fuoco e bruciò insieme alla sua bacca della vita eterna.

Tutti, maghi, streghe, folletti e troll si fermarono, finalmente capirono che non esisteva la vita eterna, ma che tutto ha una fine.
Da allora vissero in pace, aiutandosi a vicenda.

⚜️ Fine della fiaba ⚜️
fabulinis ringrazia di cuore il piccolo Marco, che ha scritto la fiaba, e la sua mamma Luciana per averla condivisa con noi.

Sara alla ricerca di Babbo Natale 🎁

La piccola Sara vuole scoprire dove vive Babbo Natale, anche perchè a furia di non vederlo mai per davvero sta iniziando a credere che non esiste! Ma per fortuna alla fine ascolterà il suo cuore…

Nel periodo di Natale è sempre bello raccontare delle favole che parlano di sogni e di desideri che si realizzano.

Quello di Sara alla ricerca di Babbo Natale lo abbiamo scrito noi di fabulinis per insegnare ai bamibini che ad ascoltare il proprio cuore non si sbaglia mai.

Sara lo ha fatto ed ha ricevuto una bellissima sorpresa!

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🖌 Disegno da colorare 🎨

Alla fine del racconto troverai anche il disegno da colorare di Sara alla ricerca di Babbo Natale!

🔊 Audiofiaba 😴

Nella pagina delle Audiofiabe, puoi ascoltare Sara alla ricerca di Babbo Natale raccontata da Silvia!

Sara alla ricerca di Babbo Natale 🎁 storia completa


C’era una volta una bimba che non era per niente convinta dell’esistenza di Babbo Natale.
Sara, questo era il suo nome, aveva sempre chiesto di essere portata a vedere la casa di Babbo Natale, ma nessuno era mai riuscito ad accontentarla.

La sera della Vigilia di Natale, mamma e papà le avevano messo il pigiamino e portata in cameretta per darle il bacio della buona notte.
Quando fu tutta sola, Sara iniziò a parlare al suo caro orsacchiotto.

– Io non capisco perché nessuno mi riesce a dire dove abita Babbo Natale… io vorrei tanto incontrarlo di persona!
L’orsacchiotto la fissava con i suoi grandi occhioni neri, ma non poteva darle una risposta.
– Nessuno sa dove sia Babbo Natale, e nessuno l’ha mai visto… secondo me non esiste…
In quel momento nella stanza si sentì come il suono di un campanellino.
– Ne sei proprio sicura? – disse una vocina leggera che non si sapeva da dove arrivasse.
Sarà si guardò intorno per capire chi avesse parlato, poi guardò il suo orsacchiotto, che la guardava col solito sorriso.

– Sei sicura che Babbo Natale non esista? – continuò la vocina.
– Bè no, non ne sono sicura, è che vorrei tanto vederlo, ma nessuno mi sa dire dove sia…
– E cosa ti dice il tuo cuore…?
Sara esitò un attimo.
– Che esiste…
– Allora infilati le pantofole, forse questa sera il tuo desiderio verrà esaudito…

Sara balzò giù dal letto e infilò le pantofole, che però non erano proprio le sue, erano pantofole magiche! Ma Sara non ci fece nemmeno caso.
Una volta infilate le pantofole, la finestra della cameretta si aprì, e come per magia i suoi piedini si staccarono dal pavimento e Sara uscì dalla stanza volando leggera come un soffio di vento.

Sara era tutta circondata da piccole scintille, e continuò a salire sempre più in alto, finché le luci delle case del paese diventarono piccole piccole.
Sara iniziò a sorvolare prati innevati, foreste e pianure, finché ad un certo punto arrivò ad una vallata tutta piena di abeti addobbati con luci e festoni. In mezzo c’era una piccola casetta, tutta illuminata.

Piano piano Sara cominciò a scendere verso la casetta, fino a posarsi proprio di fronte alla porta.
Sara era ancora tutta emozionata per il volo appena fatto e per i meravigliosi paesaggi visti, ed era rimasta davanti alla porta con la bocca aperta.
Dalla casetta tutta illuminata si sentivano provenire dei bellissimi canti di Natale.

Sara alzò la manina per bussare, ma la porta si aprì ancor prima di averla toccata. Davanti a lei c’era un elfo vestito di verde, tutto sorridente.
– Ciao! – esclamò l’elfo – benvenuta nella casa di Babbo Natale!
Sara, sempre più meravigliata e piena di gioia, entrò.

Si ritrovò in un enorme e fiabesco salone, dove c’era l’albero di Natale più grande che avesse mai visto.
Nella sala cantavano e saltellavano un sacco di elfi, tutti indaffarati per i preparativi della Vigilia di Natale, e tutt’intorno all’albero era un tripudio di regali, dolci, festoni e colori.
Sara era talmente sbalordita da tutta quella meraviglia che continuava a guardarsi intorno ancora a bocca aperta.

Finché, da una porta laterale, entrò un grande omone, tutto vestito di rosso e bianco. Era Babbo Natale!
Sara non credeva ai propri occhi, era lui, era veramente lui! Finalmente ogni dubbio era svanito.
Babbo Natale le andò incontro per salutarla.
– Ciao piccolina, come ti chiami? – le chiese con la sua vociona bella e calda.
– Io mi chiamo Sara.. Ma tu… ma tu.. sei Babbo Natale!? – chiese esitante Sara.
– Certo, mia piccola Sara! – e ridendo per la domanda, Babbo Natale fece un “Oh oh oh” che rimbombò per tutto il salone.

La bocca di Sara si spalancò dalla gioia come mai si era spalancata prima.
– Ma allora esisti!
Babbo Natale annuì con un gran sorriso, e accarezzandole i capelli, le rispose:
– Mi spiace solo di non poterti dedicare molto tempo mia piccola Sara. Purtroppo stasera è la Vigilia di Natale, e io e i miei amici Elfi siamo molto indaffarati a preparare tutti i regali da consegnare ai bambini, vedi? – e indicò con la mano il grande salone e tutti i doni posti intorno all’albero.

Sara si voltò a guardare gli elfi che correvano come matti in ogni dove a prendere e spostare i pacchi regalo.
“Con tutto quello che ha da fare, Babbo Natale è riuscito a trovare un momento tutto per me e salutarmi”.
Sara era commossa da tanta gentilezza.
– Scusami piccola Sara, ma ora devo proprio andare – disse Babbo Natale sorridendole.
Sara lo guardò, ed in un impeto di coraggio gli chiese:
– Posso venire con te sulla tua slitta? Sono piccolina, mi metto in un angolino e prometto di non disturbare…!

Babbo Natale guardò il suo aiutante elfo, che sorrise.
– Va bene, vieni con me! – la prese per mano e la portò fuori sul retro della casa, dove c’era la grande slitta di Babbo Natale.

Era la più grande slitta che avesse mai visto, strapiena di regali, con le renne scalpitanti pronte a partire.
Babbo Natale prese Sara e la fece sedere accanto a lui.
– Tieniti forte al mio braccio! – le disse facendole l’occhiolino. Partirono veloci veloci sulla neve finché, come per magia, la slitta cominciò a volare sopra gli alberi della vallata, e poi sempre più su!

A Sara sembrava di vivere in un sogno. Sotto di lei il mondo era piccolo piccolo, e la slitta andava così veloce che in un attimo furono sopra una città.
Babbo Natale si fermava sopra i tetti, spariva giù per i camini a consegnare i regali e, in un batter di ciglia, era di nuovo accanto a lei.

E continuarono così di città in città, fino ad arrivare al paesello dove viveva Sara.
Babbo Natale accostò la slitta alla finestra ancora aperta della cameretta di Sara, la accompagnò dentro e le rimboccò le coperte.
Sara sentì gli occhietti chiudersi dalla stanchezza: quante emozioni aveva vissuto in così poco tempo…
– Buon Natale mia piccola Sara, e sogni d’oro.

Mentre Sara chiudeva gli occhi, Babbo Natale le fece un’altra carezza, e prima di ripartire con la sua grande slitta a consegnare tutti i regali, andò dove c’era l’albero di Natale di Sara…

Così arrivò il mattino di Natale. Non appena sveglia, Sara infilò le pantofole, prese il suo orsacchiotto e corse in salone, dove c’era l’albero di Natale.
E il suo regalo era proprio lì sotto, una bellissima scatola rossa con un fiocco d’oro sopra.

Papà e mamma la presero in braccio e le augurarono buon Natale.
Lei li abbracciò entrambi tutta felice e raccontò loro la meravigliosa avventura della notte appena trascorsa. I suoi genitori erano un po’ confusi, non si erano accorti di niente e stentavano ad immaginare la loro bambina in compagnia di Babbo Natale a consegnare i regali… Ma non importava.

Per Sara quello era stato il Natale più bello della sua vita, già non vedeva l’ora che arrivasse quello successivo!
Perché ora sapeva che Babbo Natale esiste veramente, le era bastato ascoltare il suo cuore.

⚜ Fine della fiaba ⚜

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Nevina e Solleone ❄ 🌞

Riuscirà Nevina, figlia di re Gennaio a raggiungere e vedere il mare? Per lei che non è mai uscita dal paese dei ghiacci potrebbe essere una pericolosa avventura, ma per fortuna un nuovo amico l’aiuterà.

La storia di “Nevina e Solleone” spiega come grazie agli amici possiamo realizzare i nostri desideri, aiutandoci a vicenda. Per scrivere questo racconto noi di fabulinis ci siamo ispirati ad una fiaba di Guido Gozzano, speriamo tanto che vi piaccia!

Illustrazione di copertina di Chiara Castellarin

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Audiofiaba 😴

Nella pagina delle Audiofiabe, puoi ascoltare Nevina e Solleone raccontata da Silvia!

Nevina e Solleone ❄ 🌞 storia completa


La Principessa Nevina viveva da sola con suo padre Gennaio, il fabbrica neve.

Re Gennaio preparava la neve che Nevina raccoglieva nelle sue tasche e poi spargeva sulle terre fredde del ghiaccio.
Nevina era una bambina bravissima, ma tanto triste. Quando padre Gennaio dormiva e non produceva più la neve, Nevina fissava la fredda notte stellata sognando le terre calde del mare che non aveva mai potuto vedere.

Ma un giorno prese coraggio e, senza farsi vedere, partì, lasciando le terre dei ghiacci.

Giunse a valle. Lì l’aria era più calda e Nevina iniziava a sentirsi affannata, ma continuò a camminare per i prati pieni di fiori e alberi. Non si accorgeva che dalle sue tasche usciva ancora la neve, e alle sue spalle si formavano nuvoloni grigi e un vento di aria gelida.

Cammina cammina, arrivò sul ciglio di una collina dove fu abbagliata dai riflessi di una sterminata distesa azzurra: era il mare!
All’improvviso le corse incontro un bimbo, il suo nome era Solleone. Le disse che doveva fermarsi, perché quello non era il suo regno e non poteva andare oltre perché stava portando neve e gelo per tutte le sue terre.

Ma a Nevina si formarono delle grosse lacrime agli angoli degli occhi, voleva toccare solo per una volta le cose che non aveva mai potuto vedere. Solleone si commosse e, invece di bloccarle la strada, si offrì di farle vedere tutto il suo regno. Tenendosi per mano, i due bambini cominciarono a scendere verso la spiaggia.

Fu così che Nevina riuscì finalmente a toccare il mare!

Ma le tasche di Nevina erano ormai senza più un fiocco di neve, e lei si sentiva così stanca che cadde sulla sabbia sfinita.
Solleone capì che doveva riportarla al più presto nelle sue terre del ghiaccio e della neve. Se la caricò sulle spalle e iniziò a correre.
Mano a mano che si avvicinavano alle terre fredde Nevina si sentiva meglio, ma Solleone cominciava a fare sempre più fatica, finché, pieno di brividi, non si fermò e la posò a terra.

Nevina gli prese le mani e lo ringraziò per quella giornata così bella che le aveva regalato, però capì che Solleone non poteva resistere ancora molto con tutto quel freddo e lo pregò di ritornare di corsa verso il mare.

Ma, prima di lasciarsi, si promisero che ogni anno, per un intero giorno, si sarebbero incontrati di nuovo per tornare a tenersi per mano.

⚜ Fine della fiaba ⚜

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Il pupazzo di neve

Il pupazzo di neve

L’arrivo dei Magi 🎁

Sicuri che valga veramente la pena litigare con una persona e rischiare di perderla anche se le si vuole veramente bene…?

“L’arrivo dei Magi” è una fiaba creata da noi di fabulinis ispirandoci al racconto di O. Henry “Il dono dei Magi”.

E’ ambientata nel periodo dell’epifania e della festa della Befana.

Spiega ai bambini come la generosità venga sempre premiata, ed é un racconto con un po’ di nostalgica magia da raccontare ai nostri bambini durante tutto il periodo delle feste natalizie.

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🖌 Disegno da colorare 🎨

Alla fine del racconto troverai anche il disegno da colorare dell’arrivo dei Magi!

🔊 Audiofiaba 😴

Nella pagina delle Audiofiabe, puoi ascoltare l’arrivo dei Magi raccontata da Silvia!

L’arrivo dei Magi 🎁


Era il giorno prima dell’arrivo dei Magi, i grandi saggi che venivano da oriente a portare i doni ai bambini, e in paese si stavano facendo i preparativi per le feste.
In questo piccolo paesino vivevano due fratellini, Delia e Gioele, che si volevano tanto bene e stavano sempre insieme.
Ma anche loro, come tutti i fratellini, ogni tanto bisticciavano, e a volte si facevano dei dispetti veramente tremendi.

E quel giorno Delia e Gioele litigarono furiosamente. I due si azzuffarono talmente tanto che quando la mamma li divise, li sgridò così sonoramente che Delia e Gioele piansero tantissimo.
– Se non fate subito la pace i Magi penseranno che siete due bambini cattivi, e saranno veramente dispiaciuti! – disse loro la mamma.
Ma Delia e Gioele non volevano ascoltarla. Ognuno di loro pensava di aver ragione e non avrebbe mai chiesto scusa all’altro.
Così la mamma li mise in castigo, a riflettere sul loro comportamento.

Delia stringeva forte la sua bambola, era il suo giocattolo preferito e non la lasciava mai.
Gioele stringeva forte il suo inseparabile trenino di legno, che trascinava col cordino per tutta la casa.
Dopo un po’ la mamma tornò e chiese:
– Avete riflettuto bene sulla vostra condotta?
– Sì… – risposero i due con un tono non molto convinto.
– Fate la pace?
– Sì… – sempre con lo stesso tono.
– Allora datevi un bell’abbraccio e fate pace.
Delia e Gioele si avvicinarono lentamente, si diedero un abbraccio velocissimo e poi si allontanarono sempre col broncio.

La mamma, che aveva notato questo finto abbraccio di pace, li riprese:
– Bimbi miei, ricordatevi che i Magi sanno leggere nel vostro cuore, e se le vostre scuse non sono sincere loro lo sapranno, e ne saranno veramente dispiaciuti!
Delia e Gioele furono molto colpiti da queste parole.
I Magi venivano una volta sola l’anno, e per i bambini avevano sempre dei bei regali, ma sapevano anche che ai bambini monelli portavano solo del carbone…

I due si guardarono di nuovo negli occhi, ma l’orgoglio ferito bruciava ancora troppo, e corsero via nelle rispettive camerette.
Le parole della mamma continuavano a ronzare nelle loro teste. In fin dei conti Delia e Gioele si volevano veramente un gran bene, e iniziavano a sentirsi veramente dispiaciuti per come si erano comportati.
Delia teneva in mano un disegno che Gioele le aveva fatto e a cui era tanto affezionata. Più lo guardava e più si sentiva in colpa per quello che era successo.

Decise che doveva andare a scusarsi. Lasciò andare il disegno, che scivolò per terra, e in punta di piedi andò verso la cameretta di Gioele.
Gioele stava per fare la stessa cosa, ma mentre infilava una delle ciabatte inciampò e cadde per terra. Guardando furioso la ciabatta disse:
– Cattiva!
Ma Delia era lì sulla porta e, sentendo quelle parole, credette che Gioele fosse ancora arrabbiato con lei. Perciò corse via.

– Gioele è davvero arrabbiato con me, devo farmi perdonare ad ogni costo! – si disse la bimba con le lacrime agli occhi, mentre stringeva a sé la sua amata bambola.
Gioele sentì correre, capì che era Delia, e quando uscì in corridoio vide la sua cameretta vuota col disegno per terra.
– Delia non avrebbe mai buttato a terra il mio disegno se non fosse veramente arrabbiata con me… devo assolutamente farmi perdonare! – si disse Gioele, mentre tirando il suo trenino di legno correva a vedere dove fosse andata Delia. Ma di lei in casa non c’era più nessuna traccia…

Delia era uscita. Per le vie del paese c’erano tante bancarelle, piene di cose bellissime: dolci, vestiti, leccornie e chi più ne ha più ne metta.
– Per farmi perdonare da Gioele potrei fargli un super regalo… – pensò Delia.
Cammina cammina, Delia arrivò alla bancarella di un rigattiere, che tra le altre cose aveva un sacco di giocattoli usati ma ancora tenuti bene.

Delia si avvicinò e tra tutte le cose notò una piccola stazioncina ferroviaria in legno, che sarebbe stata benissimo col trenino di Gioele.
Delia guardò il rigattiere e indicò la stazioncina di legno.
– Sono venti soldini piccola mia – disse il rigattiere.
Ma Delia venti soldini non li aveva… l’unica cosa che aveva era la sua amata bambola, e la porse al rigattiere.
L’uomo fu molto colpito da quel gesto.

– Vuoi fare a cambio con la stazioncina?
Delia fece di sì con la testa.
Il rigattiere prese la bambola e diede la stazioncina alla bimba, che dando un ultimo sguardo alla sua amata bambola, corse via.
Il rigattiere, ancora stupito per quel gesto, guardò la bambola, e poi la mise sotto il suo banchetto, in modo che non si potesse vedere.

Anche Gioele era uscito in cerca di un regalo da fare a Delia per farsi perdonare, e anche lui capitò alla bancarella del rigattiere.
Vide tra tutti i giocattoli una bella culla per le bambole. Lì dentro Delia avrebbe potuto mettere la sua e giocare tutta felice.
Gioele guardò il rigattiere e indicò la culla.
– Sono venti soldini piccolo mio – disse il rigattiere.

Ma Gioele venti soldini non li aveva… l’unica cosa che aveva era il suo trenino, e lo porse al rigattiere.
– Vuoi fare a cambio con la culla?
Gioele fece di sì con la testa.
Il rigattiere prese il trenino e diede la culla al bimbo, che dando un ultimo sguardo al suo amato giocattolo, corse via urtando una signora che passava.

– Gioele! Attento a dove corri! – lo sgridò la signora, ma Gioele ormai era lontano per sentirla.
– Conosce quel bambino signora? – chiese il rigattiere.
– Si, è il figlio di una mia cara amica…
Il rigattiere annuì, e ripose il trenino sotto il suo banchetto, proprio accanto alla bambola di Delia.

Quando Gioele tornò a casa c’era Delia ad aspettarlo, aveva le mani dietro la schiena e sembrava molto emozionata.
Gioele non vedeva l’ora di fare pace con la sorellina ed era così emozionato che inciampò e cadde a terra insieme alla culla.
Delia gli corse incontro – ti sei fatto male?
– No no… tutto a posto – e prendendo la culla da terra gliela porse – tieni Delia, questa è per la tua bambola… scusami tanto per prima… mi perdoni?

Delia guardò la culla dove avrebbe potuto mettere la sua bambola, poi prese la stazioncina e la porse a Gioele.
– Perdonami tu fratellino, anche a me dispiace tanto per prima… ma dov’è il tuo trenino?
Gioele, mentre rimirava la stazioncina in legno, le disse:
– L’ho scambiato per la culla… ma dov’è la tua bambola?
Delia indicò la stazioncina e Gioele capì.

I due si abbracciarono forte forte piangendo di gioia e si promisero che non avrebbero mai più litigato, non ricordavano nemmeno il motivo…
Avevano sacrificato entrambi la cosa più preziosa che avevano per far felice l’altro, e i Magi sarebbero stati fieri di loro.

Delia e Gioele andarono a nanna felici, stringendo forte forte i loro nuovi giocattoli, e fecero sogni bellissimi.
Al mattino la mamma li svegliò di buon’ora – Delia, Gioele, sveglia che è pronta la colazione!
I due corsero in cucina dove li aspettava la mamma che subito chiese loro:
– Ma come mai questa notte avete lasciato la bambola e il trenino fuori dalla porta di casa a prendere il freddo?
Delia e Gioele si guardarono stupiti, i Magi erano passati per davvero a dare i regali, e che regali! Avevano riportato i loro amati giocattoli!
Per Delia e Gioele fu uno dei giorni più felici della loro vita, e da quel momento non smisero mai più di volersi bene.

⚜ Fine della fiaba ⚜

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Il paese senza dolci 🍬

che triste una vita senza dolci!

Il paese senza dolci è un racconto dedicato a chi, per qualche motivo legato agli eventi della vita che l’hanno reso triste, prende delle decisioni un po’ strambe. Ma per fortuna c’è sempre chi ci aiuta a ritrovare il sorriso.

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🔊 Audiofiaba 😴

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Il paese senza dolci 🍬 storia completa


C’era una volta, nelle terre lontane lontane, un piccolo paesino isolato dal resto del mondo.
Gli abitanti del paesino erano molto legati alle loro tradizioni, proprio perché non avevano contatti con persone di altri posti.

Il Conte del paese era l’unico nobile che avevano a disposizione, e per questo motivo era stato eletto sindaco.

Purtroppo il Conte qualche anno prima, aveva perso la moglie, e da quando era rimasto solo era diventato una persona molto rigida e severa. Gli abitanti del paese dovevano rispettare tutte le sue decisioni senza fiatare, e guai a chi si comportava diversamente!

Ma la cosa più assurda era che in questo paese erano state vietate le pasticcerie!
Nemmeno in casa propria si potevano fare dolci! Lo aveva proibito il conte dopo la scomparsa della moglie, che era morta per una indigestione di pasticcini alla crema.
Quella terribile vicenda gli aveva fatto perdere la ragione, e gli abitanti non avevano avuto la forza ed il coraggio di ribellarsi alla sua autorità.

Ma un giorno, mentre soffiava fortissimo il vento, giunse in paese un pellegrino, che cercava un posto dove riposarsi per qualche giorno. Il Conte non amava gli stranieri, aveva paura che potessero agitare l’apparente tranquillità della gente del paese. Comunque, per non sembrare troppo cattivo, gli offrì ospitalità.

Ma il Conte non poteva sapere che quell’uomo di mestiere faceva il pasticcere!
Senza conoscere le leggi imposte dal Conte, il pasticcere incominciò a sfornare dolci da dare alla gente del paese per ringraziare dell’ospitalità ricevuta. Purtroppo, quando il conte venne a sapere cosa aveva fatto il pasticcere, andò su tutte le furie e lo cacciò immediatamente dal paese.

Gli abitanti, felici ed entusiasti per avere potuto mangiare dolci e torte dopo anni di forzato digiuno, erano tornati di nuovo tristi.
Decisero che questa volta il Conte aveva esagerato, erano ormai stanchi e stufi delle sue decisioni.

E’ vero che i dolci non sono indispensabili, ma come si poteva pensare di festeggiare un compleanno soffiando sulle candeline di una torta fatta di carote e patate?
I bambini non mangiavano più dolci da così tanto tempo che ormai preferivano saltare la merenda!

Il pasticciere non si diede per vinto e decise di parlare con le persone del paese per trovare una soluzione. Insieme decisero di organizzare una festa a sorpresa per il Conte, una festa tutta a base di torte, dolci e pasticcini. E così fu.
Con una scusa banale, invitarono il Conte nella casa più grande del paese che era stata addobbata con ghirlande e festoni, e quando il Conte entrò dentro la casa e vide tutti quei dolci e una torta fatta solo in suo onore, rimase impietrito, non si aspettava una tale sorpresa!

Il Conte non disse una parola, nessuno gli aveva più fatto una torta da quando la sua amata moglie era volata in cielo.
Ma bastò un applauso, un gesto d’affetto e una canzone per fare tornare il sorriso a quell’uomo, che aveva tanto sofferto…
Guardò commosso i suoi compaesani e li abbracciò con lo sguardo, lo sguardo di un uomo solo che aveva tanto bisogno di affetto.
Da quel giorno il Conte decise di istituire la “Festa del Dolce”.

Ancora oggi i pellegrini di tutto il mondo si fermano in quel paese, per la “Festa del Dolce” e per assaggiare le prelibatezze della pasticceria “Il Pellegrino”.

⚜ Fine della fiaba ⚜

La principessa triste 👸

la semplicità di alcuni gesti arriva dritta al cuore, fa passare la tristezza e ritornare il sorriso.

La principessa triste ci racconta come la felicità va cercata nei gesti semplici che vengono dal cuore, a volte anche involorontariamente, perchè sono quelli che ci faranno sempre sorridere.

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Audiofiaba 😴

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La principessa triste 👸 storia completa


C’era una volta, nella terra delle Torri, la Principessa Priscilla, una ragazza sempre triste che viveva, guarda un po’, proprio in una torre.

Suo padre Re Garbuglio non sapeva più cosa fare per tirarle su il morale, e aveva promesso di ricoprire d’oro fino all’ultimo capello chiunque fosse riuscito a strapparle anche un solo sorriso.
Da quel giorno una lunga fila di giocolieri, giullari, saltimbanchi e pagliacci provenienti da ogni dove, si era creata ai piedi della torre, ma nessuno era riuscito a far sorridere Priscilla…

Dall’altra parte del regno viveva Fulvio, un bravo ragazzo ma sfortunato con i soldi: ogni volta che riceveva una moneta per i lavoretti che faceva, la perdeva da qualche parte.
E quando succedeva, non si dava pace! Prima dava la colpa alla sfortuna, poi agli gnomi cattivi che gliela sfilava dalle tasche, poi ai lupi magici che abitavano nella foresta, poi alla vicina di casa poco simpatica, ed infine anche al commesso del negozio di alimentari del quartiere.

Un bel giorno Fulvio, disperato e senza più un soldo, si sedette sul ciglio della strada con le mani fra i capelli.
– Povero me, come posso fare? Ogni volta che guadagno una moneta me la rubano sempre… forse è solo colpa mia che sono uno sbadato incredibile ed in realtà le perdo tutte…

Non appena disse quelle parole, e compreso che forse era solo sua la colpa di tanta sbadataggine, sentì cadere qualcosa: era una moneta!
– E questa da dove salta fuori?
La prese subito in mano e se la mise in tasca. In quel momento si accorse che lì aveva un bel buco da cui molto probabilmente erano uscite tante altre monete, e lui non se ne era mai accorto!
– Ecco come mai perdevo sempre le monete… adesso vado a casa e chiudo questo buco nella tasca.

Appena tornato a casa, Fulvio si mise a cercare ago e filo per cucire la tasca bucata. Aprì tutti i cassetti ma non trovò niente. Allora gli venne in mente che forse li aveva messi in una scatolina dimenticata da tanto tempo sotto al letto. Si chinò per guardare lì sotto e cosa trovò? Altre due monete, proprio accanto alla sedia dove ogni sera riponeva piegati i pantaloni con la tasca bucata!

– Lo sapevo io che erano gli gnomi cattivi che mi sfilavano le monete di tasca! O forse mentre piegavo i pantaloni cadevano da sole, e io sbadato non ci ho mai fatto caso… mmh, mi sa che è andata così…
Fulvio, tutto felice per aver ritrovato le tre monete, decise che era meglio andare in città a comprare un paio di pantaloni nuovi, così uscì di casa e si mise in cammino.

Lungo la strada, vicino ad una cascina, incontrò un topino.
– Buongiorno ragazzo mio, dove vai?
– Buongiorno topino, sto andando in città, devo comprare dei pantaloni nuovi perché questi hanno le tasche bucate e perdo continuamente le monete.
Il topino lo osservò con occhietti curiosi, poi gli disse:
– Ragazzo, io posso esserti molto utile giù in città, ma dovrai darmi una moneta.

Fulvio rimase un poco stupito dalla richiesta. Gli occhietti del topino sembravano sinceri e, siccome era di buon cuore, gli diede una moneta. “Per un paio di pantaloni due monete possono bastare”, pensò.
Il topolino prese la moneta, ringraziò e sparì nel campo di grano.
Fulvio, vedendolo sparire, si sentì imbrogliato, ma capì che era stata solo colpa sua se aveva dato ascolto ad un topino sconosciuto. Senza perdersi d’animo continuò il cammino.

Attraversò una radura e poi un frutteto, dove sopra un ramo stava un uccellino.
– Buongiorno ragazzo mio, dove vai?
– Buongiorno uccellino, sto andando in città, devo comprare dei pantaloni nuovi perché questi hanno le tasche bucate e perdo continuamente le monete.
L’uccellino lo osservò con occhietti curiosi, poi gli disse:
– Ragazzo, se mi darai una moneta posso esserti molto utile giù in città.

Fulvio che era di buon cuore, e soprattutto uno smemorato, guardò l’uccellino. I suoi occhietti sembravano sinceri e gli diede una moneta. “Tanto per un paio di pantaloni una moneta può bastare”, pensò.
L’uccellino prese la moneta, ringraziò e volò via nel cielo azzurro.
Fulvio, vedendolo sparire, si sentì imbrogliato, ma capì che era stata solo colpa sua se aveva dato ascolto ad un uccellino sconosciuto. Senza perdersi d’animo continuò il cammino.

Cammina cammina, arriva alle porte della città. Doveva solo attraversare il ponte sul fiume, dove una volpe rossa stava bevendo tutta tranquilla.
– Buongiorno ragazzo mio, dove vai?
– Buongiorno volpe, sto andando in città, devo comprare dei pantaloni nuovi perché questi hanno le tasche bucate e perdo continuamente le monete.
La volpe lo osservò con occhietti curiosi, poi gli disse:
– Ragazzo mio, io so che un topino ed un uccellino ti hanno chiesto una moneta ciascuno per aiutarti giù in città. Voglio aiutarti anch’io, e soprattutto farti riavere quelle due monete e molte altre. Mi accontento di una moneta, un prezzo onesto per un buon guadagno, non credi?

Fulvio ci pensò un attimo. Guardò bene la volpe: aveva gli occhietti furbi ma allo stesso tempo sinceri, e decise che sì, valeva la pena dare una moneta alla volpe.
La volpe prese la moneta, ringraziò e corse dentro le mura della città, facendogli cenno di seguirlo.
– Eh no, non mi farò imbrogliare ancora una volta! – esclamò Fulvio, e si mise a rincorrere la volpe.

La volpe correva veloce, ma ogni tanto si fermava per essere sicura che Fulvio la stesse seguendo e scattava via di nuovo non appena lui era abbastanza vicino.
Fulvio ormai era senza fiato, ma non si dava per vinto. Corri e corri, arrivò sotto la torre dove passava le sue giornate la Principessa Priscilla, che guardava giù verso tutti i giocolieri, giullari, saltimbanchi e pagliacci che inutilmente cercavano di farla ridere.

Fulvio fu colpito da tutta quella ressa attorno alla torre e si distrasse per guardarla. Così non si accorse di una enorme pozzanghera di fango proprio di fronte a sé. E… badabum! Inciampò e ci scivolò dentro con tutta la faccia!
Quando riuscì a risollevarsi dal fango disse:
– Povero me! Adesso dovrò comprarmi tutti i vestiti nuovi, e non ho una sola moneta!

La Principessa Priscilla, che stava alla finestra, fu colpita dalla scena e si soffermò a guardare cosa succedeva.
Fulvio si alzò cercando di pulirsi come poteva, ma da un angolo della strada comparve la volpe che come un turbine gli girò intorno levandogli tutto il fango dai vestiti. Poi dal cielo azzurro scese in picchiata l’uccellino che gli ripulì il viso e gli risistemò i capelli, ed infine arrivò il topino che con le manine veloci gli lucidò le scarpe.
Fulvio, incredulo, rimase in mezzo alla strada come uno spaventapasseri, e la Principessa Priscilla che aveva assistito a tutta la buffa scena si portò le mani alla bocca e cominciò a… ridere!

Re Garbuglio fu prontamente informato del miracolo finalmente accaduto alla figlia, e ordinò di portare a palazzo il ragazzo che era riuscito nell’impresa.
Fulvio stava già lasciando la città in compagnia della volpe, dell’uccellino e del topino (che nel frattempo gli avevano restituito le monete) che quasi non credeva a quello che le guardie del Re gli chiedevano: andare a corte per essere ricoperto d’oro fino all’ultimo capello!

E fu così che Fulvio si ritrovò molto più ricco di prima, con tre nuovi amici, e con un lavoretto che non gli dispiaceva affatto: continuare a far ridere la Principessa Priscilla!

⚜ Fine della fiaba ⚜

Dario e il Lupo Grigio 🐺

A volte fidarsi di un lupo può essere la soluzione ad un grande problema…

Dario ha una grande missione da compiere, recuperare il mitico uccello di fuoco, ma durante la sua avventura, incontrerà ben altre creature magiche…

Dario e il Lupo Grigio 🐺 storia completa


C’era una volta Re Alfonso, che coltivava un grande e rigoglioso orto nel suo castello.
Da un po’ di giorni, però, sparivano frutta e ortaggi, e il Re sospettava che dei ladri venissero di notte a rubarli.
Ordinò al contadino che coltivava l’orto di vegliare tutta la notte per sorprendere i ladri. L’uomo si mise di guardia, ma si appisolò quasi subito. Al mattino, però, riferì al Re di essere stato sempre sveglio e di non aver visto nulla. Eppure erano sparite molte pesche…
Il Re incaricò allora di far la guardia lo stalliere, ma anche lui dormì quasi tutto il tempo, e al mattino seguente mancavano parecchi frutti dal pero.

Il Re si rivolse quindi a suo figlio Dario.
– Figlio mio, non mi posso fidare di nessun altro, questa notte ti chiedo di vegliare nell’orto per scoprire chi sono i ladri.
– Certamente! – rispose Dario, che si preparò per la guardia.
Passavano le ore e non accadeva nulla. Gli occhi di Dario si erano chiusi più volte, ma lui li sciacquava con dell’acqua gelida e così si risvegliava.

Finalmente, quasi all’alba, vide un bagliore sul melo. Si nascose per vedere cos’era, e gli venne un colpo: un uccello dalle piume di fuoco stava mangiando le mele!
Si avvicinò più piano che poteva e con un salto cercò di afferrarlo, ma l’uccello di fuoco spiccò il volo e scappò. A Dario rimase in mano solo una piuma sfavillante.

Corse da suo padre a mostrare la piuma e raccontare cosa aveva visto.
Il Re, entusiasta, disse: – Figlio mio, ottimo lavoro! Ho adesso per te una grande missione: trova l’uccello di fuoco e portamelo!
– Certamente! – rispose Dario, che non vedeva l’ora di iniziare quell’avventura.
Corse alla stalla, sellò un cavallo e partì al galoppo.

Dopo un intero giorno di viaggio arrivò ad un bivio con degli strani cartelli. Su quello che indicava la destra c’era scritto: “Avrai salva la vita ma perderai il cavallo”; l’altro diceva: “Freddo, fame e stenti”.
Dario decise di andare a destra: pensò che avrebbe continuato a piedi, se fosse rimasto senza cavallo.
Era quasi notte, Dario stava cercando un posto dove fermarsi; ma ad un tratto, in mezzo alla strada, comparvero due grandi occhi luminosi che subito sparirono. Il cavallo si impennò terrorizzato e Dario cadde a terra. Non capiva cosa stava succedendo, e nel buio poteva solo sentire il cavallo galoppare, ormai lontano.

– Ecco, ho perso il cavallo, proprio come diceva il cartello… fa niente, meglio cercare un posto dove dormire.
Si riparò sotto un grande albero, ma il pensiero di quegli occhi luminosi non lo faceva dormire.
E cominciò anche a piovere, così il nostro Dario si ritrovò al mattino stanchissimo e fradicio, ma raccolse le forze e si incamminò.
Era già mattina inoltrata quando sentì alle sue spalle il rumore di un ramo spezzato. Si voltò e vide un grande Lupo Grigio che lo seguiva. A Dario si gelò il sangue nelle vene, era bloccato dalla paura! Il lupo si fermò e sedette.

– Non preoccuparti ragazzo, non ti farò alcun male: ho appena mangiato un cavallo intero e penso che per qualche giorno non avrò fame – disse il lupo sorridendo e pulendosi i denti con un’unghia.
– Devi esserti mangiato il mio cavallo, è scappato ieri sera – disse triste Dario.
– Oops – esclamò sorpreso il lupo – mi dispiace, non lo sapevo… Ma dimmi, cosa ci fai da queste parti?
– Sono in cerca dell’uccello di fuoco, devo portarlo a mio padre Re Alfonso.
– Ah, l’uccello di fuoco… – annuì Lupo Grigio. – Si dà il caso che io sappia dove trovarlo. Visto che ho mangiato il tuo cavallo e non ho niente da fare, voglio sdebitarmi: ti accompagnerò al castello di Re Vladimiro, che lo custodisce gelosamente. Saltami in groppa, faremo in un attimo!

Dario non sapeva se fidarsi, ma il lupo sapeva dov’era l’uccello di fuoco, quindi salì in groppa e partirono.
Ma Lupo Grigio era un lupo magico! In un batter d’occhio attraversarono pianure, boschi e laghi e poco dopo furono a destinazione.
– Ragazzo, fai come ti dico: le guardie stanno dormendo; tu scavalca quel muro, sali in cima alla torre, prendi l’uccello di fuoco e scappa. Io sarò qui ad aspettarti.

Dario annuì e scavalcò il muro, le guardie dormivano davvero!, corse in cima alla torre, trovò l’uccello di fuoco anche lui addormentato e lo prese. Ma, proprio mentre stava per uscire, vide la bellissima gabbia d’oro e pietre preziose dove veniva custodito l’uccello.

– Sarebbe un peccato non tenere un uccello magnifico in una gabbia altrettanto magnifica… – si disse, e fece per prenderla. Non appena la toccò, l’allarme generale suonò e le guardie lo catturarono.
Fu portato da Re Vladimiro, che volle spiegazioni.
– Tu, Dario, figlio di Re Alfonso, perché ti macchi di un crimine come il furto? –chiese il Re.
Dario, in lacrime, confessò che era stata una richiesta di suo padre.

Re Vladimiro ci pensò un attimo, poi disse: – Ti risparmio la prigione se mi farai un piccolo favore. Re Garbuglio ha un fantastico cavallo dorato che da sempre gli invidio. Se me lo porterai, io darò a te l’uccello di fuoco assieme alla gabbia dorata.
Dario, anche se contro voglia, dovette acconsentire, e, uscito dal castello, cercò il lupo.

– Lupo Grigio, sono rovinato! Adesso devo portare a Re Vladimiro il cavallo dorato di Re Garbuglio…
– Perché non hai fatto esattamente come ti avevo detto io?! – ringhiò Lupo Grigio; ma, vedendo Dario in lacrime, si calmò e disse: – Va bene dai, non preoccuparti, ti aiuterò io, dopo tutto mi stai simpatico. Su, salta in groppa!
Dario salì e in men che non si dica furono al castello di Re Garbuglio.
– Ascoltami bene ragazzo: le guardie stanno dormendo; tu scavalca questa staccionata, vai nella scuderia, prendi il cavallo e scappa. Io sarò qui ad aspettarti.

Dario annuì e scavalcò la staccionata, le guardie della scuderia dormivano davvero!, corse verso il cavallo dorato, ma, mentre stava per montargli in groppa, vide sulla parete delle stupende briglie tutte ornate di gemme preziose.
– Questo magnifico cavallo va assolutamente cavalcato con queste magnifiche briglie… – Non appena le toccò, l’allarme generale suonò e fu catturato.

Fu portato da Re Garbuglio che volle spiegazioni.
– Tu, Dario, figlio di Re Alfonso, perché ti macchi di un crimine come il furto? – chiese il re.
Dario, in lacrime, confessò che era stata una richiesta di Re Vladimiro.
Re Garbuglio ci pensò un attimo, poi disse: – Ti risparmio la prigione se mi farai un piccolo favore. Re Pastino ha rapito la mia bellissima nipote Aurora e la vuole sposare, ma lei si è sempre rifiutata. Se me la riporterai, io darò a te il cavallo dorato assieme alle briglie di gemme preziose.

Dario, anche se contro voglia, dovette acconsentire, e, uscito dal castello, cercò il lupo.
– Lupo Grigio, sono rovinato! Adesso devo riportare a Re Garbuglio sua nipote rapita da Re Pastino…
– Perché non hai fatto esattamente come ti avevo detto io?! – ringhiò Lupo Grigio; ma, vedendo Dario disperato, disse: – Va bene dai, non preoccuparti, ti aiuterò io. Salta in groppa!
Dario salì e in men che non si dica furono al castello di Re Pastino.

– Questa volta non ti deluderò, dimmi cosa devo fare – disse Dario.
– Stai fermo qui e non muoverti! – rispose Lupo Grigio, e con un balzo scomparve oltre il muro.
Dario rimase immobile, e dopo pochi minuti il lupo ritornò portando Aurora la nipote di Re Garbuglio.
Dario guardò la ragazza e domandò: – Come mai è svenuta ed è legata alla tua groppa?
– L’ho addormentata prima che mi potesse vedere, non volevo che gridasse dalla paura… ma adesso facciamo presto, allontaniamoci e torniamo al castello di Re Garbuglio.

Mentre correvano veloci attraverso boschi e pianure Dario guardava Aurora: era così bella che se ne innamorò perdutamente.
– Lupo Grigio, mi sono innamorato di Aurora, non posso restituirla a Re Garbuglio!
Il lupo si fermò, erano ormai molto vicini al castello e Aurora si stava risvegliando. – Ragazzo, rimani qui con lei, io devo nascondermi: se Aurora mi vede si spaventerà. Nascondila e raggiungimi, ti aspetterò vicino alla porta del castello – e corse via.
Aurora riaprì lentamente gli occhi – Dove sono? E tu… chi sei?! – esclamò impaurita.

– Sono Dario, figlio di Re Alfonso. Ti ho salvata da Re Pastino e riportata da tuo zio, Re Garbuglio.
– Oh no! Io odio Re Garbuglio, ero quasi contenta di essere stata rapita! – disse Aurora molto arrabbiata.
Dario, preso alla sprovvista, non sapeva cosa fare.
– Vieni, nasconditi qui nel bosco e aspettami, io torno subito! – e corse via in cerca di Lupo Grigio.
Lo trovò nascosto dietro un cespuglio molto vicino all’entrata del castello.

– Lupo Grigio, sono rovinato! La bella Aurora odia suo zio e non ne vuole sapere di tornare al castello! Cosa posso fare?!
– Perfetto! – disse Lupo Grigio, che in un attimo si trasformò in Aurora. – Come ti sembro?!
– Ma… sei identico ad Aurora!
– Sono un lupo magico, faccio questo ed altro! – disse. – Adesso andiamo da Re Garbuglio, farò finta di essere Aurora. Tu, invece, non appena avrai il cavallo d’oro, torna dalla vera Aurora, io arriverò poco dopo.
Dario annuì poco convinto.

Si presentarono al Re, che non si accorse di nulla e, come di parola, diede a Dario il cavallo d’oro con le preziose briglie. Uscito dal castello, il ragazzo galoppò da Aurora che aspettava nel bosco.
– Eccomi di ritorno, Aurora. Ho deciso di portarti via con me, se vuoi.
– Va bene, basta che mi porti lontano da Re Garbuglio. – Salì sul cavallo e galopparono verso Re Vladimiro.
Poco dopo, sulla strada, incontrarono Lupo Grigio. Dario disse ad Aurora di non temere, era un amico e lo aveva aiutato molto durante il viaggio.

– Lupo Grigio, come hai fatto a sfuggire a Re Garbuglio?
– Bhè, quando ha cercato di abbracciarmi mi sono ritrasformato in lupo ed è fuggito via dalla paura…
Risero tutti e tre, si rimisero in viaggio e poco dopo arrivarono da Re Vladimiro.
– E’ proprio un peccato doversi separare da questo cavallo – disse Aurora, – è così bello e veloce…
– E’ vero, questo cavallo è il migliore che io abbia mai cavalcato – disse anche Dario. – Lupo Grigio, non è che con una delle tue magie potresti fare in modo di non restituirlo a Re Vladimiro?

Lupo Grigio si mise le zampe sulla testa, disperato: “Ho incontrato due matti”, pensò.
– Va bene, ho capito. Aurora, resta qui col cavallo; Dario, seguimi.
Il lupo si trasformò nel cavallo d’oro e si avviò con Dario alle porte del castello.
Poco dopo Dario tornò da Aurora con l’uccello di fuoco nella gabbia d’oro. Salirono sul cavallo e galopparono verso il castello di Re Alfonso.

Più avanti sulla strada incontrarono Lupo Grigio.
– Lupo Grigio, come hai fatto a fuggire dalle scuderie di Re Vladimiro?
Il lupo sorrise: – Non ti dico la faccia dello stalliere quando si è accorto che stava sellando un feroce lupo come me…
Risero tutti e tre, si rimisero in viaggio e poco dopo arrivarono da Re Alfonso.

– Lupo Grigio, siamo finalmente arrivati al castello di Re Alfonso. Ti ringrazio per l’aiuto, in cambio chiederò a mio padre di darti tutto quello che vorrai – disse Dario.
– Grazie per il pensiero ragazzo, sei molto gentile – disse sorridendo il lupo
– Aurora, vorrei che anche tu venissi a palazzo, mi sono innamorato di te e vorrei averti sempre accanto…
– Mio caro principe, non correre troppo. Accetto volentieri di rimanere con te al castello, ma vedremo se saprai comportarti da vero cavaliere…

Dario arrossì, e tutti insieme si avviarono al castello.
Re Alfonso fu molto contento di veder tornare suo figlio non solo con l’uccello di fuoco ma anche con un cavallo dorato ed una splendida fanciulla che sperava di sposare. Fu meno contento di incontrare Lupo Grigio che, come ricompensa per l’aiuto offerto a Dario, chiese di mangiare ogni giorno i migliori piatti cucinati al castello, e sembrava che il suo stomaco non avesse fondo.
Ma alla fine vissero tutti felici e contenti.

⚜ Fine della fiaba ⚜

Adele e l’albero di mele 🍎

Ma se rubano le mele ad Adele, come può sua mamma farle la torta di mele?

Adele e l’albero di mele è una fiaba che ci insegna a rispettare le cose degli altri, e soprattutto a non essere troppo golosi…

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Audiofiaba 😴

Nella pagina delle Audiofiabe, puoi ascoltare Adele e l’albero di mele raccontata da Silvia!

Adele e l’albero di mele 🍎 storia completa


C’era una volta un bellissimo melo, che faceva bella mostra di sé nel giardino di Adele, una bimba simpatica e piena di vita.
Ad agosto, quando le mele erano belle mature e pronte da cogliere, tutti i bimbi del paese facevano a gara ad arrampicarsi sul melo per farne una scorpacciata.

L’albero di mele per fortuna era fatato, e le sue mele ricrescevano veloci dal mattino alla sera, in continuazione.
La mamma di Adele era ben contenta che i bimbi mangiassero così tanta frutta, e li faceva entrare volentieri nel giardino.

Il problema era che essendo le mele così buone, i bambini oltre a mangiarle, ne portavano via sacchi interi! Così che alla sera non ne restava nemmeno una per farci la torta…
Adele ci rimaneva sempre male, perché desiderava tanto mangiare la torta di mele della sua mamma, ma sua mamma non se la sentiva di impedire ai bambini di prendere le mele da loro giardino.

Cosa potevano fare?

Per fortuna quel giorno passava di lì Greta, la zia di Adele, che in realtà era una strega, ma Adele siccome era ancora piccolina, non lo sapeva!
La zia Greta, vedendo Adele così triste, le chiese cosa non andava, e la piccola le rispose che voleva tanto una torta di mele fatta dalla mamma, ma a fine giornata non c’erano mai abbastanza mele per prepararla.

Greta parlò con la mamma, e insieme decisero che era ora di dare una regolata a tutti questi bimbi ingordi.
Così la zia di Adele prese a passeggiare attorno all’albero di mele, in quel momento sopra i rami non c’era nessuno.

Greta confabulava tra sé e sé con parole strane e magiche, dopo di che toccò l’albero e sorrise tutta soddisfatta! Prese poi un cartello, ci scrisse sopra, “Mangia quante mele vuoi, ma non portarne via più che puoi!” e lo appese davanti al melo.
– Vedrai che già da stasera la mamma avrà tutte le mele necessarie per fare la torta! disse la zia Greta ad Adele.

Proprio in quel momento arrivò nel giardino un bambino che Adele conosceva bene, Lucio.

– Ciao Adele, salgo su a prender un po’ di mele! – gridò il ragazzo mentre con un balzo saliva sul ramo del melo, senza nemmeno dare bada al cartello.
– Ciao Lucio… – rispose Adele che avrebbe tanto voluto anche lei salire sul melo, ma era ancora troppo piccolina per riuscirci.

Lucio iniziò a mangiare una mela, poi, non visto si riempì le tasche della giacchetta e dei pantaloni. Alla fine, non sapendo più dove metterne, decise di scendere e tornare a casa.
Ma mentre cercava di scendere successe una cosa strana: Lucio rimase completamente appiccicato al tronco dell’albero!

– Aiuto, aiuto! – cominciò a gridare Lucio – son rimasto appiccicato al tronco del melo!
Adele, sua zia e la mamma accorsero.
– Ragazzo mio, quante mele hai mangiato? – chiese Greta.
– Una soltanto! – rispose Lucio.
– E quante mele hai nelle tasche?

Lucio rimase in silenzio, aveva capito che non era giusto approfittarsene, così una ad una tirò fuori di tasca tutte le mele e le diede in mano alla mamma di Adele.
Come per magia Lucio si staccò dall’appiccicoso melo e la mamma di Adele gli mise in mano una delle mele sorridendo.

– Tieni, sei stato bravo, te la meriti.
Lucio ringraziò tutto contento, salutò Adele e corse a casa.
Subito dopo arrivarono altri due ragazzi, che riempiendosi le tasche di mele, fecero la stessa fine di Lucio, appiccicati al tronco del melo.

– Ma il cartello non lo avete letto? – li rimproverò Greta.
I due scossero la testa, svuotarono le tasche e finalmente furono liberi di tornare a casa con un’altra mela in mano.
E così fu per tutti gli altri ragazzi del paese.

A fine giornata il melo era nuovamente senza un solo frutto attaccato ai rami, ma siccome tutti i ragazzi avevano restituito le mele prese in eccesso, adesso Adele si ritrovava con tante di quelle mele che la sua mamma di torte poteva prepararne addirittura dieci!
In men che non si dica nel paese si sparse la voce che dal melo fatato si potevano prendere solo le mele di cui si aveva veramente bisogno.

In questo modo tutti i bimbi e ragazzi dovevano venire più spesso nel giardino di Adele, e così lei si ritrovava sempre con un sacco di amici con cui giocare.
Ma, soprattutto, da quando la sua mamma la sera poteva cogliere le mele di cui aveva bisogno, ogni giorno a merenda c’era sempre torta di mele per tutti!
E Adele e tutti i bimbi erano felici.

⚜ Fine della fiaba ⚜

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Il buco. Ediz. illustrata

Il buco. Ediz. illustrata

Storie della buonanotte: qualche libro per addormentarsi serenamente 😴


Aiutiamo i bambini a dormire più sereni grazie ad una fiaba o un bel libro

Il momento di andare a dormire è uno dei grandi punti di domanda dei genitori, un momento a volte anche temuto perchè si sa, i bambini amano stare svegli e spesso è difficile convincerli che è ora di infilarsi nel lettino e fare la nanna. Ma per un bambino abbandonarsi al buio del sonno non è scontato come per noi che siamo grandi, a volte hanno paura di questo mondo sconosciuto che si presenta quando arriva il sonno…

Ecco quindi che, soprattutto ai neogenitori, vengono consigliati rituali di ogni tipo, che poi ovviamente ogni famiglia adatta alle sue esigenze.
Il rito che però in molte case è irrinunciabile è quello della lettura di un libro o del racconto di una favola della buonanotte, con il bimbo già seduto o disteso nel suo lettino o con il neonato tra le braccia (eh sì, anche con il neonato, perchè per raccontare e leggere ad alta voce al tuo bambino non è mai troppo presto!).

Ed è in questa situazione magica che puoi costruire un mondo meraviglioso col tuo piccolo e puoi imparare moltissime cose su di lui: magari preferisce le fiabe classiche, vuole sempre la stessa con mille dettagli, oppure gli piace cambiare racconto ogni sera, vuole favole brevi ma ad ogni parola ti chiede “perchè?”.
E sarà bello vederlo crescere e cambiare con il tempo, una storia dopo l’altra.

Una lucciola per lanterna 🕯️

E la paura del buio se ne va…

Se la lucina che il nostro bimbo tiene accesa di notte non va, arriva la paura del buio e delle ombre. Nina la affronta prendendo con sé una lucciola per illuminare la sua notte. Ma, si sa, le lucciole sono felici nei prati, non nei barattoli e l’animaletto piano piano si spegne… Liberandolo Nina supera la sua paura del buio e dorme serena sapendo che la lucciola è felice. Un libro notturno, sempre con lo sfondo nero, ma che può portare tanta luce nella notte di un bimbo, liberandolo dalla paura del buio. In più è scritto in maiuscolo, così anche il fratellino/sorellina più grande lo può leggere, magari proprio al fratellino più piccolo e impaurito…

Di questo libro ci piace:

  • Nina sceglie di rendere felice la lucciola e così supera la sua paura: niente male come messaggio in un mondo spesso molto egoista… ;
  • le illustrazioni semplicissime, perfette per l’atmosfera del libro e per il messaggio che manda.

Titolo: Una lucciola per lanterna
Autore: Gabriel Alborozo
Casa editrice: Sinnos, 2016
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 17,5cm x 21cm circa


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Topo Tip 🐭 non fa la nanna 🌜

Uffa! Che noia stare a letto!

E’ arrivata la sera e per Topo Tip è arrivata l’ora di dormire. Si mette il pigiamino, si lava i dentini e la mamma gli legge una lunga fiaba. Topo Tip ne vuole sapere di più sul gattaccio cattivo della storia, ma, visto che è tardi, la mamma gli dà un bacio e gli augura la buona notte.

Ma Topo Tip non riesce a prendere sonno.

Così, prendendo il suo orsetto Teddy, torna dalla mamma a chiedere del latte e si beve tutto il biberon. Ma poi Topo Tip non vuole tornare a letto: per lui dormire è tutto tempo sprecato.
La mamma allora gli spiega che tutti sono a nanna, perché la notte è fatta apposta per riposare e risvegliarsi contenti il giorno dopo.
Finalmente Topo Tip si addormenta e fa sogni bellissimi, che al mattino dopo non vede l’ora di raccontare a tutti i suoi compagni dell’asilo.

I disegni ad acquerelli di Marco Campanella sono fatti veramente bene, e riescono a trasmettere perfettamente quel senso di dolcezza e coccole che Topo Tip vuole dare ai piccoli lettori. Topo Tip, in fondo, rappresenta il piccolo cucciolo che tutti vorremmo coccolare.
I testi sono brevi ed abbastanza semplici, ma racchiudono in poche parole i pensieri che affollano la mente di un bimbo quando non ha voglia di dormire. Il mondo è così bello da scoprire, perché mai dovrebbe filare a letto?

E’ il libro perfetto da leggere la sera prima di andare a nanna, col nostro bimbo seduto sulle ginocchia. Capirà che non è il solo a non voler dormire e troverà comunque un buon motivo per chiudere gli occhietti e rilassarsi. Domani avrà dei sogni bellissimi da raccontare a tutti gli amici!

Di questo libro ci piace:

  • i disegni ad acquerello, con le sfumature morbide e avvolgenti e i colori caldi;
  • la dolcezza trasmessa da Topo Tip.

Titolo: Topo Tip non fa la nanna
Testi: Anna Casalis
Illustrazioni: Marco Campanella
Grafica: Stefania Pavin
Casa editrice: Dami Editore, 2011
Materiale: pagine di cartoncino molto leggero
Dimensioni: 26,5 x 24,5 cm circa


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Tu che ne pensi?

Queste sono solo alcune idee che possono accompagnare il tuo piccolo verso la nanna, ma di certo non le uniche. Ci saranno sempre bimbe che vorranno ascoltare storie di principesse e bimbi che chiederanno l’avventura del loro supereroe preferito, ma a volte mettere a loro disposizione un libro diverso può solo ampliare il loro mondo.

Se poi hai qualche titolo da consigliare o da condividere con noi, faccelo sapere nei commenti, sarà di sicuro bellissimo!

Scrivici qui sotto, e noi ci risentiamo presto!


Seb e la conchiglia 🐚


Libro-poster che fa sognare

Se cerchi un libro particolare che oltre ad una storia meravigliosa abbia anche un formato speciale, allora questo Libro da parati fa per te: diventa un poster che può essere appeso al muro della cameretta!
E guardando la nostra video recensione, puoi scoprire come è fatto prima di comprarlo 😉

Come fanno le persone felici…

Una bimba fugge di notte dal suo lettino per andare in un luogo segreto conosciuto solo da lei e da Seb. Seb è un amico silenzioso, compagno di corse notturne, legato alla bimba da una conchiglia. I due parlano in silenzio, come fanno le persone felici, e insieme corrono ascoltando le stelle, il vento e le foglie. È un sogno? È fantasia? Non si sa e non importa, perché ciò che resta dopo aver letto questo libro è una sensazione di felicità e di aver fatto parte di un mondo meraviglioso.
Una storia speciale raccontata da un libro speciale, che si apre sempre di più man mano che si legge, fino a diventare un grande poster che può anche essere appeso al muro o ripiegato per ricominciare daccapo.

Di questo libro ci piace:

  • il suo diventare poster, è un formato originale e davvero interessante;
  • l’atmosfera che rapisce e fa vivere un sogno.


Titolo: Seb e la conchiglia
Autore: Claudia Mencaroni
Illustrazioni: Luisa Montalto
Casa editrice: VerbaVolant – 2018
Materiale: cartoncino leggero
Dimensioni: 25x18cm circa, ma diventa un poster 70x100cm da appendere al muro


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Matilde Cuore di pane 🧡


Libro che parla di amore e amicizia

I bambini portano gioia e sorrisi, e lo fanno ancora di più se noi adulti li facciamo sentire in grado di riempire di amore le nostre vite. Perciò, se cerchi un libro che faccia capire ai tuoi piccoli quanto sia potente l’amore che possono portare, questo fa davvero al caso tuo.
In più puoi curiosarci dentro prima di comprarlo, ti basta guardare la nostra video recensione qui sotto 😉

Portare sorrisi e gioia sui visi

Tra tutti i poteri che ha un bambino, qual è il più grande? Probabilmente quello di portare amore e gioia, come fa Matilde: con il suo cuore buono come il pane, riesce ad aiutare una triste regina che credeva alle brutte cose che le diceva il vento. E proprio grazie alla bimba, la regina torna ad essere felice e la sua vita si riempie di nuovo di colori.
Questo libro illustrato dà un bell’insegnamento: bisogna sempre guardare oltre le apparenze e accettare gli altri, perché non conosciamo la loro storia, che può magari essere dolorosa. In più sprona i grandi a fare un’altra cosa: come fa la mamma di Matilde, dì al tuo bambino che è buono e porta gioia, e lui di sicuro lo farà!

Di questo libro ci piace:

  • il messaggio di accettazione, amore e amicizia, da insegnare ai piccoli e ricordare ai grandi…;
  • il testo ben leggibile, adatto anche ai bimbi che stanno imparando a leggere.


Titolo: Matilde Cuore di pane
Autore: Nadia Levato
Illustrazioni: Milena Scardigno
Casa editrice: Errekappa Edizioni – 2018
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 21x25cm circa


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Tommaso il burlone 👦


Libro divertente, pieno di scherzi e di travestimenti

Se il tuo bambino ama fare scherzi e spaventare gli altri, magari anche un po’ troppo, questo libro fa sicuramente al caso tuo: gli darà di certo molta ispirazione, ma il finale divertente lo aiuterà a capire che non bisogna esagerare…
E prima di comprarlo, sfoglialo con il video della nostra recensione, lo trovi qui sotto.

Chi la fa l’aspetti!

Anche al tuo bimbo piace fare gli scherzi? Tommaso si diverte un mondo a spaventare tutti quelli che arrivano a casa sua, dalla zia al veterinario, travestendosi da animale grazie ad oggetti e materiali che trova in casa. Ma quando tutte le sue vittime si mettono d’accordo e gli presentano un mostro a sette teste, il burlone la smette di fare i suoi scherzi. Un libro con un ritmo incalzante, rime, riprese di frasi come in una filastrocca e con illustrazioni coloratissime che portano ad un finale esilarante, tutto da ridere. E con un messaggio importante: attenti a fare troppi scherzi, perché ride bene chi ride per ultimo…

Di questo libro ci piace:

  • l’ingegno di questo bambino che riesce a travestirsi con qualunque cosa;
  • il crescendo di ritmo che porta al finale, super divertente.


Titolo: Tommaso il burlone
Autore: Jorge Rico Ròdenas
Illustrazioni: Anna Laura Cantone
Casa editrice: Kalandraka – 2018
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 22,5×22,5cm circa


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Lisa fa’ in fretta! 🚲


Libro per riscoprire la calma al mattino

In molte case, il tempo che passa tra il suono della sveglia e il momento di uscire è spesso molto caotico: bisogna lavarsi, vestirsi, fare colazione ed essere pronti per asilo, scuola o lavoro a seconda dell’età. E noi grandi abbiamo già in testa mille preoccupazioni che ci distraggono o siamo così stanchi da alzarci proprio all’ultimo istante.
Ma i bambini hanno bisogno di tempo e tranquillità…
Se anche tu sei in questa situazione, allora questo libro farà bene a te e alla tua famiglia, visto che affronta questo momento della giornata con dolcezza e magia. E prima di comprarlo, guarda la video recensione, è proprio qui sotto.

Veloce, fa’ in fretta!

‘Fai in fretta che è tardi!’: chi dice questa frase al mattino ai propri bimbi? Tutti, perché noi grandi crediamo che i bambini cerchino ogni pretesto per non uscire o rallentare i preparativi. E se invece il tuo bimbo avesse bisogno di lasciare spazio all’immaginazione? Come Lisa: per lei la coperta è una grotta nella giungla, lo spazzolino è un pennello per dipingere l’arcobaleno, i biscotti sono vagoni di un treno che si tuffa in un burrone di latte. E per sognare così, bisogna fermare il tempo. Questo libro, quindi, serve forse più ai grandi che ai piccoli, per riscoprire con gli occhi di un bambino un momento della giornata che può essere molto caotico ma pieno di magia, se lo si affronta con un po’ meno di fretta 😉.

Di questo libro ci piace:

  • il messaggio: se riusciamo a fare le cose con più calma, tutto diventa più semplice e magari un po’ magico;
  • le illustrazioni delicate che ci portano nel mondo fatto di sogni di Lisa.


Titolo: Lisa fa’ in fretta!
Autore: Silvia Oriana Colombo
Illustrazioni: Silvia Oriana Colombo
Casa editrice: VerbaVolant – 2018
Materiale: pagine di cartoncino sottile
Dimensioni: 28,5×21,5cm circa


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Dieci dita alle mani 🖐️ dieci dita ai piedini 🐾


Dieci dita, per tutti

“C’era una volta un bambino nato molto lontano. E poi ce n’era un altro, nato molto vicino.
Ed entrambi si sa, come tutti i bambini, hanno dieci dita alle mani e dieci dita ai piedini.”
C’è forse modo più tenero di spiegare ai piccoli l’uguaglianza? Il libro prosegue con esempi di bambini raffreddati o che abitano in tende e città, ma tutti hanno sempre dieci dita. Finché tocca al cucciolo di casa, che in braccio a voi che gli leggete questa filastrocca, si guarderà mani e piedi e, magari chiedendovi di contare, scoprirà anche lui di essere come tutti i bambini con dieci dita alle mani e dieci dita ai piedini.
Nel 2010 questo volume ha vinto il Premio Nazionale Nati per Leggere, e non a caso: oltre alla tenerezza trasmette un’immensa voglia di coccole e di giocare con le manine e i piedini, non è una meraviglia?

Di questo libro ci piace:

  • i disegni tenerissimi, che fanno venire voglia di leggerlo e rileggerlo;
  • il messaggio di uguaglianza, che forse serve più ai grandi che si piccoli…


Dieci dita alle mani dieci dita ai piedini - recensione

Titolo: Dieci dita alle mani e dieci dita ai piedini
Autore: Mem Fox
Illustrazioni: Helen Oxenbury
Casa editrice: Il Castoro, 2009
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 16x20cm circa

Dieci dita alle mani dieci dita ai piedini - recensione

Dieci dita alle mani dieci dita ai piedini - recensione


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Alice nel Paese delle Meraviglie 👧


Libro meraviglioso, per veri appassionati di illustrazione

Hai già visto questa versione di “Alice nel Paese delle Meraviglie”? Sono sicura che la storia la conosci ma di certo non ti puoi perdere questo libro illustrato, una gioia per gli occhi di grandi e bambini. Guarda il video della nostra recensione, resterai a bocca aperta!

…sull’etichetta c’era scritto: “Sfogliami!” 😉

Illustrare un classico è sempre una grossa sfida per un’artista, figuriamoci se si tratta di “Alice nel Paese delle Meraviglie”, che tutti abbiamo negli occhi con i disegni creati da Disney. Pensate che ne fecero un film già nel 1903 e perfino Salvador Dalì ha dato vita alla storia… Ma Rébecca Dautremer ha creato un capolavoro: tutti i personaggi sono rappresentati in modo originale e la bellezza ed eleganza delle immagini affianca il testo integrale, portandoci attraverso questo viaggio assurdo quanto meraviglioso con tanta magia. I dettagli, il modo in cui le tavole sono dipinte e anche gli schizzi inseriti in mezzo al testo dimostrano la bravura dell’illustratrice, che merita tutta la nostra ammirazione.
Questo libro è davvero bello, una gioia per gli occhi e verrà apprezzato sia dai bambini che si stanno appassionando al disegno che dagli adulti, per non parlare dei giovani studenti che sognano di diventare illustratori: un gioiello da sfogliare tutti insieme mentre si passeggia nel paese delle meraviglie.

Di questo libro ci piace:

  • le illustrazioni, sono magnifiche e non ci si stanca di guardarle;
  • il testo integrale, raramente si trovano edizioni integrali così ben illustrate.


Titolo: Alice nel Paese delle Meraviglie
Autore: Lewis Carrol
Illustrazioni: Rébecca Dautremer
Traduzione: Masolino D’amico
Casa editrice: Rizzoli – 2011
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 34,5x29cm circa


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Il viaggio della mamma ✈️


Libro per aiutare i bambini ad affrontare il distacco dalla mamma

Se la mamma deve andare via per qualche giorno, il tuo bimbo può avere paura o non capire cosa succede. Ecco che questo libro illustrato lo aiuta ad affrontare al meglio la situazione, mostrandogli tante cose che non si era immaginato.
E prima di comprarlo, sfoglialo con il video della nostra recensione, puoi guardarlo qui sotto.

La mamma va via qualche giorno…

Cosa succede quando la mamma parte per lavoro? Un sacco di cose: c’è una valigia, un viaggio verso l’aeroporto e giorni con papà dove tutto ha un sapore diverso dal solito, ma in fondo è ugualmente bello. E poi comunque la mamma torna, sempre, e riprendere i soliti ritmi è ancora più dolce. Un libro tenero e perfetto per preparare il bimbo ad un distacco di qualche giorno dalla mamma, perché gli mostra che, nonostante la nostalgia gli uni degli altri, i giorni senza di lei possono essere un bel momento per fare cose nuove e diverse, che altrimenti non si potrebbero scoprire. E alla fine ritrovarsi e abbracciarsi sarà ancora più bello.

Di questo libro ci piace:

  • le illustrazioni, semplicissime e chiarissime per un bambino;
  • il messaggio: anche se c’è nostalgia della mamma, con papà si può stare molto bene.


Titolo: Il viaggio della mamma
Autore: Mariana Ruiz Johnson
Illustrazioni: Mariana Ruiz Johnson
Casa editrice: Kalandraka – 2016
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 22,5×22,5cm circa


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Bello. Storia di un capello 👦


Libro per bimbi vispi, curiosi e che non stanno mai al loro posto.

Se il tuo bimbo è un po’ ribelle e si sente diverso dagli altri, leggigli la storia di questo capello: capirà di essere unico e che la sua curiosità e il suo entusiasmo sono in realtà doti preziose.
E prima di comprarlo, curiosaci dentro con la nostra recensione, il video è qui sotto.

Ho un capello ribelle

C’era una volta un capello ribelle e curioso che aveva la forma di un punto di domanda e non si lasciava pettinare mai. Sulla testa del suo piccolo padrone, Bello cresce, diventa ragazzo, adulto e alla fine, ormai bianco, cade. Ma quando crede che non ci sia più nulla di interessante per lui, ecco che diventa un grande attore. Era il suo sogno? Non importa, ma questo simpatico libro in stile fumettistico può insegnare al tuo bimbo (e ricordare a te) che non è importante essere ben pettinati come tutti gli altri, l’entusiasmo e la curiosità sono più importanti, anche perché permettono di trovare sempre nuove risorse e realizzare nuovi sogni.

Di questo libro ci piace:

  • lo stile fumettistico, leggero e divertente;
  • il testo scritto in stampatello, perfetto anche per i bimbi che iniziano a leggere da soli.

Titolo: Bello. Storia di un capello
Autore: Custòdio
Illustrazioni: Custòdio
Casa editrice: VerbaVolant – 2018
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 20x20cm circa


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Piccola Stella ⭐


È importante impegnarsi per raggiungere gli obiettivi restando però corretti e leali

Se cerchi un libro che spieghi al tuo bimbo quanto sia importante seguire i propri sogni senza però far del male a nessuno, questo fa al caso tuo.
E prima di comprarlo curiosaci dentro con la nostra recensione, è proprio qui sotto!

Qual è il tuo sogno?

Seguire i propri sogni è molto bello e impegnarsi per realizzarli importante, però non deve essere fatto anche a costo di far del male agli altri, come impara Piccola Stella. Lei vorrebbe diventare una maghetta e, sperando di imparare chissà quale segreto, porta via un libro di incantesimi dalla casa di due bimbi. Per fortuna, però, capisce di aver sbagliato e lo restituisce, facendo anche amicizia con loro. Un libro simpatico che dona un messaggio importante sul rispetto per gli altri e sull’impegno per raggiungere i propri sogni, restando sempre corretti e leali verso chi ci sta vicino.

Di questo libro ci piace:

  • la stellina che restituisce il libro chiedendo scusa per il suo gesto;
  • il messaggio sull’impegno per conquistare i propri sogni.


Titolo: Piccola Stella
Autore: Anna Lina De Sario
Illustrazioni: Anna Lina De Sario
Casa editrice: Echos Edizioni – 2017
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 22x22cm circa


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Una strada per Rita 👩


Un libro che parla di donne attraverso il nome delle strade

Se cerchi un libro per spiegare al tuo bambino che ci sono state (e ci sono!) molte donne che hanno fatto cose importanti e che non vanno dimenticate, questo è perfetto perché lo fa in modo leggero e divertente attraverso i nomi delle strade.
E prima di comprarlo, sfoglia le sue pagine con la nostra video recensione, la trovi qui sotto!

Una via dedicata proprio a lei!

A farci caso, ci si accorge che la maggior parte delle strade delle nostre città portano il nome di grandi uomini. E nella città di Rita, addirittura nessuna strada è stata dedicata a grandi donne… ecco perché, mostrando alla scuola cosa migliorerebbe della sua città, Rita intitola tutte le vie e le piazze a donne importanti, convincendo addirittura il sindaco a cambiare il nome di alcune strade!
Questo racconto invita ad educare al rispetto e alle differenze dei generi in modo nuovo e leggero, perché dedicare strade, piazze e giardini alle donne serve a valorizzare i contributi, spesso nascosti o dimenticati, che molte di loro nel corso del tempo hanno dato alla scienza, all’arte e alla cultura in generale.

Di questo libro ci piace:

  • la semplicità con cui il messaggio viene veicolato;
  • l’attenzione alla toponomastica: spesso non facciamo caso ai nomi dei luoghi, in realtà ci possono raccontare molto non solo del posto ma anche della nostra cultura.

Titolo: Una strada per Rita
Autore: Maria Grazia Anatra
Illustrazioni: Viola Gesmundo
Casa editrice: Matilda Editrice – 2017
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 20,5×20,5cm circa


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Paese di fiabe, immagini e fantasia? Basta andare a Sarmede, magari a Natale!

Oggi vi chiedo di immaginare di tenere tra le mani un libro. Un libro con la copertina e le pagine ricche di disegni colorati e dal titolo: “Il paese delle fiabe”.
Pronti? Iniziamo a sfogliarlo insieme…

Sì, il paese delle fiabe esiste.

Il paese delle fiabe esiste e si trova in Italia.

Sì, proprio qui. Il suo nome è Sàrmede, ed è in Veneto, più precisamente in provincia di Treviso. Ancora più precisamente ai piedi della foresta del Cansiglio.

Forse molti di voi lo conoscono, forse in molti l’avete già visitato in un “particolare” (poi vi spiegherò il perché delle virgolette) periodo dell’anno. Io l’ho scoperto invece pochissimo tempo fa ed è talmente affascinante che voglio raccontarvi la sua storia.
Anche se in realtà, Sarmede e le fiabe, hanno iniziato a incontrarsi non molto tempo fa, dal 1982…

C’era una volta…

In quegli anni viveva in una piccola frazione di Sàrmede, Rugolo di Sàrmede, un pittore cecoslovacco, Štěpán Zavřel (qui potete scoprire un po’ di più su di lui). Il suo nome è noto ad alcuni di voi? Io ho scoperto che è stato, in assoluto, uno dei più importanti illustratori di libri per bambini.
Nacque nel 1932 a Praga, dove frequentò la Facoltà delle Arti Cinematografiche. Nel 1959 lasciò il suo Paese ed arrivò in Italia e qui frequentò l’Accademia di Belle Arti di Roma. Visse per un periodo in Germania, dove si dedicò alla scenografia ed al costume teatrale. E dopo ancora a Londra, dove invece seguì la sua passione per il film di animazione.

Poi, finalmente, forse stanco della confusione delle grandi città, scopre Sàrmede, anzi Rugolo di Sàrmede, un piccolo borgo con le case riunite attorno ad un’unica chiesa.
Nella sua Rugolo, in cui visse fino al 1999, anno in cui morì, dipinse e si dedicò all’illustrazione di libri per bambini. Ed è a questo punto che la storia si fa davvero interessante.

La passione di Štěpán per il mondo dell’illustrazione per l’infanzia è tale da portarlo a fondare una casa editrice ed ad organizzare, con la partecipazione di bambini, mostre in Italia, negli Stati Uniti, in Sudafrica…..praticamente in tutto il mondo. E ovunque raccolse importanti consensi. Nello stesso momento, a Rugolo e poi proprio a Sarmede, si dedicò anche al dipinto murale, prima con la tecnica dell’affresco e poi a secco.

E riuscì anche a fondare, nel 1989, la Scuola Internazionale di Illustrazione.
Praticamente aprì le porte al mondo della fantasia alle pendici delle Prealpi Venete, in un piccolo paese, che da allora di questo mondo ne è rimasto il centro.
Pensate che la Scuola ospita circa 300 corsisti ogni anno! E la tradizione del dipinto murale sta continuando, tanto che ormai questi dipinti sono quasi cinquanta! Riuscite a vederle sfogliando il nostro libro immaginario?

Immagini e fantasia in giro per il mondo

Ma arriviamo a noi…Vi ricordate le virgolette all’inizio? Il “particolare” periodo dell’anno? Ebbene, dovete sapere che Štěpán Zavřel, nel 1982, mentre chiacchierava a casa con degli amici, ebbe un’idea: “ Potremmo realizzare una mostra dedicata alle illustrazioni destinate ai bambini!”.
Un mondo nuovo in quegli anni, non erano poi tanti gli artisti che se ne occupavano!
Štěpán, o forse il bambino che c’era in lui? Voi cosa ne dite?, aveva semplicemente capito che l’immagine comunica e aiuta ad interpretare un testo, aggiungendo emozioni e sensazioni.
L’immagine aiuta a creare la magia delle fiabe!

Fu così che l’anno dopo venne inaugurata la prima edizione della “Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia”, che, da allora, si tiene ogni anno a Sàrmede, da Ottobre a Gennaio (l’edizione di quest’anno, la 34ma, chiuderà il 29 Gennaio 2017… fateci, facciamoci un pensierino allora, siamo ancora in tempo e ci sono a disposizione le vacanze di Natale!).

Questa Mostra Internazionale è meglio conosciuta come “Le Immagini della Fantasia” e non è una semplice esposizione; attorno alle illustrazioni nascono convegni, corsi, laboratori creativi per bambini e non solo: anche genitori ed insegnanti sono i benvenuti, le fiabe non conoscono età! (qui trovate il programma completo 😉)

E lo sa bene la “Fondazione Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Štěpán Zavřel”, nata, sempre a Sarmede, nel 1999, per ricordare l’artista scomparso.
Sapete, la Mostra ebbe un grande successo fin dalla prima edizione. Poteva essere diversamente? Chi non ama tuffarsi nelle magiche emozioni delle fiabe?!
Lo state facendo anche voi, insieme a me, sfogliando le coloratissime pagine del nostro libro?

La Fondazione è nata proprio per seguire tutto ciò che si stava sviluppando attorno ai disegni, desideravano parteciparvi illustratori provenienti da ogni parte del mondo! Negli anni, questa Mostra è diventata talmente importante che, quando non è aperta a Sarmede, la si può visitare in altre città, sia italiane che straniere! Nel corso della sua storia è stata presentata, solo per fare degli esempi, in Francia, in Germania, in Spagna ed in Turchia!

Quante cose da vedere e fare tutti insieme!

Ma torniamo a Sarmede… Nel periodo di apertura della Mostra, questo borgo di montagna si trasforma talmente tanto al punto che la realtà di tutti i giorni lascia il posto alla fantasia, al mondo “fiabesco” dei bambini.

Gli artisti fanno a gara per poter partecipare a questa esposizione di illustrazioni per l’infanzia che, come ormai sapete, provengono praticamente da tutto il mondo. E attorno alla manifestazione ruotano tutta una serie di laboratori, corsi, letture animate e tanto altro, dedicate proprio ai bambini ed alle loro famiglie.
Tra queste, quella che ormai è diventata un appuntamento fisso è la Fiera del Teatro, che ospita decine di artisti provenienti da tutto il mondo, trasformando Sarmede in uno spettacolo a cielo aperto.

Continuate a sfogliare il libro e provate ad immaginare voi ed i vostri bambini mentre vagate per le viuzze e le piazzette di questo piccolo borgo. Attorno a voi prima compaiono dei burattinai, poi degli incantatori di serpenti, poi ancora i mangiafuoco.
Continuate a camminare e trovate clown, equilibristi e mimi.
I vostri bambini vengono attirati dai giochi e dalle bancarelle di dolci (eh già, anche questi non possono mancare), rimangono affascinati dai maghi e dagli acrobati. Ascoltano i cantastorie e non importa se questi parlano lingue sconosciute perché chissà da dove arrivano, parlano ai bambini con il linguaggio della fantasia, e questo, i bambini, lo conoscono in un modo che, noi adulti, forse abbiamo un po’ dimenticato.

Anche il nostro amico Štěpán, in un’intervista, aveva detto di non abbandonarsi al mondo plastico che ormai avvolge la società, ma di guardarsi attorno, guardare la magia che c’è nelle persone, negli animali, nelle piante e volare con la fantasia.
Immaginando i disegni del nostro libro, non pensate anche voi che la fantasia sia in grado quasi di fermare il tempo fino a mantenerci sempre bambini?

Ah, adesso che siamo arrivati alla fine del nostro libro immaginario, mi sono ricordata che non vi ho detto una cosa. E’ stato un bambino a consigliarmi di visitare Sarmede, il Paese delle Fiabe, e dei bambini sappiamo che ci si può fidare.

p.s. Ci vuoi andare? Lo trovi qui!

— Scritto da Cristina —
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Storia di un piccolo re 👑


Un libro per parlare di generosità e semplicità

Se cerchi un libro che faccia sognare il tuo bimbo, non perderti questo volume illustrato: con la sua storia dolcissima, il suo messaggio di generosità e le illustrazioni da sogno vi porterà in un mondo incantato.
E se prima di comprarlo vuoi sapere com’è fatto dentro, lo puoi sfogliare qui sotto con la nostra video recensione.

A chi regali il tuo cuore?

Non serve molto per essere un re e non aver bisogno di nulla: un pesce rosso, un ombrello e un cuore di pezza possono essere abbastanza. Ma se un bel giorno tutto ciò non bastasse più? Ecco che inizia il viaggio che porterà il piccolo re a liberare il pesce, regalare l’ombrello a un trifoglio e offrire il suo cuore alla luna. Alla fine sarà molto più felice di prima perché questo viaggio gli insegna una cosa importantissima: la generosità è ciò che davvero ci fa stare bene. E questo piccolo re potrebbe essere il tuo bambino o il te bambino che vive ancora nel tuo animo. Con le sue magnifiche e poetiche illustrazioni, questo libro porta te e il tuo bimbo in un mondo sognante, in cui non importa quanto abbiamo o possediamo, importa solo saper donare davvero. Ma questo i bimbi lo sanno, sta a noi non far loro dimenticare che i piccoli gesti possono dare senso a tutta una vita, specie se vengono fatti col cuore.

Di questo libro ci piace:

  • le illustrazioni, meravigliose e dolcissime;
  • il messaggio sulla generosità, importante per grandi e piccoli.


Titolo: Storia di un piccolo re
Autore: Massimiliano Feroldi
Illustrazioni: Massimiliano Feroldi
Casa editrice: Lavieri – 2016
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 24,5×24,5cm circa


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La fabbrica delle mamme 👩‍👧‍👦


Un libro per i bimbi che vorrebbero cambiare mamma, ma forse no…

Se cerchi un libro che aiuti te e il tuo bambino ad affrontare qualche incomprensione che magari finisce con frasi del tipo ‘voglio cambiare mamma!’, hai appena trovato quello che fa al caso tuo: ti permetterà di spiegargli che tutti siamo imperfetti, aiutandolo a crescere e mostrandogli che, comunque, l’amore va oltre ogni imperfezione.
E prima di comprarlo, sfoglialo con la nostra recensione, il video è qui sotto!

Voglio un’altra mamma!

E se il tuo bambino volesse cambiare mamma? Può capitare di sentirselo dire, di solito durante una discussione. Ma non serve arrabbiarsi, basta fare come la mamma di Nino e proporgli un giro alla fabbrica delle mamme, dove il protagonista potrà scegliere una mamma tutta nuova fatta proprio come dice lui. Ma nel preciso istante in cui questa nuova mamma sta arrivando, Nino è poi sicuro di volerla davvero? Ovviamente no, perché la mamma, per quanto sia imperfetta, è sempre la mamma e Nino ritrova la sua ad aspettarlo per tornare a casa insieme. Un libro per far capire ai bimbi che l’amore supera liti e rabbia, perché non è importante avere vicino qualcuno di perfetto ma qualcuno che ci vuole bene e che ci aiuti a crescere, magari grazie anche a qualche discussione.

Di questo libro ci piace:

  • l’idea che esista una fabbrica delle mamme, in fondo tutti abbiamo desiderato almeno una volta di poterla cambiare…;
  • il messaggio sulla non perfezione: nessuno è perfetto, nemmeno la mamma, ma c’è e ci vuole bene.

Titolo: La fabbrica delle mamme
Autore: Claudia Mencaroni
Illustrazioni: Giulia Cregut
Casa editrice: Verbavolant – 2018
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 24x33cm circa


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Il principe felice 🤴

Un grande cuore può nascondersi ovunque, anche dentro una fredda statua di metallo.

Tutti possiamo fare molto per aiutare gli altri, e il racconto Il principe felice mostra che perfino una statua ci può riuscire grazie all’aiuto di un valido amico. Il testo originale è stato scritto da Oscar Wilde e noi di fabulinis, come sempre, ne abbiamo fatto la nostra versione.

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Audiofiaba 😴

Nella pagina delle Audiofiabe, puoi ascoltare il principe felice raccontata da Silvia!

Il principe felice 🤴 storia completa


C’era una volta un principe, ma non un principe qualunque, lui era un Principe felice.
Durante il suo regno ci fu pace e prosperità, tanto che alla sua morte tutta gli abitanti della città decisero di erigere in suo onore una statua tutta d’oro, con zaffiri per occhi e rubini sull’elsa della spada.
Così da quel giorno la statua del Principe felice fece sempre compagnia alla gente della città.

Ma passarono molti anni, talmente tanti che le persone quasi non si ricordavano più del perché quella statua si chiamasse “il Principe felice”.
Una sera di fine estate una rondine, che stava volando verso sud per passare l’inverno al caldo, decise di riposarsi ai piedi della statua.

– Qui troverò un po’ di riparo – pensò la rondine.
Stava per mettere la testolina sotto l’ala per dormire quando una goccia le cadde addosso. Guardò il cielo, ma lo vide tutto stellato e senza una nuvola.
– Che strana cosa, piove col cielo sereno – e rimise la testa sotto l’ala.
Ma un’altra goccia le cadde addosso, alzò la testa e non vide nulla di strano.
– Ma guarda te, questa statua non riesce a ripararmi nemmeno dalla pioggia, disse guardando verso il viso del principe felice, e fu allora che cadde un’altra goccia, proprio sulla sua testa.

La rondine capì: quelle non erano gocce di pioggia, erano lacrime che cadevano dagli occhi della statua. Spiccò il volo e andò a vedere meglio.
– Cosa ti succede statua, perché piangi? – chiese la rondine.
– Sono il Principe felice, e piango perché da qui posso vedere tutte le miserie del mio popolo, e il mio cuore anche se di piombo, è molto triste.

– Mi spiace molto – disse la rondine, colpita dall’espressione addolorata della statua.
– Cara rondine, tu potresti aiutarmi. Giù in quella casa c’è una donna molto povera, il suo lavoro di ricamatrice non le permette di guadagnare abbastanza soldi per curare il suo bambino malato. Le porteresti il rubino che ho incastonato nella spada? – disse il Principe felice.
– Ma io devo volare verso sud… – replicò la rondine.
Ma lo sguardo pieno di lacrime del principe la commosse.
– Va bene, solo per questa notte rimarrò qui e ti aiuterò.

La rondine prese il rubino e lo portò alla donna, e quando vide suo figlio a letto con la febbre alta si fermò un attimo sopra il suo viso a rinfrescarlo col suo battito d’ali.
Poi tornò dal Principe felice e riposò.
La sera seguente la rondine disse al principe che sarebbe partita.

– Rondine mia, resta ancora una notte. Vedo un giovane che è affamato e vive al freddo in quella casa, prendi uno degli zaffiri che mi fanno da occhi e portaglielo.
La rondine sul momento protestò, ma il principe insistette, e il buon cuore della rondine lo accontentò e portò lo zaffiro al giovane.
Il giorno dopo la rondine cercò di salutare il Principe, ma lui le chiese di rimanere un’ultima notte: c’era una piccola fiammiferaia da aiutare, non aveva venduto nemmeno un fiammifero, e di certo non avrebbe passato una bella notte se non avesse ricevuto aiuto.

– Portale l’altro zaffiro che ho per occhio – la disse il Principe felice.
– Ma così rimarrai cieco! – esclamò la rondine.
– Non importa.
Così la rondine prese lo zaffiro e lo portò alla piccola fiammiferaia, che non sapeva come ringraziarla dalla gioia.
La rondine tornò dal principe, e notò che il suo viso era più sereno. Ma ora era cieco e non poteva lasciarlo così da solo.

– Tu ora non puoi più vedere la gente della tua città… rimarrò io al tuo fianco, e sarò i tuoi occhi – gli disse.
– Ma rondine mia, tu devi andare al caldo verso sud!
Ma la rondine non volle lasciarlo e iniziò a volare per tutta la città e raccontargli tutto quello che vedeva. Quando incontrava un mendicante, un povero o un bisognoso, prendeva una fogliolina d’oro dal corpo della statua del Principe felice e andava a portargliela.

Finché la statua del Principe felice divenne tutta grigia e spoglia, senza più neanche una fogliolina d’oro sopra.
Ma nonostante questo, ora gli abitanti della città erano tutti un po’ più felici.
Finalmente sul viso del Principe c’era un gran sorriso, e la rondine non smise mai di fargli compagnia.

⚜ Fine della fiaba ⚜

Il gigante egoista 😡

Chi allontana da sè i bambini non può che diventare solo, vecchio e triste; e nel suo cuore albergherà soltanto un freddo inverno…

Questa fiaba si ispira al racconto originale di Oscar Wilde semplificandola un poco per farla apprezzare anche ai bimbi più piccoli. Noi di fabulinis siamo d’accordo con l’autore: i bambini ci faranno anche dannare, questo è certo, ma portano luce e gioia nella nostra vita. Portano la primavera.

Guarda la videofiaba raccontata da Silvia

🔊 Audiofiaba 😴

Nella pagina delle Audiofiabe, puoi ascoltare il gigante egoista raccontata da Silvia!

Il gigante egoista 😡 storia completa


C’era una volta un gigante che era andato a trovare il suo amico orco e insieme avevano deciso di fare un lungo viaggio in giro per il mondo.
La casa del gigante aveva un grande giardino pieno di alberi e fiori, e tutti i bambini del paese, visto che lui non era più lì, avevano iniziato ad andarci a giocare ogni giorno.

Ma, dopo sette lunghi anni, il gigante ritornò. Vedendo tutti quei bambini giocare nel suo giardino, li cacciò via e decise di costruire un muro per impedire che tornassero di nuovo.
Una volta finito il muro, ci mise sopra un gran cartello con scritto “VIETATO ENTRARE” e si chiuse dentro casa.
Era inverno, e finalmente il gigante poteva godersi il suo bel giardino in santa pace e senza tutti gli schiamazzi dei bambini.

I bambini del paese ci rimasero molto male per il gesto egoista del gigante, ma non potevano farci nulla e dovevano trovare altri posti dove giocare. Ma nessun altro giardino era così bello come quello del gigante.

Arrivò la primavera e il gigante ogni giorno controllava che nel suo giardino non ci fossero bambini. Un giorno però si accorse di una cosa strana: fuori dal muro del suo giardino gli alberi e i fiori ricoprivano i prati e riempivano campi, mentre dentro al suo giardino pareva ancora inverno con ghiaccio e neve ovunque…

Il gigante, egoista com’era, fece finta di niente e continuò a vivere rinchiuso dentro le mura del suo giardino.
Ma anche l’estate arrivò e dentro il giardino del gigante imperversava ancora l’inverno. Senza i bambini il suo giardino si era rifiutato di tornare vivo e pieno di fiori!

Il gigante, con tutto quel continuo freddo finì per ammalarsi, e passava le sue giornate a letto, controllando sempre dalla finestra che nel suo giardino non ci fossero bambini.

E arrivò l’autunno e poi un altro inverno, finché il gigante, sempre più malato, sentì il canto di un uccellino.
Era quasi primavera e al gigante quello era sembrato il canto più bello del mondo.
Si alzò a fatica per vedere da dove arrivasse quella melodia e notò un uccellino fermo sul davanzale che cantava felice.

Il cuore del gigante si riempì di felicità: finalmente anche nel suo giardino gli uccellini erano tornati a cantare! Poi si sporse e guardò giù nel suo giardino.
C’erano tre bambini che giocavano felici, e ovunque correvano facevano sparire il ghiaccio e la neve dal suo giardino, riportando i fiori e l’allegria.

I tre bambini avevano fatto un buco nel muro e si erano intrufolati dentro, ma il gigante finalmente aveva capito: era solo grazie a loro se adesso anche nel suo giardino era tornata la primavera e gli uccellini avevano ripreso a cantare.
Il gigante scese in giardino. I bambini, quando lo videro, scapparono terrorizzati e si nascosero dietro il tronco di alcuni alberi.

Ma il gigante li rassicurò subito:
– Non voglio farvi del male bimbi miei, anzi, voglio ridarvi tutto il mio giardino!
E prese subito a buttare giù il muro che aveva costruito.
Man mano che lo buttava giù, invece di sentirsi stanco, si sentiva sempre più pieno di forza e vigore, ed il suo cuore si riempiva di gioia.

Tra i bambini del paese si sparse subito la voce che il gigante era diventato buono, e il suo splendido giardino si riempì di nuovo di bambini festanti.
Il gigante finalmente si sentiva felice passando le giornate a giocare insieme ai bambini. E da quel giorno in quel giardino fu sempre primavera.

⚜ Fine della fiaba ⚜

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Il gigante egoista

Il gigante egoista

La bambina che andava a pile 🔋


Piccolo viaggio nella vita di chi non ci sente

Se cerchi un modo per spiegare al tuo bambino com’è la vita di una persona sorda, non lasciarti scappare questo libro illustrato, che la mostra in modo semplice e diretto.
E prima di comprarlo sfoglialo con la nostra video recensione, è proprio qui sotto.

Tu sai parlare con le mani?

Esistono bambini come Monìc, i quali comunicano aiutandosi con le mani e per capire gli altri hanno bisogno di guardargli le labbra. Sono i bimbi e più in generale le persone sorde, che vanno a pile perché dei piccoli aggeggi nelle orecchie li aiutano a sentire i suoni, ma che sono più sincere dei cosiddetti “normali” e spesso sanno ascoltare molto più di chi ha orecchie perfettamente funzionanti…
Un libro illustrato sulla diversità, che dovrebbe essere considerata una risorsa più che un problema, con illustrazioni forti e tutte in bianco e nero. In più, ha anche un divertente glossario finale che spiega in modo semiserio com’è la vita di un sordo tra logopedia, linguaggio dei segni e, appunto, pile per le protesi.

Di questo libro ci piace:

  • il modo in cui la vita di un sordo viene descritta, semplice ma diretto;
  • il glossario finale, imperdibile!

Titolo: La bambina che andava a pile
Autore: Monica Taini
Illustrazioni: Monica Taini
Casa editrice: Uovonero – 2018
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 26,5x19cm circa


Se questo libro ti è piaciuto e lo vuoi acquistare, puoi andare a vedere questa pagina, dove troverai tanti suggerimenti per te!

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Smon Smon ⭐


Un libro unico, tenero e anche un po’ folle 🙂

Se cerchi un libro speciale per il tuo bambino, allora non ti puoi perdere questo: con illustrazioni bellissime e un testo pieno di nonsense e incentrato sul suono, conquisterà tutta la famiglia, grazie al clima di tenerezza che la storia fa nascere.
E prima di comprarlo, sfoglialo con la nostra video recensione, la trovi proprio qui sotto!

Hai raccolto tutti i ton ton?

Questo libro da sogno ci porta nel mondo dello Smon Smon, che vive sul pianeta Gon gon e raccoglie ton ton con il suo ron ron. E su questo pianeta vivono altre creature fantastiche, tutte gentili e amichevoli che si aiutano a vicenda creando un’atmosfera di tenerezza, nonostante le avventure e i pericoli. Il testo è pieno di nonsense in rima, che ai bambini piacciono tantissimo perché possono dargli il significato che vogliono e giocare con i suoni delle parole, e le illustrazioni sono veri capolavori, anche se a prima vista sembrano un po’ bizzarre. Insomma un gioiello, che piano piano entrerà nel cuore di tutti e vi farà venire voglia di coccolarvi nel vostro won won, qualunque cosa esso sia.

Di questo libro ci piace:

  • i nonsense in rima, che scatenano la fantasia dei piccoli e risvegliano quella dei grandi;
  • le illustrazioni, meravigliose.


Titolo: Smon Smon
Autore: Sonja Danowski
Illustrazioni: Sonja Danowski
Casa editrice: Orecchio acerbo – 2018
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: cm circa


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Le ore della contentezza 🕰️



Tutti vorremmo essere sempre felici, soprattutto i bambini, ma spesso la gioia e la felicità arrivano dopo un cammino lungo e difficile. Come spiegarlo ai piccoli? Con questo albo illustrato, che regala questo e altri insegnamenti di profonda umanità.
E prima di comprarlo, sfoglialo insieme a noi con la video recensione, la trovi qui sotto!

Non vorresti essere per sempre felice?

In un luogo magico esiste un orologio che batte le ore della contentezza e se tu lo potessi vedere non saresti mai più triste. Ma nessuno ci è mai riuscito perché la strada per raggiungerlo è troppo pericolosa. Bè non proprio nessuno, i protagonisti un po’ strani di questo libro ce la fanno e scoprono quanto sia meravigliosa la luce dopo aver attraversato un sentiero così buio da non vederci più. È quindi un messaggio forte quello che questo albo illustrato regala, unito anche a quello di cercare di fidarsi di chi sembra nemico, perché forse ci può aiutare più di chi è all’apparenza innocuo. Un bell’insegnamento per i bambini e un bel ripasso per i grandi…

Di questo libro ci piace:

  • il modo in cui racconta che per arrivare a ciò che ci rende felice spesso si deve attraversare un sentiero faticoso;
  • il messaggio sulla fiducia, tutti abbiamo davvero bisogno sia di darne che di riceverne.


Titolo: Le ore della contentezza
Autore: Tea Ranno
Illustrazioni: Lorenzo Santinelli
Casa editrice: Armando Curcio Editore – 2018
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 22x22cm circa


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La mamma ha un bambino nella pancia 👶



Una sorellina in arrivo può essere qualcosa di molto astratto per un bimbo che magari ha già 3 o 4 anni. Come aiutarlo ad immaginare ciò che accadrà? Ecco un albo illustrato davvero ben fatto che semplificherà le cose a tutti quanti.
Prima di comprarlo, curiosaci dentro con la nostra video recensione, è qui sotto!

Cosa succede quando arriva una sorellina…?

Sta per arrivare una sorellina: come lo spieghi al fratello maggiore? Questo albo meraviglioso ti aiuta a fargli immaginare una situazione per lui un po’ misteriosa: gli racconta sì che i due bimbi si vorranno bene ma che si faranno anche i dispetti, che si consoleranno se arriverà un sogno brutto ma anche che dovranno fare a turno per stare in braccio alla mamma. Il tutto con parole e illustrazioni che un bimbo può capire, perché per quanto grande lui sia rispetto alla futura neonata, è pur sempre piccolo e ha bisogno di essere rassicurato sul fatto che mamma e papà resteranno sempre al suo fianco, che davvero andrà tutto bene e che lui sarà un meraviglioso fratello maggiore.

Di questo libro ci piace:

  • le illustrazioni perfettamente abbinate a un testo semplice e chiaro;
  • il fatto che racconti situazioni reali, senza nascondere che ci saranno piccoli(grandi…) problemi con l’arrivo della sorellina.


Titolo: La mamma ha un bambino nella pancia
Autore: Luana Vergari
Illustrazioni: Simona Ciraolo
Casa editrice: Lavieri – 2017
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 24,5×24,5cm circa


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Se dico no è no 👩



Negli ultimi due anni hanno spopolato le Storie delle buonanotte per bambine ribelli, storie bellissime di donne che hanno cambiato il mondo, ma spesso ci si dimentica che tante donne normali ogni giorno riescono a fare qualcosa per migliorare questo mondo. Se cerchi quindi un libro che insegni alla tua bimba a dire ‘no’ se non vuole qualcosa o al tuo bimbo a rispettare la volontà delle amiche, questo fa per te.
E, prima di comprarlo, curiosaci dentro con la nostra video recensione!

Ho detto di no!

Se il piccolo Nicolò vive in una casa piena di donne, cosa può imparare? Di sicuro a rispettarle visto che tutte le loro storie hanno molto da insegnare. E soprattutto, dalla bisnonna Nicolina fino alla cugina Nicoletta, ciascuna di queste donne ha imparato a dire ‘No!’ quando sente che la sua persona o la sua volontà per qualche motivo viene calpestata. Un libro che serve alle bambine femmine per imparare da subito a non farsi sottomettere, ai bambini maschi per imparare che le donne e le loro mille risorse non vanno sottovalutate e ai grandi, uomini e donne che siano, per non dimenticare questi insegnamenti.

Di questo libro ci piace:

  • il fatto che sia il protagonista sia un bimbo maschio, è un punto di vista originale e non scontato;
  • la naturalezza con cui questo tema non semplice viene affrontato.

Titolo: Se dico no è no
Autore: Annamaria Piccione
Illustrazioni: Viola Gesmundo
Casa editrice: Matilda Editrice – 2018
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 20,5×20,5cm circa


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Un amore sulla testa 💗



E un bel giorno arriva la frase “mi sono innamorato” oppure, peggio, la domanda: “che cos’è l’amore?”. Questo libro allora ti aiuterà a rispondere in modo semplice e alla portata di bambino, facendo rivivere anche a te delle dolcissime emozioni che magari avevi dimenticato.
Se sei curioso di sapere com’è fatto dentro, sfoglialo con noi, qui sotto trovi il video della recensione.

Hai mai avuto un amore sulla testa?

Ti è mai capitato di avere un amore sulla testa, come quello che ha Pietro? Ti fa compagnia, ti consola, ti fa perdonare gli altri ma sa anche arrabbiarsi e disperarsi se la persona a cui vuoi bene ti delude. Va ad abitare tra i capelli dei bimbi che si innamorano per la prima volta e non ce l’ha in testa solo Pietro! È un animaletto luminoso che regala una rappresentazione poetica e dolcissima di questo sentimento: lo rende reale agli occhi di un bimbo al quale magari è difficile spiegare che cosa sia l’amore (per questo ti può tornare utile vedere anche la video recensione del libro “L’innamorato”), e porta anche i grandi a guardarsi bene tra i capelli, magari anche il loro amore abita lì, devono solo cercarlo bene.

Di questo libro ci piace:

  • l’idea di dipingere l’amore come un animaletto che vive tra i capelli, è di una dolcezza infinita;
  • i testi scritti in maiuscolo, rendendolo alla portata anche di chi ha appena iniziato a leggere.

Titolo: Un amore sulla testa
Autore: Luana Vergari
Illustrazioni: Francesco Filippini
Casa editrice: Lavieri Edizioni – 2017
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 25x25cm circa


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Le fiabe di Fiaberella 🏰



Se il tuo bambino è stanco delle fiabe tradizionali e sei in cerca di racconti nuovi da proporgli, allora questo libro fa per te: il mondo di Fiaberella è popolato di personaggi inediti e le sue storie ti daranno la possibilità di offrire nuove favole al tuo bimbo, senza però tralasciare insegnamenti e significati importanti che solo le fiabe possono trasmettere.
Scopri di più con la nostra video recensione, è qui sotto!

C’era una volta…

Come tutte le fiabe che si rispettino, anche quelle di Fiaberella iniziano con “C’era una volta”, e da questa frase ti portano in un mondo fatto di personaggi incantati. Potrai conoscere, tra gli altri, il gigante Torpabuto, l’elefante Piuma, il draghetto Ubaldo e la
gattina Mirilù, che con le loro avventure faranno sognare il tuo bambino. Sono tutti racconti inventati dall’autrice, che con la sua fantasia, affiancata dalle illustrazioni, accompagnerà te e il tuo bimbo in questo viaggio, farà scoprire al piccolo che tutti questi personaggi e le loro storie hanno molto da insegnare e vi permetterà di trascorrere dei momenti speciali insieme.

Di questo libro ci piace:

  • il mondo creato dall’autrice è molto vario e si adatta a tante diverse età;
  • ogni fiaba contiene un insegnamento, valido per i piccoli ma anche per i grandi…

Titolo: Le fiabe di Fiaberella
Autore: Mariella Cirillo
Illustrazioni: Pellegrino Capobianco
Casa editrice: Amazon self publishing – 2017
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 23x15cm circa


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Libri pop up per bambini e adulti 🏰 un po’ di idee ☺️

C’è un tipo di libri illustrati e per bambini che merita un’attenzione particolare ed è quella dei libri pop up: sono libri animati che quando vengono sfogliati diventano libri tridimensionali, visto che sulle loro pagine le figure escono dalla pagina. A volte i dettagli pop up sono molto semplici, altre volte sono delle vere e proprie sculture che si innalzano grazie a meccanismi davvero complessi.

Secondo noi sono perfetti per i bambini di oggi, così abituati agli effetti speciali della tecnologia, non tanto perchè attraverso questo tipo di libri debbano imparare qualcosa di specifico (quello lo lasciamo fare a libri progettati in modo diverso), quanto perché grazie ai libri popup possono meravigliarsi di come alcune meraviglie si possano costruire solo con la carta!

Su fabulinis ne abbiamo recensiti diversi, perché ci piacciono molto e li troviamo meravigliosi.
In questo articolo abbiamo raggruppato le nostre più belle recensioni in modo che tu possa trovare più comodamente il libro che ti interessa di più ☺️
Toccando i titoli in rosso potrai andare direttamente sulla pagina della loro recensione ed avere più dettagli, perciò iniziamo!

Libri pop up per bambini

Ci sono libri pop up di tutti i tipi, pensa che esistevano già nel Medioevo (addirittura Cartesio li usava per dare forma alle sue teorie matematiche), in ogni caso quelli per bambini sono ovviamente più semplici, come nel libro “I miei primi animali selvaggi pop up”:

animali selvaggi - libri pop up

Qui in ogni pagina c’è semplicemente il dettaglio dell’animale che si alza sulla pagina e il bambino prende così confidenza con un libro 3d molto semplice. La stessa cosa succede in “Storie di draghi”, altro pop up pensato per bambini e abbinato alla simpatica storia di tre draghi tutt’altro che cattivi:

storie di draghi-pagina interna

Attenzione però, questo libro è anche sonoro: eh sì, perchè i draghi quando si alzano sulla pagina emettono anche il loro ruggito! Perfetto per i bambini coraggiosi che sognano di cavalcare un drago come se fossero dei piccoli ninja!

La semplicità che conquista sempre

Un libro animato non deve per forza avere effetti speciali, basti pensare ai libri con buchi e alette per i quali i bambini vanno matti.

Passando però a dei libri un po’ più complicati che noi abbiamo spesso regalato anche agli amici già grandi, troviamo di sicuro quelli creati dall’architetto giapponese Sumusu Shingu e portati in Italia da L’Ippocampo Edizioni:

il boschetto misterioso - libri pop up
pagina interna de”Il boschetto misterioso”

il viaggio del vento - libri pop up
pagina interna de”Il viaggio del vento”

Sia “Il boschetto misterioso” che “Il viaggio del vento” colpiscono per la loro semplicità e per la raffinatezza, che li rendono dei veri gioiellini.
E lo stesso vale per “Giardino blu”, che però è un popup book creato in modo diverso. Le figure infatti non si costruiscono sulla pagina ma si aprono come se fossero una scenografia su questo giardino notturno, davvero originale:

giardino blu - libri pop up

Libri pop up per adulti

Un libro pop up non deve essere necessariamente un gioco per bambini, anzi, alcuni tipi sono decisamente pensati per gli adulti più che per i piccoli. Qualche esempio?

Se non avete mai sentito parlare di Robert Sabuda, vi consigliamo di scoprirlo. Lui ha rivisitato diversi classici rifacendoli in chiave pop up, come “La bella e la bestia”:

la bella e la bestia - pagina interna

Come puoi vedere nel video dedicato, qui le pagine diventano vere e proprie sculture, che grazie a incastri e scivolamenti davvero complicati lasciano tutti a bocca aperta. Anche le sue versione de “Il mago di Oz” e di “Peter Pan” sono spettacolari, e sul suo sito personale c’è tutta una sezione dove spiega come creare dei pop up, niente male!

Ma tra i libri pop up per adulti non bisogna assolutamente tralasciare “Paper blossoms”:

Paper Blossoms - pagina interna

E’ proprio pensato per essere puramente decorativo, da lasciare aperto come centro tavola visto che le composizioni floreali che prendono vita nelle sue pagine sono davvero mozzafiato. Un regalo che sostituisce alla perfezione un mazzo di fiori

Tu che ne pensi?

A noi i libri pop up piacciono tantissimo, ma tu che ne pensi?
Ci farebbe piacere sapere la tua opinione o se hai qualche titolo preferito da consigliare e condividere con noi per farlo conoscere a più persone possibili.

Scrivici qui sotto, e noi ci risentiamo presto!


Ti è venuta voglia di comprare questi libri? Ecco i link diretti ad amazon. Comprandoli da qui potrai averli velocemente a casa tua e, in più, potrai anche aiutare fabulinis a continuare il suo lavoro, in questo articolo ti spieghiamo come.

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Un arcobaleno tutto mio 🌈


Se cerchi un libro che con delicatezza parli al tuo bambino dell’attesa e anche un po’ della noia che vengono vinte dalla fantasia, questo fa per te. In più si trasforma in un vero e proprio arcobaleno, che può diventare un sentiero, un poster o tutto quello che lui vuole.
Scopri com’è fatto guardando il video qui sotto, così lo puoi sfogliare con noi!

Quando arriva l’arcobaleno?

Un pomeriggio di pioggia può essere molto noioso se si è da soli: finiti i compiti e in attesa del ritorno della mamma, il piccolo protagonista decide di guardare la pioggia e raccoglierla. Perché sa che alla fine da lì partirà l’arcobaleno e lui potrà iniziare il suo viaggio verso un mondo incantato. Un libro poetico che ad ogni pagina ci fa saltare da un colore all’altro dell’arcobaleno mentre racconta la vita semplice di ogni bambino, fatta anche di attesa e di solitudine. Ed è speciale: si apre a fisarmonica e il suo retro si trasforma in un arcobaleno lunghissimo. Forse è proprio un sentiero! Chissà che, seguendolo, il tuo piccolo non riesca ad arrivare anche lui nel suo mondo incantato…

Di questo libro ci piace:

  • l’apertura a fisarmonica che lo fa diventare un vero e proprio sentiero;
  • la fantasia del bambino, che vince sulla pioggia e sull’attesa dei genitori.


Titolo: Un arcobaleno tutto mio
Autore: Alessio Di Simone
Illustrazioni: Alessandro Di Sorbo
Casa editrice: VerbaVolant – 2017
Materiale: pagine di cartoncino
Dimensioni: 22×15,5cm circa


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Giardino blu 🏡🌝


Hai un giardino e il tuo bambino è curioso di come sia fatto di notte? Ecco un libro che lo descrive con un po’ di magia: lo fa diventare blu e dà degli spunti sui rumori e su ciò che si vede tra le foglie. E in più è un libro pop up! Ma un pop up speciale…
Guarda la video recensione così potrai sfogliarlo insieme a noi, è qui sotto!

Si avvicina un rumore… che cos’è?

Sei mai stato in un giardino di notte? Diventa tutto blu, bisogna scoprire le sue forme e ascoltare il fruscio del vento, che rivela rumori diversi da quelli che si sentono di giorno.
Anche quelli fatti da un bimbo birichino che si diverte a fare qualche scherzo!
Questo libro è originalissimo perché non è il solito pop up: le pagine si sfogliano in verticale e davanti ai tuoi occhi si apre una specie di scenografia, quasi ci si trovasse a teatro, che con tutti i suoi intagli su più livelli ti fa letteralmente entrare in questo giardino notturno.
Un gioiello che piacerà a tutta la famiglia, da sfogliare insieme magari inventando una meravigliosa storia della buonanotte, che solo in questo giardino può prendere vita.

Di questo libro ci piace:

  • le pagine con gli intagli che diventano scene di un piccolo teatro;
  • l’idea di descrivere il giardino di notte, così diverso da quello che magari il tuo bimbo è abituato a vedere…


Titolo: Giardino Blu
Autore: Elena Selena
Casa editrice: L’Ippocampo – 2017
Materiale: pagine di cartoncino
Dimensioni: 21x20cm circa


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Il viaggio del vento 🌬


Se cerchi un libro che stupisca il tuo bimbo e lo lasci a bocca aperta, puoi pensare a questo pop-up: vi farà viaggiare insieme per il mondo a cavallo del vento, accompagnandolo attraverso paesaggi magici e facendo volare la fantasia.
Sfoglialo con noi guardando il video della recensione, è qui sotto!

E tu, come lo rappresenti il vento?

Il vento è sempre intorno a noi e viaggia da un luogo all’altro. Mentre si muove, ascolta il fruscio delle foglie, crea forme sempre diverse, spinge con forza navi e accompagna uccelli migratori, per poi addormentarsi con l’aurora boreale. Tutte queste e tante altre situazioni sono rappresentate splendidamente dai pop-up di Sumusu Shingu, architetto e scultore giapponese che con le sue opere riesce a dare vita ad acqua e vento (ce ne sono anche in Italia, a Lodi, Legnano, Montecatini Terme…). Poteva quindi non cercare di rappresentare il vento con un libro? I pop-up sono semplicissimi ed essenziali, delicati nel loro movimento ed efficaci nella rappresentazione (di Shingu puoi anche vedere la video recensione de Il Boschetto Misterioso, sempre fatta da noi!), i colori sono decisi e creano contrasti che in un istante cambiano il paesaggio e l’ambientazione. Quello che sfoglierai con il tuo bambino è un piccolo capolavoro che riempirà gli occhi e il cuore mentre vi porterà a spasso per il mondo mentre voli con il vento.

Di questo libro ci piace:

  • i pop-up semplici ed essenziali che riescono comunque a emozionare;
  • l’albero pop-up: un must di Shingu, e in questo caso fa sentire il rumore delle foglie se agiti la pagina.


Titolo: Il viaggio del vento
Autore: Sumusu Shingu
Casa editrice: L’Ippocampo – 2017
Materiale: pagine di cartoncino
Dimensioni: 22,5×22,5cm circa


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Dove volano le esse? ✈️


Se il tuo bimbo ha qualche piccolo difetto di pronuncia e stai cercando un modo divertente per aiutarlo, questo libro è perfetto: usando la fantasia, scaccerà la preoccupazione di non parlare bene e di essere presi in giro dai compagni.
Con il video della nostra recensione puoi curiosarci dentro, buona lettura!

Dove sarà scappata questa esse?

Anche al tuo bimbo scappano le esse o qualche altra letterina? Allora questo libro fa per lui: la protagonista parte all’inseguimento delle esse birichine che faticano ad uscire per bene, e mentre le rincorre vive le avventure più disparate, divertendosi un mondo.
La paura di non pronunciarle viene quindi cacciata via dalla fantasia, la migliore alleata che tutti noi abbiamo, e la bimba alla fine smette di preoccuparsene.
Un libro che aiuta i bimbi con la pronuncia non proprio perfetta ad accettarsi e a non preoccuparsi se i compagni ridono di loro, tanto prima o poi le letterine le prenderanno tutte anche loro!

Di questo libro ci piace:

  • l’idea di giocare con un piccolo difetto, permette di sentirsi accettati e di viverlo con la leggerezza che serve a non farlo diventare un problema;
  • il testo scritto in maiuscolo, così i bimbi che già sanno leggere possono anche goderselo da soli.


Titolo: Dove volano le esse?
Autore: Tea Orsi
Illustrazioni: Francesca Frigo
Casa editrice: Albe Edizioni, 2017
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 24,5×17,5cm circa


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L’innamorato 💘



Spiegare l’amore e l’innamoramento ai bambini: ci sono interi volumi di psicologia sull’argomento, ma noi se possibile preferiamo ricorrere ad un albo illustrato, che per di più usa il loro linguaggio e le loro immagini, facendo anche sembrare i grandi un pochino strambi…
Sfoglia questo magnifico libro illustrato che parla di innamorati, ci puoi curiosare dentro con la nostra video recensione!

“Sicuramente è innamorato di te!”

Che cos’è un innamorato? La domanda prima o poi arriva, allora meglio avere sotto mano questo magnifico libro illustrato che ti aiuterà a rispondere bene come solo un bambino può e sa fare. La piccola Salomè cerca di farsi un’idea di cosa voglia dire essere innamorati, grazie alle spiegazioni dei compagni di scuola: forse si diventa un po’ matti, magari ci vuole un ombrello o forse l’innamorato è una specie di angelo. Ma nonostante tutte queste ipotesi, alla fine lei si scontra con il fatto che Ernest, il suo presunto innamorato, le continua a fare un sacco di dispetti.
Un gioiello illustrato firmato Rébecca Dautremer, imperdibile, che fa vedere l’amore con gli occhi di un bambino, pieni di poesia e dolcezza, lo toglie dalle mani degli adulti e alle spiegazioni logiche ne sostituisce di un po’ magiche e un po’ strambe, che però alla fine sono le migliori e quelle che in fondo tutti noi continuiamo a cercare, anche da grandi.

Di questo libro ci piace:

  • l’amore visto con gli occhi dei bambini;
  • le illustrazioni a dir poco fantastiche.


Titolo: L’innamorato
Illustrazioni: Rébecca Dautremer
Casa editrice: Rizzoli – 2008, ristampa del 2014
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 28,5×27,5cm circa


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L'innamorato

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Sorrisi 😊



Parlare di emozioni al tuo piccolo è importantissimo: gli puoi insegnare a capirle e a gestirle, ma soprattutto a capire quelle degli altri sviluppando così l’empatia.
Le emozioni, poi, sono sempre legate alle espressioni del viso, perciò ‘Sorrisi’ diventa un libro fantastico da guardare insieme mentre ci si sorride, magari giocando a capire che tipo di sorriso l’altro sta facendo…
Da iniziare a leggere ad alta voce già in gravidanza, mentre il bimbo ascolta da dentro la pancia, perchè non è mai troppo presto per dirsi che ci si vuole bene.
Qui sotto trovi la nostra recensione in video: buon divertimento!

La magia di un sorriso

Come nasce un sorriso? E quando arriva? Questo dolcissimo albo illustrato ne descrive tanti tipi e parla dei momenti in cui questo gesto così piccolo ma importante rende più belle le nostre vite. Un sorriso può essere improvviso, caldo o anche coraggioso e può esprimere felicità, stupore o dirci che la rabbia se n’è andata. Può farlo un bimbo piccolissimo o un grande, non importa da chi arriva perché sempre e comunque comunicherà amore. Un libro da sfogliare stringendosi e sorridendosi in tutti i modi proposti, per mostrare al tuo bimbo la forza e la luce che questo gesto porta sempre con sé e regalarvele a vicenda, illuminandovi la giornata.

Di questo libro ci piace:

  • la tenerezza, espressa sia dal testo che dalle parole;
  • il testo scritto in maiuscolo, così quando il piccolo crescerà e inizierà a leggere potrete invertire i ruoli e sarà lui a leggerti il libro!


Titolo: Sorrisi
Testi e illustrazioni: Chiara Tassinari
Casa editrice: Albe Edizioni – 2017
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 30,5×21,5cm circa


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Piccolo Uovo 🐣



Se vuoi parlare al tuo bambino di come le famiglie possono essere diverse tra loro, questo albo illustrato da Altan fa per te. Il tema è trattato in modo delicato e visto con gli occhi di un bambino, perciò può aiutarti a rispondere a molte domande.
Curiosaci dentro con il video della nostra recensione!

Come sarà la mia famiglia?

Oggi più che mai ci sono tanti tipi di famiglia, a volte uguale alla nostra a volte molto diversa. Perciò questo libro illustrato da Altan può venirci in aiuto per rispondere alle domande dei bambini, mostrando con semplicità che non importa come è fatta la famiglia in cui il Piccolo Uovo protagonista nascerà, perché ciò che conta è che sarà amato.
E queste riflessioni possono anche essere presentate ai bimbi che hanno qualche difficoltà nella lettura o di apprendimento, visto che sotto il testo è riportata anche la sua versione in simboli WLS (trovi altri esempi di questo tipo di libri nella pagina dedicata ai libri che facilitano la lettura), permettendo a tutti di godersi questo albo illustrato.

Di questo libro ci piace:

  • i simboli WLS, che permettono a tutti di godersi un libro;
  • la delicatezza e la semplicità con cui il tema viene affrontato.


Titolo: Piccolo uovo
Autore: Francesca Pardi
Illustrazioni: Altan
Casa editrice: Uovonero, collana “I libri di Camilla” – 2017
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 26×21,5cm circa


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Piccolo Uovo

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Il Gruffalò 🐗



Il Gruffalò è ormai un classico, questo mostro credulone fa divertire bimbi e grandi da più di 15 anni e non c’è da stupirsi: vedere un essere spaventoso che a sua volta si spaventa ridimensiona tutta la situazione e la rende esilarante.
In questa pagina puoi vedere il video in cui ti mostriamo come è fatta dentro l’edizione speciale pubblicata per il suo quindicesimo compleanno. Curiosa dentro a questo libro e buon divertimento!

Vuoi essere tu a sfogliare questo libro con i tuoi bimbi? Puoi averlo subito, basta seguire questo link! 😉

Chi ha paura di chi?

In questo volume de “Il Gruffalò” troviamo due racconti che lo vedono protagonista insieme ad un astuto topolino.
Nel primo dei due racconti il topino si difende dagli animali che se lo vogliono mangiare raccontando loro che è invitato a cena dal Gruffalò, un mostro che va ghiotto proprio di loro! Il trucco funziona e il topo ne è felice anche perché è sicuro che il Gruffalò non esista e invece se lo trova davanti… Ma il topino è davvero furbo e riesce a non farsi mangiare nemmeno dal Gruffalò, anzi lo convince di essere un animale temutissimo, talmente temuto che…
Nel secondo racconto il Gruffalò dirà alla sua cucciola, la piccola Gruffalò, di avere incontrato il Topo Tremendo, del quale tutti i Gruffalò devono avere moltissima paura. La piccola non gli crede e si avventura nel bosco dove incontra tutti i personaggi del racconto precedente che confermano la storia del suo papà… il finale lo potete scoprire godendovi questo volume, tutto in rima e con simpatiche illustrazioni che fanno amare il Gruffalò nonostante sia davvero un mostro!

Di questo libro ci piace:

  • le rime, amiche di grandi e piccini;
  • il fatto che anche i mostri si possono spaventare ed essere quindi molto simpatici.


Titolo: Il Gruffalò
Autore: Julia Dohaldson
Illustrazioni: Alex Scheffer
Casa editrice: Emme Edizioni – 2015
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 28x22cm circa


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Canti dell’attesa 🤰



Mentre aspetti un bambino, puoi già metterti in contatto con lui e uno dei modi migliori per farlo è leggergli dei libri ad alta voce. Ancora meglio se questi libri parlano di quello che ti succede e di come ti senti tu, mamma, perché in fondo tutto quello che riguarda te riguarda anche lui.
Ecco allora un meraviglioso libro illustrato attraverso il quale raccontargli le tue emozioni, da continuare a leggere anche dopo che il piccolo è nato. Guarda la video recensione qui sotto!

Cantare le emozioni e rendere (ancora) più dolce l’attesa…

La gravidanza è un viaggio meraviglioso e unico, breve ma lunghissimo, pieno di speranza e di paure. Perché allora non cantare e vivere attraverso la poesia tutte le sue fasi e le sue emozioni? Con questo magnifico libro per mamme in attesa, potrai raccontare tutto al tuo bimbo: la sorpresa iniziale, i dubbi e la meraviglia, la paura e la tempesta che vi farà incontrare. Il tutto descritto con dolcezza infinita, che ispira serenità e ti accompagnerà verso l’incontro col tesoro che porti dentro di te.

Di questo libro ci piace:

  • la poesia con cui vengono descritte anche le emozioni più forti che si provano durante la gravidanza;
  • le illustrazioni delicate che accompagnano i testi, anche quelle vanno raccontate al bimbo in arrivo!


Titolo: Canti dell’attesa
Autore: Sabrina Giarratana
Illustrazioni: Sonia Maria Luce Possentini
Casa editrice: Il Leone Verde Edizioni – 2015
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 19,5x30cm circa


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Pulcino 🐣



In questo libro c’è un condensato della relazione tra una mamma e il suo piccolo: la voglia di diventare grande di lui, la capacità di lei di lasciarglielo fare ma di esserci lo stesso, il senso di protezione e, perché no, anche un po’ di ribellione.
È un libro da iniziare a leggere già in gravidanza, per raccontarsi al bimbo che verrà e che piano piano dovrà conoscere la sua mamma, che sarà perfetta per lui proprio grazie ai suoi limiti. Scoprilo con la nostra recensione in video!

Mamma, io voglio volare!

Il Pulcino protagonista di questo dolcissimo libro vuole imparare a volare, ed è disposto addirittura a lasciare Mamma Chioccia pur di farlo, visto che lei non lo sa fare. Ma che succede se arriva un temporale e nessuno degli uccelli che lui incontra lo protegge? Bè, succede una cosa bellissima: lui scopre che le ali della sua mamma lo possono riparare e coccolare, anche se non sanno volare. Questo tenero album illustrato aiuterà i piccoli a cercare di volare da soli e le neomamme a sentirsi all’altezza del loro compito perché le incoraggia a lasciare libero il loro cucciolo (anche se è molto piccolo…) ma contemporaneamente le rassicura e le coccola: una mamma non è perfetta e forse non può volare, ma saprà sempre proteggere il suo piccolo meglio di chiunque altro.

Di questo libro ci piace:

  • il messaggio per le mamme: non serve essere perfette, basta essere presenti nei momenti difficili e offrire ciò che si ha perché andrà benissimo;
  • il testo scritto in maiuscolo, perfetto se qualche bimbo in casa sta iniziando a leggere.


Titolo: Pulcino
Autore: Chiara de Fernex
Illustrazioni: Chiara de Fernex
Casa editrice: Albe Edizioni – 2017
Materiale: pagine di carta patinata
Dimensioni: 24,5×17,5cm circa


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Libri per mamme in attesa e i loro bimbi 🤰


Ecco alcuni consigli di fabulinis per mamme in attesa, vere e proprie coccole da leggere al piccolo mentre ancora si è incinta e continuare a raccontare dopo che è nato.

Secondo noi di fabulinis questi libri sono un regalo perfetto per una futura mamma, perché la loro lettura fa bene al bambino ma fa bene anche alla mamma: anche lei viene coccolata da queste pagine, sia in gravidanza che in seguito con il cucciolo tra le braccia.

Qui descriviamo i libri in breve, tutti i dettagli li trovate nelle video recensioni di ciascun volume, buona lettura!

libri per mamme in attesa

Come sarai da grande?

Leggere ad alta voce al proprio bimbo ancora prima che nasca, è importantissimo: si pongono le basi per imparare il linguaggio, gli si fa conoscere meglio la voce della mamma e si crea immediatamente la relazione con lui.
Quando il bimbo è ancora in pancia, la mamma fantastica di continuo immaginandosi come sarà fatto, a chi somiglierà fisicamente o per carattere. E la fantasia corre lontano a quando il bimbo diventerà grande.
‘Da grande’ di Edizioni l’Ippocampo ci aiuta a sognare ancora di più.

da grande - libro per bambini

Questo libro, che puoi sfogliare nella video recensione completa, è una vera coccola, da leggere al bimbo ancora in pancia, al neonato e al bimbo che cresce per dirgli che sta diventando grande e che noi gli vogliamo sempre più bene.

Manine e piedini…

E che dire di ‘Dieci dita alle mani e dieci dita ai piedini’?
E’ una filastrocca in rima scritta con una dolcezza infinita, non a caso premiata da Nati per leggere. E’ perfetta per cullare il piccola appena nato, e lo diventa ancora di più se lui o lei l’avrà sentita già durante la gravidanza.

Dieci dita alle mani dieci dita ai piedini - pagina interna

Anche per questo libro tutti i dettagli sono disponibili nel video della recensione. E’ anche questo un libro per coccolarsi, magari mentre accarezziamo manine e piedini del piccolo o mentre aspettiamo di stringere queste mani e questi piedi, immaginandoci come sono fatti.

Però intanto sei nella mia pancia… ❤

Il bambino è importante, ma lo è anche la mamma, e in questa fase così speciale le emozioni che proverai saranno intense e contrastanti. Perché allora non le racconti al piccolo, visto che è il tuo compagno di viaggio?
Niente di meglio allora di una raccolta di poesie che descrivono e letteralmente cantano i passaggi e le emozioni della gravidanza.

canti dell'attesa - libro per mamme in attesa

La video recensione di Canti dell’attesa ti mostra questo volume in cui tutti questi momenti preziosi e unici vengono descritti con dolcezza, accompagnando te e il tuo bimbo verso il vostro primo abbraccio.

Imparare a volare…

Quando si diventa mamme ci si riempie di gioia ma ci si scontra anche con mille paure, la più grande delle quali è forse rappresentata dalla domanda: sarò capace di essere una brava mamma?
In quel momento si ha tanto bisogno di dolcezza e di comprensione, e ‘Pulcino’ ce la offre.

pulcino - libro per mamme in attesa

Infatti, mentre racconta la voglia di crescere e di volare del pulcino, coccola la sua mamma rassicurandola sul fatto che le sue ali lo sapranno proteggere anche se non sanno volare. Se sfogli la video recensione di Pulcino, potrai sbirciare la dolcezza di questo libro e innamorartene.

Perciò se aspetti un bambino o vuoi fare un bel regalo a un’amica che tra poco sarà mamma, non perderti questi libri: regalerai un momento di serenità a lei e al piccolo, che potrà continuare per molto tempo anche dopo la nascita del bambino.


Ti è venuta voglia di comprare questi libri? Ecco i link diretti ad amazon. Comprandoli da qui potrai averli velocemente a casa tua e, in più, potrai anche aiutare fabulinis a continuare il suo lavoro, in questo articolo ti spieghiamo come.

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fabulinis ha pubblicato “Ancora una: Perché fiabe e racconti felici non bastano mai”, la raccolta delle sue favole originali illustrate. Se vuoi leggere tutti i racconti contenuti nell’e-book lo puoi acquistare, prendendolo su amazon attraverso questo link

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Da grande… 🐻



Se vuoi coccolare il tuo bimbo mentre gli leggi un libro, ecco quello perfetto: un abbraccio tenerissimo mentre si immagina come il piccolo sarà da grande.

Da grande sarò…

Come vuole essere il vostro cucciolo da grande? L’orsetto protagonista di questo libro confida i suoi sogni e le sue speranze a mamma orsa, lui vuole essere in gamba, forte e intelligente. Vuole fare tante cose belle, come la sua mamma, e andarsene in giro per il mondo. In un crescendo di tenerezza si arriva all’ultima pagina, che fa battere il cuore: per il piccolo orso, come per tutti i cuccioli, l’avventura più grande sarà quella di essere se stesso. Messaggio prezioso, per grandi e piccoli.
Questo libro è un abbraccio continuo tra il cucciolo e la sua mamma, con le sue illustrazioni dolcissime e le pagine che scintillano, grazie alla tecnica a foglia d’oro. Una coccola bellissima da sfogliare insieme al proprio cucciolo.

Di questo libro ci piace:

  • le illustrazioni a foglia d’oro, fanno davvero risplendere le pagine;
  • l’emozione profonda e semplice che traspare in ogni momento.


Titolo: Da grande
Autore: Emma Dodd
Casa editrice: L’Ippocampo, 2016
Materiale: pagine di cartoncino leggero
Dimensioni: 20,5cm x 20,5cm circa


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Facciamo le facce 😙



Guarda che faccia! Cosa vorrà dirmi? Ecco un libro per introdurre le emozioni e parlarne ai più piccoli, da subito!

Mamma mia che faccia!

Le pagine di questo libro sono dedicate ciascuna ad una emozione: felicità, spavento, meraviglia, rabbia e tristezza. Sono le emozioni fondamentali che tutti conosciamo e sono mostrate ai bambini attraverso la foto di un bimbo felice piuttosto che arrabbiato.
Sulla pagina sinistra c’è anche una piccola rima dedicata all’emozione ed ognuna ha lo sfondo di colore diverso.

facciamo le facce - pagina interna

Espressione = emozione

In questo caso è l’espressione del viso che trasmette l’emozione.
I bambini, lo sappiamo, comunicano con le emozioni molto prima che con la parola. Perciò non c’è da stupirsi se i piccoli sono così attratti dal volto degli altri esseri umani e, in questo caso, dalle immagini dei bimbi: riescono a riconoscersi e iniziano a dare un nome alle sensazioni e alle emozioni che ogni giorno li attraversano. Come? Bè, ad esempio imitando l’espressione che vedono di fronte a loro e imparando a collegarla ad uno stato d’animo.

facciamo le facce - pagina interna

Facciamole noi le facce!

E all’ultima pagina? Sorpresa! C’è una pagina “specchio” in cui il piccolo può vedersi e provare a fare tutte le facce che ha appena visto nelle pagine precedenti.
Ovviamente non è uno specchio coi fiocchi e l’immagine risulterà deformata, ma sapete che vi dico? Meglio! Infatti giocare insieme a fare le “facce brutte” è una delle cose più divertenti che si possano fare e che noi grandi, purtroppo, abbiamo dimenticato.
Lasciare che queste espressioni strane ci si disegnino sul volto vuol dire poter essere liberi di esprimersi: dobbiamo approfittare del fatto che con i nostri bambini siamo liberi di farlo, farà bene a tutti!

Di questo libro ci piace:

  • le emozioni sono proposte con semplicità e i volti dei bambini le mostrano in modo molto chiaro;
  • ci permette di parlare di emozioni anche ai piccolissimi.

Titolo: Facciamo le facce
Casa editrice: Gribaudo
Materiale: pagine cartonate
Dimensioni: 16×16 cm circa


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Cose belle 🏵️


Questo piccolo libro descrive con semplicità cose piccole che rendono bella la vita, così possiamo insegnare ai nostri bimbi ad apprezzarle. Sfoglialo con la nostra video recensione!

E’ un libro per i più piccoli

Questo piccolo libro non racconta una storia ma descrive situazioni del quotidiano che sono familiari al piccolino. Parliamo quindi del gattino, delle carezze, delle bolle di sapone e di tanti altri momenti tutti accomunati dal fatto di essere “belli”.

cose belle-pagina interna

Emozione…

Ma cosa vuol dire “bello”? Per noi grandi può voler dire tante cose, che di solito hanno a che fare con la forma. Pensiamo ad un vestito, un’auto o qualunque oggetto che questa parola ci fa venire subito in mente.
Ma per un bambino?
Se per un momento proviamo a guardare il mondo con i suoi occhi, scopriamo con meraviglia che sono le emozioni a rendere le cose belle, e farle diventare parte di noi.
Di conseguenza, le bollicine dell’aranciata che pizzicano il naso o la coperta colorata che ci avvolge quando fuori è inverno, lasciano dei ricordi indelebili che a loro volta diventano emozioni importantissime e bellissime.
E’ fondamentale insegnare ai nostri bambini (e re-insegnare a noi stessi) a tenersele strette e portarle sempre con sé, semplicemente perché ci faranno stare bene.

cose belle-pagina interna

Godiamocele insieme!

Perché non godersi allora queste emozioni approfittando delle pagine di un libro?
Basta sedersi insieme sul divano e fantasticare.
Immaginiamo di avere in mano la fogliolina di una pianta (o perché no, andiamo a prenderla per davvero) e immergiamoci in questa sequenza di momenti magici, che terminano con il sorriso della mamma che allunga le braccia verso il suo piccolo.
Oltretutto le illustrazioni si sposano perfettamente con questo intento. Infatti, non sono moderne e stilizzate, ma sono delicate e un po’ retrò. Danno proprio la sensazione di morbidezza e di alone fatato che i bei momenti si meritano.
Tutte queste cose possono sembrare piccolezze, ma in realtà, coltivandole, stiamo facendo un regalo immenso al nostro piccolo e a noi stessi.

Di questo libro ci piace:

  • le pagine sono super-resistenti, a prova di piegatura;
  • il messaggio: i bei momenti della vita sono legati a cose e gesti molto più comuni di quanto non si pensi, ed è un vero peccato perderseli!

Titolo: Cose belle
Progetto e testi: Gabriele Clima
Illustrazioni: Roberta Pagnoni
Casa editrice: La Coccinella, 2012
Materiale: pagine cartonate
Dimensioni: 16,5×16,5cm circa


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La Bella e la Bestia pop up 👧🦁



Se sei un fan de ‘La Bella e la Bestia’, non puoi perderti questo libro.
Un po’ perché i libri pop up sono di per sè meravigliosi e un po’ perché quelli di Robert Sabuda sono delle vere e proprie opere d’arte.
Guarda come è fatto questo libro qui con la nostra video recensione, rimarrai a bocca aperta!

La storia di Bella e della Bestia, in una versione speciale

Come dice il titolo, quella che ci aspettiamo è la favola de “La Bella e la Bestia”. Perciò la trama ci racconta semplicemente le disavventure del padre di Bella, la vita della ragazza nel castello della Bestia e, dopo aver potuto rivedere il padre malato, il suo ritorno dalla Bestia da ragazza profondamente innamorata. Ma allora, cos’è che rende questo libro spettacolare?

bella-bestia-popup-2

Che bei disegni! Ma non solo…

E’ un meraviglioso POP UP! E quando dico meraviglioso, intendo anche spettacolare e sbalorditivo. Robert Sabuda, l’autore, è un maestro di questa tecnica, ne ha pubblicati diversi (piano piano ve li mostriamo quasi tutti, tranquilli!) e ciò che si presenta ai nostri occhi mentre si sfogliano le pagine sono vere e proprie sculture di carta, che poi si ripiegano come per magia quando decidiamo di voltare la prossima pagina. Ecco che si materializzano il castello, la Bestia o il roseto che fa da cornice alla dichiarazione d’amore tra i due protagonisti. La complessità degli incastri e dei movimenti di questi pezzetti di carta che si allineano e danno vita alla storia non finisce mai di sorprendere.
Non solo: in ogni pagina ci sono delle mini-pagine con il testo del racconto, e ciascuna di esse ha dei dettagli pop up che lasciano a bocca aperta.
Insomma, un libro che stupisce tutti e che non può mancare in casa.

bella-bestia-popup-3

Ci giochiamo?

Bè ecco, sì e no.
Sì perché: il gioco di cercare tutti i dettagli dei pop up e tramite quelli provare a reinventare la storia senza l’aiuto dei testi, è sempre benvenuto. Aiuta la fantasia e crea un’atmosfera sempre divertente e piacevole. Anche perché i dettagli nascosti sono così tanti che non si finisce mai di restare sorpresi davanti a questo capolavoro.
No perché: si guarda e non si tocca! I libri pop up (e vale per tutti i pop up in generale, non solo questo) sono molto delicati e sono adatti a manine che già riescono a maneggiare le pagine con delicatezza. Quindi, forse, è un libro più adatto a bambini più grandicelli e a tutti coloro che come bambini riescono a meravigliarsi. Ai più piccolini bisogna cercare di far capire che questo è un libro magico e che verrà sfogliato solo da mamma e papà. Però, nel momento in cui lo accetta, vi garantisco che potrete regalare una meraviglia anche ad un lettore piccolo piccolo 🙂 .

Di questo libro ci piace:

  • i pop up sono molto elaborati e complessi, una magia per gli occhi;
  • i pop up sulle mini-pagine sono delle vere chicche!
  • l’espressione del piccolo di casa quando le pagine si aprono: la definizione di meraviglia…

Titolo: La Bella e la Bestia
Autore: Robert Sabuda
Casa editrice: Mondadori (per l’Italia), 2011
Materiale: pagine di cartoncino sottile
Dimensioni: 20,5cm x 26,5cm circa


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